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Linfoma
del cane
a cura del Dottor Giulio Klinger
Il linfoma è una patologia neoplastica sistemica che
interessa il sistema ematopoietico e riveste notevole importanza in
medicina veterinaria. Rappresenta l'23% delle neoplasie nel cane e il 30%
nel gatto ed è una delle forme più chemioresponsive sebbene il periodo
di remissione sia, nella maggio parte dei casi, solo temporaneo (da pochi
mesi a qualche anno). E' caratterizzato dalla proliferazione maligna e
incontrollata delle cellule del sistema linfoide che interessa linfonodi,
visceri (fegato, milza, intestino, stomaco) e altri organi (reni, cute,
occhio, sistema nervoso centrale e periferico).
Esistono diverse forme di linfoma:
Multicentrica
E' la forma più comune nel cane mentre è la più rara nel gatto. Spesso
l'animale si presenta asintomatico o con sintomi aspecifici: perdita di
peso, letargia, anoressia. Il segno patognomonico nel cane è una
linfoadenopatia solitaria o generalizzata.
Mediastinica
La linfoadenomedenopatia è localizzata ai linfonodi mediastinici
soprattutto craniali.
Se presenti, si evidenziano sintomi quali: tosse, dispnea, rigurgito,
sindrome di Horner, sindrome precavale, presenza di versamento chiloso o
emorragico.
Gastroenterica o alimentare
E' la più diffusa nel gatto, coinvolge stomaco e intestino in forma di
massa solitaria o infiltrativa diffusa che spesso evolve da una pregressa
patologia infiammatoria cronica (ad esempio l'enterite
linfoplasmacellulare nel cane e l'IBD nel gatto). I sintomi clinici
rilevabili possono essere: vomito, diarrea o tenesmo, dimagrimento,
anoressia.
Cutanea
E' la forma più rara sia nel cane che nel gatto. La sintomatologia,
prevalentemente cutanea, si manifesta con aree alopeciche,
depigmentazione, desquamazione, prurito ed eritema; l'evoluzione porta
alla formazione di placche e croste con ulcerazioni. Si riconoscono due
forme:
-
Epiteliotropica o "Micosi Fungoide"di
tipo T rara nel gatto , che interessa prevalentemente l'epidermide.
-
Non epiteliotropica di tipo B, molto più
aggressiva e a rapida evoluzione che interessa il
derma; più comune nel gatto rispetto al cane.
Extranodale
E' la forma più rara (nel cane e nel gatto rispettivamente 4 e 5%) in
molti casi si assiste al primario interessamento di un organo e, in un
secondo tempo, all'evoluzione sistemica.
Comprende il linfoma renale, oculare, nervoso, epatosplenico,
intravascolare, nasale, tracheale, surrenalico e poliostolico.
SEGNALAMENTO
Cane 5-8 anni
Gatto 4 mesi-2 anni: soprattutto forme mediastiniche e Multicentriche
(generalmente Felv positivi e immunofenotipo T) anche extranodale e
leucemico.
Gatto 6-10 anni soprattutto forme alimentari o cutanee (generalmente Felv
negativi con immunofenotipo B)
CLASSIFICAZIONE
Le classificazioni sono diverse e in continua e rapida evoluzione. Le
classificazioni citologiche differenziano tre gradi di malignità Basso,
Intermedio ed Elevato. Le classificazioni istopatologiche differenziano in
cellule B e T.
DIAGNOSI E STADIAZIONE
Un sospetto diagnostico di linfoma necessita di un corretto e attento
esame obbiettivo generale e particolare, esame emocromocitometrico e
profilo biochimico, esame elettroforetico, radiografie toraciche,
ecografia addominale, biopsia midollare, eventuale TC e/o RM. Spesso
l'esame citopatologico, veloce e poco invasivo, permette la conferma della
diagnosi di linfoma, a volte invece è necessario un esame istopatologico
bioptico. Una volta diagnosticato, i dati raccolti vengono utilizzati per
stadiare il linfoma.
Gli stadi vanno da I a V .
-
Stadio I-III secondo il diverso coinvolgimento
linfonodale.
-
Stadio IV se esiste un coinvolgimento epatico e/o
splenico.
-
Stadio V se è presente una diffusone midollare,
ematica e/o di altri organi.
L'insieme di tutte le informazioni raccolte sono
indispensabili per la prognosi e per pianificare un protocollo
chemioterapico mirato.
TERAPIA
La scelta terapeutica dipende da numerosi fattori, tra cui il sottostadio
del paziente, il grado istologico del linfoma, l'estensione del tumore, la
presenza di sindromi paraneoplastiche, la motivazione del proprietario e
l'esperienza professionale. La prima scelta è rappresentata dalla
chemioterapia mentre la chirurgia e la radioterapia hanno, nel linfoma,
spesso un ruolo marginale.
I protocolli terapeutici sono molteplici e prevedono un approccio di tipo
monochemioterapico e uno polichemioterapico.
PROGNOSI
Risulta molto complesso formulare una prognosi perché condizionata da
molteplici fattori quali la classe di appartenenza del linfoma, la sua
diversa sensibilità ai chemioterapici e la stadiazione del paziente.
Dott. Giulio Klinger, medico veterinario,
laurea presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano,
Direttore Sanitario della Clinica Veterinaria Gaia Ancona
dove è responsabile anche del Servizio di Oncologia
tel: 071 2916334 ( contatti )
clinicagaiaoncologia@gmail.com
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