L'attacco

( foto di un campo di addestramento )

Quest'esercizio, riservato solo alle razze dotate del necessario temperamento e della taglia adeguata, deve essere intrapreso fin dai primi mesi di vita del cucciolo. Il giovane cane dovrà, infatti, innanzi tutto imparare a mordere con tutta la bocca, lo straccio che agiteremo o un pezzo di iuta legato al ramo di un albero. Quando avrà imparato a addentare correttamente l'oggetto, dovremo aspettare che raggiunga una certa maturità, per poter passare alla fase successiva, in cui insegneremo l'attacco vero e proprio.

Si tratterà di far mordere all'animale il braccio del "nemico", che non dovrà mai essere rappresentato dallo stesso padrone o da una persona conosciuta, per evitare di confondere il cane.

Naturalmente il braccio sarà protetto da una specie di manicotto che, essendo piuttosto spesso e resistente, potrà dar fastidio alle gengive dell'animale, poiché difficile da azzannare. Dovremo quindi essere molto pazienti e aspettare che il suo apparato orale si rinforzi, dopo di che passeremo ad insegnare al nostro amico a lanciarsi coraggiosamente all'attacco.

Campo di addestramento

Il ruolo del "cattivo" è molto difficile da interpretare, poiché bisogna saper incoraggiare il cane al momento giusto, indietreggiando e fingendosi impauriti. Durante i primi esercizi permetteremo al cucciolo di giocare con il manicotto ogni volta che avrà eseguito un attacco corretto.

Quest'esercizio riuscirà molto bene anche con quei cani di forte tempra che, pur sfidando l'uomo, non avevano risposto all'abbaio, e migliorerà progressivamente le capacità di morso e di tenuta del cane ormai pronto a passare all'esercizio alla manica.

L'ordine fass, per incitare all'attacco, dovrà essere pronunciato una sola volta. Una volta che il cane avrà assimilato questa fase, gli insegneremo ad inseguire il malintenzionato in fuga.

fonte: tratto da www.vilardo.it

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