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Emangiosarcoma
Si tratta di un tumore maligno dei vasi sanguigni. Questi tumori invadono normalmente la pelle, i tessuti molli, il fegato con preferenza per la milza. L’emangiosarcoma
colpisce i cani adulti (da 6 a 13 anni) anche se è capitato di vederlo presente in cani di meno di un anno di età. E’ un tumore che dà vita ad un grande numero di metastasi nei 6 mesi dal suo insorgere. La metastasi riguarda per lo più il cervello, ma non sono esclusi i polmoni, il fegato, il cuore, i reni, i muscoli e le ossa.
La biopsia evidenzia masse di diverse grandezze con una colorazione che va dal grigio chiaro al rosso scuro che al tatto appaiono nodulari e soffici e possono contenere aree emorragiche preesistenti e necrosi. Sono tumori di forma semplice, non incapsulati e aderiscono agli organi vicini.
Segni clinici: l’emangiosarcoma si sviluppa sempre in un organo interno e non è facile il riconoscimento dei primi sintomi. Sono segnali da tenere in considerazione la debolezza, la stanchezza, l’improvvisa prostrazione con possibile collasso.
In aggiunta l’addome può risultare gonfio di liquidi e dopo episodi di collasso o di grande debolezza nelle 12-14 ore intervengono stati di spontanea ripresa. Questi incidenti sono associati a stati emorragici nella cavità addominale dovuti alla rottura dei vasi sanguigni affetti dal tumore. All’esame visivo le gengive e la lingua si presentano pallide. Altri segnali sono connessi agli organi interessati ed il cane può evidenziare zoppia, convulsioni o aritmia cardiaca.
Diagnosi: nel sospetto di un emangiosarcoma si dovrà procedere ad un esame fisico del cane per ricercare accenni di anemia. Il veterinario dovrà essere informato dell’anamnesi
con il comportamento e il tipo di attività del cane. Va eseguito l’esame del sangue, delle urine e la radiografia del torace e dell’addome; se possibile fare l’elettrocardiogramma, l’ecografia del cuore e dell’addome. La biopsia e la rimozione del tumore sono la conclusione della diagnosi anche se può essere difficoltoso in quanto i tumori presenti possono essere numerosi e non consentire l’individuazione del tumore primario. Esiste un notevole rischio di severe emorragie.
Trattamento: rimozione chirurgica del tumore primario seguita da chemioterapia. Esistono diversi protocolli di chemioterapia che comprendono svariati medicinali che vanno somministrati seguendo un ordine preciso.
Prognosi: solo l’intervento chirurgico con asportazione della milza garantisce una sopravvivenza media di 19-83 giorni. I cani che hanno un tumore primario alla milza senza la rottura dei vasi sanguigni hanno una prognosi migliore mentre se si è verificata una rottura la gravità è maggiore. L’abbinamento dell’intervento chirurgico con la chemioterapia può aumentare il tempo di sopravvivenza, ma ciononostante meno del 10% dei soggetti sopravvive per un anno o poco più.
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