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Anomalie
del ritmo cardiaco
COSA E' UN'ARITMIA?
E' una qualsiasi alterazione del normale ritmo cardiaco. Si distinguono aritmie primarie che si sviluppano in cuori sani ed aritmie secondarie a patologie cardiache.
Le aritmie cardiache primarie sono quelle che una volta risolte permettono una vita assolutamente normale.
QUALI LE CAUSE?
Le aritmie cardiache primarie possono avere cause diverse. Influiscono sulla loro insorgenza fattori genetici, predisposizione di razza, cause sconosciute.
Le aritmie secondarie possono essere determinate da cause cardiache quali miocarditi, miocardiopatie, stenosi subaortica, endocardiosi mitrale, ischemia, ecc... o da cause metaboliche quali patologie della milza, dilatazione/torsione dello stomaco, disturbi elettrolitici o acido-basici.
COME SI RICONOSCE? QUALI I SINTOMI?
L'auscultazione cardiaca permette al medico veterinario di capire che esiste un'anomalia del ritmo cardiaco.
I sintomi associati alle aritmie cardiache sono molteplici tra cui difficlotà respiratoria, lipotimia (barcollamento), sincope (perdita temporanea di coscienza), debolezza periodica, scialorrea (eccessiva ed improvvisa ipersalivazione), shock cardiogeno fino alla morte improvvisa.
COME SI DIAGNOSTICA?
Il primo approccio diagnostico ad un'anomalia del ritmo cardiaco prevede un elettrocardiogramma di superficie (ECG), esame semplice e non invasivo.
Esso permette di capire se il problema è una bradicardia (riduzione patologica del ritmo), una tachicardia (aumento patologico del ritmo) o se sono presenti difetti nell'origine del ritmo cardiaco o della conduzione dell'impulso elettrico attraverso il tessuto di conduzione e quindi permette di classificare le numerose alterazioni aritmiche che colpiscono i nostri pazienti.
Lo studio Holter è lo scalino superiore per lo studio delle aritmie. Si registra l'elettrocardiogramma delle 24 ore.
Le indicazioni per un monitoraggio Holter sono molteplici:
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chiarire la causa di un evento sincopale che può anche non essere di origine aritmica;
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individuare fenomeni di ischemia del muscolo cardiaco;
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scoprire forme occulte, cioè non sintomatiche, di miocardiopatia dilatativa (spt Doberman) o miocardiopatia aritmogena del ventricolo destro (Boxer,
Bulldogue);
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monitorare l'efficacia di una terapia farmacologica antiaritmica o di un pacemaker.
Esiste infine anche in Medicina Veterinaria, la possibilità di effettuare uno studio elettrofisiologico (SEF) che consiste nel mappaggio invasivo dell'attività elettrica all'interno delle camere cardiache tramite l'inserimento di elettrocateteri a livello delle stesse.
Tale studio ha indicazioni:
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diagnostica: quando non è possibile effettuare una diagnosi di aritmia con i metodi non invasivi;
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terapeutica: quando è effettuato per definire un'adeguata terapia farmacologica, chirurgica o elettrica durante lo SEF stesso, attraverso l'ablazione in radiofrequenza per es. di una via anomala di conduzione che è causa dell'aritmia.
QUAL E' LA TERAPIA POSSIBILE?
Le bradicardie, le anomalie dell'origine del ritmo e della conduzione atrio-ventricolare, associate a sintomi quali lipotimie e sincope, prevedono l'impianto di un pacemaker. Tale procedura viene ormai effettuata da diversi anni nel cane: il nostro centro si affida a tale scopo alla Clinica Veterinaria Malpensa.
Le tachicardie patologiche, dopo adeguata diagnosi, possono prevedere una terapia farmacologica o in casi particolari come ad es. nei soggetti molto giovani, una terapia elettrica definitiva
(SEF).
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