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Prove per unità cinofile di soccorso - U.C.I.S.

Per unità cinofila si intende una coppia formata da conduttore e cane che viene impiegata per compiti di Protezione Civile nella ricerca di persone scomparse in superficie oppure per la ricerca di persone travolte da macerie. 
A queste prove possono accedere cani di tutte le razze (che siano o no iscritti ai libri genealogici) di cui l’E.n.c.i. abbia riscontrato, attraverso dati attendibili, una particolare inclinazione al lavoro previsto in queste particolari circostanze; essi devono comunque avere una età non inferiore ai 12 mesi, devono essere in buone condizioni di salute e, se femmine, non devono essere nel periodo dell’estro o in gravidanza o in fase di allattamento.

Le prove si compongono di due fasi, una in cui si svolgono prove attitudinali a cura dell’E.N.C.I. e in cui si accertano i requisiti tecnici di abilità della Unità, l’altra operativa (giudicata da una commissione composta da almeno tre membri del Comitato Esperti previsto dal Ministero per il Coordinamento della Protezione Civile) in cui si valuta la capacità operativa. 

Nelle Prove per l’Abilitazione delle Unità Cinofile per la Ricerca di Persone Scomparse in Superficie la prima fase, quella attitudinale, consiste in tre gruppi di esercizi. Il primo comprende esercizi di obbedienza (condotta al guinzaglio, condotta senza guinzaglio, invio in avanti, terra durante la marcia con richiamo, un passaggio del cane strisciando sotto un ostacolo che lo obblighi a procedere accovacciato, terra libero con effetti di distrazione e disturbo, cioè il cane deve dimostrare di conservare la sua posizione di terra anche in assenza del suo conduttore e in presenza di persone che rumoreggiano in modo evidente con qualsiasi mezzo quasi si fosse in un cantiere di lavoro). Il secondo gruppo di esercizi prevede che il cane compia un salto in alto di 100 cm, un salto in lungo di un ostacolo di alto 20 cm, largo 150 cm e lungo 200 cm, che sia indifferente all’acqua (scavalcando un fossato con acqua), e al fuoco e al fumo (attraversando un camminamento compreso fra due barriere di fuoco alimentato da materiale che fa molto fumo), in cane deve ancora essere in grado di dirigersi, a comando e su indicazione del conduttore, in tre aree distinte e rimanervi per almeno 30 secondi. L’ultimo gruppo di esercizi riguardano le prove di ricerca e si svolgono su un terreno opportunamente preparato di circa 30.000 mq. in cui il conduttore, assumendo informazioni sulla natura del terreno e ogni altra ritenuta da lui utile alla ricerca, predispone il suo piano tattico e parte col suo cane alla ricerca di un figurante che già da un’ora prima dell’inizio della prova è fermo nel suo nascondiglio dopo aver girovagato a lungo nel campo per lasciarvi le sue tracce e il suo odore. In quest’ultimo gruppo di esercizi sono previsti anche un muro o un recinto di rete metallica alti 180 cm. 

Superate la fase delle prove attitudinali si può passare alle fase delle prove operative (a cui si può accedere con un cane che abbia almeno 18 mesi di età). Qui è previsto un esame teorico in cui il conduttore deve rispondere a domande sulle norme di pronto soccorso, su elementi di topografia, su radiotrasmissioni, su meteorologia e su psicologia del disperso, e un esame pratico sulla capacità di seguire un percorso disegnato su una mappa e sulla capacità di ritrovare una o più persone disperse su un territorio non inferiore ad un kmq da almeno 20 ore. Qui il conduttore è libero di portare il cane al guinzaglio o sciolto e deve portare a termine la sua ricerca entro 90 minuti. 

Molto simile a questa è la Prova per l’Abilitazione per la Ricerca di Persone Travolte da Macerie. Anche in questo caso sono previste due fasi, una attitudinale e una operativa.
In quella attitudinale c’è la stessa sequenza di esercizi di obbedienza ma una diversa serie di ostacoli da superare (passaggio in tubi, salita su scala, passaggio su ostacoli, invio su tre manufatti, passaggio in zona rumorosa e passaggio su materiale sconnesso e instabile); si vogliono cioè, in questo caso, riprodurre il più possibile le condizioni in cui si deve operare in caso di presenza di macerie. Sono invece diversi gli esercizi del terzo gruppo: le prove di fiuto. In queste ultime il cane deve trovare un figurante nascosto in un nascondiglio emergente da terra e rincalzato con ghiaia e sabbia, poi deve trovarne uno che si finge ferito sotto un cumulo di macerie di materiale diverso. 
Superata la fase delle prove attitudinali si può accedere alle prove operative. Qui l’esame teorico del conduttore è limitato a domande su pronto soccorso, topografia e radiotrasmissioni, e l’esame pratico in cui l’unità cinofila si cimenta, dapprima singolarmente e poi in gruppo con altre unità, consiste nella ricerca di circa 10 persone nascoste in 4 o 5 punti diversi sotto un esteso cumulo di macerie disposte in modo da simulare il più possibile un evento catastrofico. 

Con il superamento di queste prove l’unità cinofila può ottenere dall’Ufficio del Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile il rilascio dell’Attestato Operativo ed essere quindi registrato nell’elenco ufficiale delle Unità Cinofile da Soccorso.

 

 

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