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L'elettrocardiogramma nel cane

elettrocardiogramma

a cura della Dott.ssa Daniela Ferrari

L’ elettrocardiogramma è la registrazione dell’ attività elettrica del cuore. Il suo campo di azione ideale è lo studio delle aritmie cardiache e dei disturbi della conduzione. Viene inoltre impiegato, come sistema diagnostico ancillare, nell’ identificazione degli aumenti di dimensione del cuore. Infine, trova impiego negli stati di squilibrio elettrolitico (soprattutto calcio e potassio) e nel monitoraggio anestesiologico.
L’ attività elettrica del cuore consiste di potenziali elettrici positivi e negativi che vengono registrati da elettrodi posizionati sulla superficie del corpo e che provocano una deflessione della penna scrivente sul nastro di carta in due direzioni opposte. La dimensione della deflessione è in rapporto diretto con la quantità di corrente (voltaggio) prodotta dal cuore. 
L’elettrocardiogramma dovrebbe essere registrato in una zona più possibile tranquilla e priva di elementi di distrazione, infatti, i rumori dovuti all’attività delle persone o al movimento degli animali ricoverati possono influire in modo significativo sulla frequenza e sul ritmo cardiaco. Inoltre, durante la registrazione è importante interrompere l’utilizzo di qualsiasi strumento elettrico ( ad esempio tosatrice ) in quanto può causare interferenze importanti sul funzionamento normale dell’elettrocardiografo, cosi come l’accensione di luci al neon può provocare delle interferenze elettriche.

Posizionamento del soggetto

La posizione ideale del paziente è in decubito laterale destro, poiché i i valori elettrocardiografici di riferimento normali sono stati ottenuti da animali nella medesima posizione. La registrazione dell’elettrocardiogramma dovrebbe essere effettuata con gli arti dell’animale mantenuti perpendicolari al corpo e ciascun paio di arti dovrebbe essere mantenuto parallelo senza che gli arti di un lato possano venire a contatto con quelli contro laterali. Per evitare la presenza di artefatti durante la registrazione, un’altra precauzione è costituita dal cercare di evitare che l’animale ansimi. 
Quando il paziente è dispnoico o altre situazioni di sconforto ne impediscano il corretto posizionamento, l’elettrocardiogramma può essere registrato con l’animale in stazione quadrupedale o, eventualmente, in posizione seduta.

Posizionamento degli elettrodi

L’elettrocardiogramma può effettuarsi mediante l’utilizzo di elettrodi a coccodrillo di metallo.
Si applicano i quattro elettrodi degli arti a livello delle articolazioni del gomito e del ginocchio. Si cerca un’ area povera di pelo e con spessore cutaneo ridotto (evitare il tessuto calloso) anche se non si rispetta una precisa simmetria.; si applica una generosa quantità di gel ed, eventualmente, di alcool e si posizionano le pinzette. 
Gli elettrodi unipolari e bipolari degli arti servono per la registrazione delle derivate DI, DII, DIII, aVR, aVL,aVF.

Il punto lungo l’arto in cui collegare l’elettrodo è superfluo, anche se si raccomanda l’applicazione in una sede equidistante fra olecrano e carpo al fine di ridurre al minimo le interferenze con le derivazioni toraciche e con i movimenti respiratori dell’animale.

  • l’elettrodo di colore rosso va applicato all’arto anteriore destro;

  • l’elettrodo di colore giallo va applicato all’arto anteriore sinistro;

  • l’elettrodo di colore verde va applicato all’arto posteriore sinistro;

  • l’elettrodo di colore nero va applicato all’arto posteriore destro

* Per gli elettrodi toracici si cerca il quinto spazio intercostale destro all’ intersezione con lo sterno (CV5RL) ed il sesto a sinistra a livello dello sterno (CV6LL) e della giunzione condrocostale (CV6LU).

Registrazione

Generalmente, l’elettrocardiogramma viene effettuato in animali non sedati che devono rimanere nella posizione obbligata di decubito laterale destro. Il tempo minimo di registrazione di un tracciato elettrocardiografico è circa 1 minuto, in dipendenza dalla situazione di stress in cui si trova il soggetto.

Si registrano le classiche derivazioni alla velocità di 25 mm/sec ed un congruo (piuttosto lungo) tracciato in derivazione II alla velocità di 50 mm/sec, entrambe con ampiezza di 1 cm = 1 mV. Con il tracciato più lento si ottiene un’ impressione di massima della morfologia delle onde e del ritmo e si misura l’ asse elettrico. Si usa, invece, il tracciato più veloce per le misurazioni più fini della durata delle varie onde e tratti (P, PQ, QRS, ST, T) e della loro ampiezza.

I dati che si possono derivare da un elettrocardiogramma sono: la frequenza cardiaca, la regolarità del ritmo, la direzione dell’ asse elettrico medio e la normalità dei valori dimensionali delle varie onde ed intervalli. Il ruolo principale dell’ elettrocardiogramma è proprio la determinazione della frequenza e del ritmo. Il miocardio danneggiato può depolarizzarsi spontaneamente o perdere la capacità di depolarizzarsi per periodi più o meno lunghi e dare luogo a battiti o ritmi di scappamento. 
L'elettrocardiogramma è uno strumento utile nel diagnosticare la maggior parte delle aritmie cardiache e fornire informazioni sullo stato del miocardio.
L'elelttrocardigramma si può usare come aiuto in una valutazione clinica per stabilire un'eziologia, una diagnosi anatomica e fisiologica ed una prognosi.

Alcune importanti indicazioni per eseguire un elettrocardiogramma:

  • tachicardia, bradicardia od aritmia cardiaca all'auscultazione;

  • dispnea;

  • shock;

  • svenimenti;

  • monitoraggio cardiaco durante e dopo intervento chirurgico;

  • soffi cardiaci;

  • cardiomegalia riscontrata al radiogramma toracico.

Dott.ssa Daniela Ferrari

 

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