|
Filariosi
Cardiopolmonare Canina
Considerazioni generali
La filariosi cardiopolmonare è una patologia parassitaria causata dal nematode Dirofilaria immitis. In tutto il mondo il parassita per trasmettersi necessita di un ospite intermedio obbligato, in genere zanzare di varie specie; ne consegue che la sua diffusione è subordinata alle condizioni climatiche. Perché il primo stadio larvale (L1) maturi a forma infettiva all'interno della zanzara, la temperatura media giornaliera deve essere di almeno 18 °C per almeno un mese. Il ciclo vitale continua quando una zanzara ingerisce la microfilaria (L1) durante il pasto di sangue su un ospite infetto. Nella zanzara, in un periodo di 2-2,5 settimane, la L1 si sviluppa allo stadio 3 (L3). La zanzara trasmette la larva infettiva al nuovo ospite durante il successivo pasto di sangue. La L3 viaggia nel tessuto sottocutaneo dell'ospite, mutando in circa 9-12 giorni nel 4° stadio larvale (L4) e poi nel 5° (L5). I giovani parassiti (L5) penetrano nel torrente circolatorio circa 100 giorni dopo l'infezione e migrano di preferenza verso le arterie polmonari periferiche dei lobi polmonari caudali.
Le microfilarie trasmesse a un altro cane mediante trasfusione di sangue o attraverso la placenta non si sviluppano nelle forme adulte, perché il ciclo vitale del parassita necessita della zanzara come ospite intermedio.
Le principali specie ospiti sono il cane e altri canidi. Le verminosi cardiache non hanno predilezione di età o di razza. In genere i cani colpiti hanno da 4 a 8 anni di età, ma è frequente l'infezione anche in altre fasce di età (sempre sopra i 6 mesi). I soggetti maschi sono colpiti da 2 a 4 volte più spesso delle femmine. I soggetti di grossa taglia e quelli che vivono soprattutto all'aperto sono più a rischio di infezione che non le razze piccole o i cani che vivono in casa.
È raro che Dirofilaria immitis infetti l'uomo, che è ospite inconsueto, e di solito genera un nodulo solitario polmonare.
Quali sono i segni clinici?
Dirofilaria immitis causa un'infiammazione dell'arteria polmonare, polmonite eosinofilica e insufficienza cardiaca congestizia destra. L'efflusso sanguigno normale aiuta i parassiti a mantenere la loro posizione entro le arterie polmonari. L'aumento della pressione polmonare è normalmente lieve, così il lume dell'arteria si dilata. Le infestazioni massive possono portare a un'ostruzione dell'atrio destro e causare un grave è acuto rigurgito tricuspidale definito "sindrome della vena cava''.
Inoltre, la congestione epatica cronica secondaria a verminosi cardiaca può dare danno epatico permanente e cirrosi danno dei glomeruli renali è associato a deposizione di immunocomplessi circolanti e verosimilmente di antigeni da microfilarie.
La filariosi cardiopolmonare è comune negli animali adulti e molte infestazioni lievi sono asintomatiche. I segni clinici nel cane includono:
Quali sono
gli esami di laboratorio possibili?
Nella filariosi cardiopolmonare sintomatica, la radiografia al torace mostra un tipico ingrandimento dell'arteria polmonare e tortuosità con un pattern polmonare e interstiziale.
L'ecocardiografia può identificare i parassiti nelle infestazioni più gravi.
Eosinofilia, basofilia e una leggera anemia non rigenerativa sono spesso riscontrabili attraverso gli esami ematologici.
L'infestazione da Dirofilaria può essere evidenziata con l'identificazione della microfilariemia utilizzando un test di immunoassorbimento a correlazione enzimatica (ELISA).
La sierologia non e né sensibile né specifica. Possono essere esaminati strisci di sangue per la ricerca delle microfilarie, ma è un test poco sensibile e circa il 20-30% dei cani infetti è non microfilariemico. Inoltre, è richiesta una notevole esperienza per essere in grado di distinguere la microfilaria di D. immitis dall'innocuo elminta Dipetalonema reconditum.
Qual è il trattamento?
In genere si raccomanda il trattamento adulticida.
Il trattamento mensile costante con dosi profilattiche di ivermectina uccide le larve precardiache e i giovani adulti, ma l'effetto adulticida richiede almeno un anno, se possibile più di 2, di trattamento continuo. I vermi più anziani sono più resistenti agli effetti dell'ivermectina e possono causare manifestazioni cliniche. La terapia adulticida da sola però, non è sufficiente e porta comunemente a reinfestazioni. Prima, durante e dopo il trattamento adulticida è consigliabile un trattamento per evitare complicazioni da tromboembolismi. Se possibile, l'ivermectina deve essere evitata nei casi (specialmente nei Collie) in cui l'indice terapeutico è più basso che in altre specie.
Il trattamento dell'infestazione da filaria ha quindi quattro componenti:
-
la gestione delle conseguenze dell'infestazione (ad es. aspirina per evitare
tromboembolismi);
-
terapia adulticida (tiacetarsamide o melarsomina);
-
trattamento microfilaricida (levamisolo, ivermectina o
milbemicina);
-
profilassi (ivermectina, milbemicina o moxidectina).
Qual è la
prognosi?
Da riservata ad infausta nei casi di grave compromissione dell'apparato cardiocircolatorio; favorevole in casi di infestazioni lievi.
Si può prevenire?
Nelle aree endemiche la profilassi contro le verminosi cardiache è indicata per tutti i cani. La dose di ivermectina per la profilassi è notevolmente inferiore rispetto alla dose per il trattamento. Attualmente come farmaci preventivi sono disponibili numerosi lattoni macrociclici: le avermectine (ivermectina, selamectina) e le milbemicine (milbemicina ossima, moxi-
dectina).
Tratto da: "Clinica delle malattie infettive del cane e del gatto – I. Ramsey e B. Tennant da:
Malattie dell'apparato cardiovascolare del cane e del gatto – W. A. Ware"
Disclaimer medico
Torna alla
HOME PAGE - Torna
alla Cura del Cane
|