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La presentazione del
Mastino Napoletano nel ring
a cura di Federico Vinattieri
Introduzione
Ogni Handler che si rispetti sa che esistono diverse tecniche di presentazione per ogni razza.
La presentazione del cane nel ring è un susseguirsi di pose e strategie; non varia solo a seconda della razza, il presentatore deve soprattutto capire e adeguare i suoi movimenti alle doti fisiche e caratteriali del soggetto che porterà nel ring. Nella maggior parte dei casi è opportuno modificare il metodo di presentare il cane in base al soggetto.
Un presentatore con una certa esperienza conosce bene tutte le piccole strategie per esaltare i pregi del soggetto che conduce e anche per nascondere gli eventuali difetti, per far ciò si deve conoscere profondamente il cane che si ha al guinzaglio e ovviamente deve essere approfondita anche la conoscenza dello standard di razza.
Fare l'handler perciò non è così facile come sembra; certamente con molta pratica, tutti possono imparare. Il metodo migliore per imparare è saper osservare con attenzione.
( foto di Philippe Le Nours )
La presentazione del Mastino Napoletano
Per quanto riguarda questa razza la presentazione nel ring consiste in pochi efficaci gesti che impartiscono al soggetto la classica posizione statuaria che permette al giudice di apprezzare in modo esauriente
le misure, le linee e le angolazioni, che verranno confrontate con i parametri imposti dallo standard ufficiale.
La preparazione del soggetto prima dell'esposizione è importante e non può essere tralasciata. Il soggetto deve essere abituato a farsi maneggiare e a non dimostrare diffidenza né aggressività nei confronti del giudice e degli altri concorrenti. Un metodo efficace per permettere al cane di non inibirsi alle esposizioni è quello di portarlo sovente nei luoghi molto affollati, fin da cucciolo.
Quando arriva il momento dell'esordio per un giovane mastino, il proprietario o la persona che dovrà presentarlo nel ring, dovrà iniziare tempo prima ad insegnare al soggetto
a restare in posa, a trottare alla sinistra dell'uomo, sia in cerchio che in linea retta e soprattutto
a lasciarsi aprire la bocca per mostrare i denti senza difficoltà. In questa fase la dedizione da parte del
proprietario è indispensabile. E' consigliabile che non sia il proprietario a presentarlo, così che quest'ultimo possa star fuori dal ring ad attirare l'attenzione del cane con richiami e suoni di vario genere, che a volte non sono molto apprezzati dai giudici, ma noi allevatori sappiamo bene essere strategicamente importanti.
Quando arriva il giorno dell'esordio è consigliabile far ambientare il cane con gradualità, permettendogli di capire l'ambiente in cui si trova e non forzandolo ad entrare nella folla e nel rumore. Nelle ore precedenti alla sua presentazione è fondamentale portarlo al passo a fare un giro completo
dell'esposizione, lasciandolo soffermarsi ove esso voglia per cogliere odori
e per socializzare. Il proprietario deve sempre tranquillizzarlo.
La prima apparizione nel ring può anche essere decisiva per la futura carriera del soggetto, perciò un bravo presentatore deve essere in grado sempre di valorizzare al meglio il cane.
Quando il cane ha raggiunto la classe libera solitamente ha già girato un po' di
esposizioni nelle classi inferiori e quindi è da ritenersi già un "cane con esperienza".
Dopo aver gareggiato più volte e quindi aver raggiunto la tranquillità emotiva e l'esperienza, sta al presentatore il compito di portare il suo soggetto alla vittoria. La consapevolezza del soggetto che si ha in mano è un
parametro fondamentale che un handler deve possedere, proprio per questo motivo si deve conoscere accuratamente la razza. Nel Mastino Napoletano sono quasi sempre gli allevatori stessi che portano i propri soggetti nel ring. In questa razza l'avvalersi di presentatori professionisti è un fenomeno molto raro.
In sostanza la presentazione del mastino napoletano consiste nel giudizio da fermo e nel giudizio in movimento, niente di diverso da tutte le altre razze...
Nel giudizio da fermo, l'handler può decidere in che modo porsi rispetto al cane: in ginocchio, sorreggendo la testa del soggetto, in piedi, lasciando il
guinzaglio lungo, oppure in posizione frontale rispetto alla testa del cane,
quest'ultimo tipo di presentazione è detta in gergo cinofilo anche
"presentazione a husky", poiché l'omonima razza viene quasi
sempre presentata con questo sistema.
Tra i presentatori dei mastini la presentazione più frequente è la prima, ossia il presentatore si inginocchia perpendicolarmente al profilo del soggetto, sorreggendo la testa
da sotto o da sopra impugnando il collare e posizionando in parallelo fra loro le zampe del cane, mettendo gli anteriori in appiombo ed estendendo i posteriori fino a esaltare a dovere le angolazioni senza esasperarle.
Molti presentatori insistono nel sostenere anche la coda del mastino con una
mano, mantenendola all'altezza della linea dorsale o addirittura sopra;
personalmente non capisco con che criterio viene attuata questo
posizionamento, visto che nello standard di razza viene specificato che la
coda del mastino da fermo deve assumere un portamento a scimitarra e non a
linea retta; è durante l'azione che il mastino deve portare la coda
orizzontalmente, ma non da fermo.
Per presentarlo a
guinzaglio lungo si deve avere solitamente un soggetto di classe che stia costantemente in attenzione e che riesca a reprimere l'agitazione
mantenendo la posa. Quasi sempre i soggetti di classe sono i più apprezzati dagli esperti giudici. I giudici specialisti italiani di questa razza conoscono bene le particolarità caratteriali e quindi sono talvolta molto tolleranti.
Spetta anche all'handler il compito di toelettare il cane e renderlo di
bello aspetto per il ring. Fortunatamente il Mastino non necessita di grosse
pratiche di toelettatura, basta una bella spazzolata e una pulitura
grossolana della testa e degli occhi; talvolta possono aiutare alcuni
prodotti spray per accentuare la lucentezza del pelo. Difficoltà maggiori
si hanno nel periodo di muta, nel quale talvolta si preferisce rinunciare a
mostrare il soggetto data la disomogenea colorazione del pelo, che alle
volte si presenta a chiazze. Nel periodo di muta, se lo si vuole portare in
gara, la spazzolatura deve essere frequente e assidua.
In teoria, se ben tenuto e curato, un soggetto di mastino napoletano può
competere in expo in tutti i mesi dell'anno; fanno eccezione ovviamente il
periodo di calore e gravidanza delle femmine e i mesi estivi nei quali non
è consigliabile spostarsi per il troppo caldo.
Purtroppo il Mastino napoletano ha, specialmente durante le esposizioni, una
eccessiva salivazione; proprio per questo motivo un presentatore deve sempre
tenere sotto controllo la bocca e la giogaia del suo soggetto che va pulita
rapidamente con uno straccio quando è sporca.
Una pratica molto diffusa in tante altre razze è quello di predisporre il
soggetto da ring ad una "dipendenza da croccantino", in modo tale
da rimanere perennemente in attenzione nei confronti del padrone, il quale
gesticola con la mano facendo credere al cane di avere un "premio"
da dargli; nel Mastino Napoletano questo tipo di "dipendenza" è
difficilmente formabile, a causa della non appetenza dei soggetti, a volte
dovuta anche allo stress della competizione.
E' di primaria importanza per un handler l'assoluta calma e il non far sì
che l'agitazione prenda il sopravvento, poiché questa sensazione viene
percepita e trasmessa con facilità al cane che ne subisce le conseguenza,
talvolta a completo svantaggio del concorso in atto. Se l'handler quindi
riesce a mantenere la calma in ogni fase della gara, il soggetto assumerà
un atteggiamento di distensione e potrà quindi concorrere al meglio.
L'incitamento per mezzo di richiamo durante il movimento è quasi sempre
consigliabile, perché il cane possa trottare volentieri e con vivacità.
Se un soggetto tende all'ambio, l'handler deve saper cambiare velocità
d'andatura all'occorrenza per far modificare il più velocemente possibile
il movimento al cane. Stessa cosa se il soggetto tende al galoppo, il
presentatore deve saperlo "domare" trattenendo il guinzaglio. In
qualunque caso deve sempre essere il presentatore a dettare la velocità
d'andatura ed il ritmo, il cane deve solo attenersi a ciò che l'uomo
decide.
Tanti presentatori decidono di differenziare l'attacco del collare durante
le diverse fasi della competizione, ossia decidono di spostare il
moschettone del guinzaglio dall'anello dello strangolo all'anello fisso del
collare quando ci si muove e poi rimetterlo a strangolo mando si è fermi;
personalmente penso che se un soggetto è pratico del ring non si debba dar
peso a questo metodo, il quale può essere utile solo quando il cane non è
bene abituato al ring e quindi si inibisce con il tirare del guinzaglio
quando ha lo strangolo.
Gli allevatori-handler di esperienza hanno poi i loro "trucchi del
mestiere" all'interno del ring, che mettono in atto durante il
giudizio, ovvero piccole tattiche e stratagemmi che praticano all'occorrenza
per far sì che il cane possa attirare l'attenzione del giudice nei momenti
salienti della competizione, i quali, per ovvi motivi, non possono essere
svelati...
F. Vinattieri
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