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L'addestramento del Rottweiler

addestramento del rottweiler

( " Nalle " - proprietà Luca Dioguardi - foto di Sara Rosa Dioguardi per difossombrone.it )

L' addestramento del Rottweiler deve tener conto della particolare indole di questo cane. Esso, infatti, è portato per la difesa e il lavoro in generale, ma si stanca presto quindi occorre che i periodi di massimo sforzo siano ben concentrati nel tempo. Il Rottweiler ama lavorare in ogni momento della giornata e se il suo padrone non gli fa fare qualcosa ... sorveglia. Per questa razza è quasi fondamentale un corretto addestramento sia all'obbedienza che alla difesa. Esistono numerosi centri specializzati che riescono a dare degli indirizzi diversi alla difesa, orientando questa disciplina o verso il lavoro vero e proprio ( e qui sono richiesti dei Rottweiler dalla tempra più dura) oppure verso l'agonismo sportivo. Spetta dunque al proprietario scegliere e, talvolta, lasciarsi guidare da chi dell'addestramento ha fatto una ragione di vita. Mi permetto di dare un consiglio spassionato ai padroni : evitate di far addestrare il cane esclusivamente dall'addestratore, ma cercate di farvi addestrare anche voi. Il rapporto con il vostro cane può solo essere migliore. Conoscerete il vostro Rottweiler da tutti i punti di vista e riuscirete a comprenderlo meglio in tutte le sue manifestazioni. Avrete più fiducia in lui e ne conoscerete sia i pregi che i difetti. Capirete quando il cane lavorerà per amore o per timore dei rimproveri o, peggio che mai, delle botte. Scoprirete infatti che il timore può essere vinto dal vostro cane mentre l'amore mai. I lavori cui può essere adatto un Rottweiler riguardano la sorveglianza di casa, del garage, della proprietà in senso lato, e soprattutto la difesa dell'uomo. Occorre perciò, e soprattutto per la difesa personale, che il cane sia socializzato il più presto possibile non appena entra in contatto con il mondo del padrone facendogli incontrare gente diversa, anziani, bambini, adulti e che in questi incontri non si verifichino né situazioni di pericolo, né di ostilità nei confronti del cane. Occorre inoltre, e se vogliamo portarlo a qualche mostra, che non faccia esperienze negative con altri cani. Il padrone, pertanto, dovrà responsabilmente sorvegliare tutti gli incontri (casuali e non) che il cucciolo o cucciolone di Rottweiler farà con altri cani, meglio ancora se questi saranno programmati. Lo scopo di queste precauzioni è quello di avere un cane che sia tranquillo nei rapporti con le persone e gli altri cani. Ciò non vuol dire avere un cane stupido, ma un cane affidabile. Qualora si ecceda in questo senso un qualunque addestratore sarà in grado, e con pochissimo tempo, di trasformare il cane in una belva inavvicinabile ma non credo che sia questa la volontà di un padrone accorto e sensibile. Infatti avere tra le mani un cane da rinchiudere ogni volta che qualcuno venga in visita, o che inavvertitamente bussi alla porta di casa, se da un lato può far piacere all'egoismo di qualcuno, certamente rende i rapporti giornalieri con il cane estremamente tesi e difficili da gestire. L'addestramento del cucciolo inizia non appena mette piede in casa vostra. Deve subito capire chi è il padrone e che la casa è la vostra "cuccia" e non la sua. Dovrà però avere un posticino tutto per sé dove voi limiterete gli interventi alla pulizia e dove non lo disturberete troppo o troppo spesso. Approntate perciò tale posto il più rapidamente possibile. Ricordate di trattare il vostro cucciolo come se fosse un cane adulto ed evitate di dargli abitudini che non dareste mai ad un cane adulto. Sarà sicuramente piacevole tenere in braccio il cucciolotto stando comodamente seduti sul divano di casa a vedere la televisione. Immaginate ora quello che potrebbe succedere quando lo stesso cucciolotto peserà 40 o 50 Kg e, di slancio, si getterà tra le vostre braccia per farsi carezzare durante la partita di calcio o magari al rientro dopo una passeggiata sotto la pioggia...... Il vostro cane sarà felice di farvi contenti ed in tal senso potrete forgiarne il carattere vediamo come. Se desiderate che il vostro cane diventi un accanito cacciatore di gatti sarà sufficiente eccitarlo alcune volte in presenza di un gatto, magari rincorrendo voi stessi il gatto, e vedrete che in brevissimo tempo si lancerà lui stesso all'inseguimento arrivando, prima o poi ad ucciderne qualcuno. Un altro discorso sarà fermarlo quando, stando al guinzaglio, vedrà un gatto.... Se, come auspicabile, non volete questo, sarà sufficiente fargli conoscere un gattino fin da piccolo e, accarezzandoli entrambi, farete in modo che possano giocare insieme sotto il vostro vigile controllo inibendo l'eventuale comportamento aggressivo del cucciolo con una sgridata. Vedrete voi stessi .... IL "NO !" Occorre insegnare rapidamente al cucciolo il rimprovero "NO" in modo da fargli capire che non ci piace il suo comportamento di quel momento. Usate pertanto un tono di voce secco e deciso (toni gravi), in qualche modo inequivocabile, che non consenta al cane scappatoie di nessun genere. Ricordatevi di premiare il cane, non appena cessa il comportamento indesiderato, con una carezza e con un tono di voce notevolmente diverso che vada di più sui toni acuti. Come regola ad ogni rimprovero (rinforzo negativo), non appena il comportamento indesiderato finisca, deve seguire un premio (rinforzo positivo). Il peggiore rimprovero che possiamo fare al cucciolo consiste nel prenderlo per la pelle del collo, subito sotto le orecchie, tirarlo verso l?alto, e scuoterlo con una certa forza (attenzione a quanta ce ne mettete...) dicendogli "NO!". Molto probabilmente il cucciolo guairà; è il momento di smettere e di rassicurarlo trasformando la presa sulla collottola in una carezza tranquillizzante. Non pretendete che il cucciolo capisca subito il rimprovero, ma non tralasciate di rassicurarlo, potreste perdere la sua fiducia e trasformarlo in un cane che avrà paura di voi. Il cane lavorerà per voi più per amore che per paura: quest'ultima, infatti, potrebbe vincerla l'amore no.

L'ORA DELLA PAPPA

Non perdete nessuna occasione per far capire al cucciolo chi è il padrone e chi il cane. Non appena il vostro cucciolo saprà che cosa vuol dire NO diteglielo mettendogli davanti la ciotola con il cibo. Impeditegli di mangiare con fermezza ma senza gridare per non intimorirlo. Appena il vostro cucciolo vi guarderà con aria interrogativa ditegli "SI!" e fatelo mangiare. Successivamente si pretenderà di farlo mangiare dopo aver eseguito correttamente i comandi "seduto" e "terra". In questo modo il cucciolo riconoscerà la vostra supremazia sui suoi bisogni fondamentali e svilupperà per voi una specie di "amore reverenziale". Non è superfluo ricordare che ad un comportamento corretto deve seguire sempre un gesto affettuoso che può essere una carezza, un "Bravo !" detto con enfasi o un piccolo premio come una ghiottoneria, un pezzetto di formaggio ecc..

IL COMANDO "SEDUTO!"

Secondo le varie scuole di addestramento esistono molti modi di far eseguire il comando "Seduto!" al vostro cane. Ne diamo uno, che non è assolutamente coercitivo, ma che fa leva sull'attenzione del cane nei confronti del padrone e di ciò che lo stesso ha nella mano. Si prende un pezzetto di formaggio o di pane (meglio se secco), o delle fette biscottate ridotte in pezzi o delle crocchette per cani, o dei biscotti, o cose del genere che comunque sappiamo gradite al cucciolo, quindi, tenendo tra le dita la leccornia la faremo annusare al cucciolo e contemporaneamente diremo con voce ferma e seria senza gridare : "Seduto!....Seduto!...." nello stesso tempo sposteremo la mano in direzione della coda del cane il quale per seguire il nostro movimento si siederà automaticamente. E' questo il momento per festeggiare l'avvenimento dandogli la leccornia e dicendo, anche esagerando un poco, "Bravo, bravissimo..." ed accarezzando il cucciolo cercando di fargli capire che ha fatto una cosa eccezionale. L'esercizio andrà ripetuto più volte aumentando progressivamente la difficoltà nel senso che gli daremo il premio solo quando eseguirà prontamente il nostro comando. E' opportuno che la stessa procedura sia eseguita con le stesse modalità da parte di tutti i membri della famiglia.

IL COMANDO "A TERRA!"

Una volta che il cane eseguirà correttamente il Seduto, partiremo da questa posizione e, sempre tenendo tra le dita la leccornia, la abbasseremo davanti al muso del cane, facendola scorrere tra le sue zampe anteriori senza affrettare il movimento. Il cane, per prendere quello che abbiamo in mano, si abbasserà da solo nella posizione voluta. Nel frattempo che compiamo il movimento, ripeteremo, come per il Seduto, il comando :"Terra !... Terra !". Quanto detto per il seduto vale per questo comando: non risparmieremo né feste né complimenti al nostro cucciolo. Per entrambi i comandi sarà opportuno associare un gesto da compiere con la mano che per il "Seduto" potrebbe essere quello di tenere l'indice della mano in posizione alzata e puntato verso l'alto mentre le altre dita sono racchiuse a pugno. La stessa posizione, ma puntando il dito verso il pavimento, può utilmente essere usata per il comando "Terra". La leccornia, ovviamente, sarà tenuta con il pollice ed il medio della stessa mano.  In brevissimo tempo il cane assocerà il gesto con la relativa posizione da assumere e, gradualmente, sostituiremo il premio in cibo con una più economica, ma non meno gradita, carezza. Questi esercizi comunque non vanno protratti per tempi lunghi poiché si corre il rischio di stancare il cane che perderà, di conseguenza, l'interesse per quanto sta facendo. Pochi minuti al giorno sono più che sufficienti, eventualmente ripetuti nel corso della giornata per un paio di volte. E' meglio fare poco esercizio tutti i giorni che farne tanto un solo giorno e poi niente.

LA CONDOTTA AL GUINZAGLIO

Un cane bene addestrato che cammina al fianco del proprio padrone senza tirare è uno spettacolo sia per chi lo porta sia per chi lo guarda. Infatti, suscita ammirazione il comportamento corretto del cane al guinzaglio. Per fare ciò occorre però una certa dedizione anche di solo pochi minuti al giorno. La prima regola da insegnare al cane è quella di non tirare e ciò si ottiene semplicemente lasciando lento il guinzaglio per tirarlo poi con la giusta decisione (attenzione con i cuccioli) per rimproverare e rilasciandolo immediatamente. Tale manovra inoltre, accompagnata dal nostro "NO!" ha il sapore del rimprovero ed è più efficace di una trazione continua alla quale il cane ben presto si abitua. Per iniziare, occorre cambiare l?atteggiamento verso il cane e cominciare presto. Non lasciamo che il cucciolo prenda brutti vizi tirando il guinzaglio e ci porti a spasso lui. Mettiamo quindi subito un collare a strangolo della giusta misura con aria seria e disponiamoci alla destra del cane. Invitiamolo quindi a seguirci incitandolo e chiamandolo per nome come se fosse la cosa più bella da fare. Il cucciolo partirà al nostro fianco e non appena ci supererà giriamo a destra di 90° strattonando leggermente e invitandolo nuovamente a seguirci. Se invece il cucciolo dovesse restare indietro gireremo davanti a lui (a sinistra) di 90° e così via. In breve capirà che se resta indietro gli attraverserete la strada e se vi sorpassa girerete a destra. Si disporrà pertanto, nella posizione giusta per evitare di essere strattonato. In questo preciso momento dovrete elogiarlo e, meglio ancora, dargli la leccornia preferita. Per rifinire il cane nella marcia al guinzaglio si consiglia, in ogni caso, di farsi assistere, dopo le prime volte, da una persona esperta.

COMPORTAMENTI DA TENERE

Occorre partire dal presupposto che il cane per meritarsi una qualsiasi ricompensa, deve fare qualcosa. Anche la semplice carezza deve essere, in qualche modo, meritata. Evitiamo, perciò, di andare dal cane e accarezzarlo senza motivo apparente. Sarà sufficiente chiamarlo e farlo venire da noi (si sarà alzato ed avrà così obbedito al richiamo del padrone), per fargli un quintale di carezze! Oppure gli daremo il comando "Seduto" e poi potremo giocare con lui finché vorremo. Comportarci in modo diverso significherà, per il cane, sottomettersi al suo grado sociale e comportarci come animali di rango inferiore al suo. Questo stimolerà nel cane la convinzione di essere gerarchicamente superiore a noi e pertanto, verremo considerati sempre meno, con tutto ciò che questo comporta: un giorno, potrebbe decidere (il cane) che la stanza preferita sia di sua esclusiva pertinenza ed impedirci, magari ringhiando, di entrare... o che la poltrona del salotto sia solo sua ed impedirci di usarla facendo ricorso anche alle cattive e così via... Appare evidente che non dovremo mai perdere la superiorità sul cane e, di conseguenza, dovremo avere gli atteggiamenti del capo-branco il quale:

  • non fa le feste agli altri ma le riceve
  • non tollera che gli altri tocchino la sua proprietà
  • non si avvicina mai per primo agli altri ma attende che gli altri, con aria sottomessa, si avvicinino a lui
  • odora gli altri ma non vuole essere odorato
  • non permette che gli altri mangino prima e dove mangia lui
  • non dimostra sottomissione

Da quanto sopra il nostro comportamento dovrà essere tale da far capire con le azioni che il capo-branco siamo noi e perciò:

  • attenderemo che sia lui ad avvicinarsi per primo
  • toccheremo le sue cose annusandole e restituendole
  • per giocare con noi dovrà fare qualcosa per meritarlo
  • dovrà mangiare solo dopo che gli avremo dato il comando
  • lo accarezzeremo mentre mangia
  • durante il gioco faremo in modo di sottometterlo un poco

E' ovvio che questi comportamenti non sono gratuiti ma sono il frutto di quanto avremo saputo fare con il cane fin da piccolo. Non si pensi di poter togliere impunemente ad un cane di tre anni la ciotola mentre mangia se non avremo già fatto tale operazione quando era cucciolo. Il cane deve sapere che il fatto di togliere la ciotola comporta o una razione ulteriore di cibo o, almeno, la restituzione della stessa. Infine dovrà essere il buonsenso a guidare il rapporto con il cane. Una carezza fatta mentre il nostro amico sta nella sua cuccia non significa che, da quel momento, è il padrone di casa. Ma il ripetere sconsideratamente tale gesto, insieme con altri atteggiamenti protratti nel tempo, può far credere al cane che le cose intorno sono mutate e che il padrone sia diventato lui.

per ulteriori informazioni: www.rottweiler.it

 

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