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Regione Toscana: Stop ai trafficanti di cuccioli

a cura di Stefano Bartolini

Legge regionale 20 ottobre 2009, n.59:
Vietato vendere cuccioli di cane al di sotto dei 3 mesi

La Regione Toscana ha adottato il 20 ottobre scorso una normativa locale per il benessere degli animali.

Scopo della legge non è quello di regolamentare l'allevamento zootecnico "già oggetto di specifica disciplina" (si veda art. 3, comma 2). 

Lo spirito che guida il legislatore può essere ben riassunto dal comma 3 del preambolo, che recepisce "l'esigenza di regolare le relazioni tra gli esseri umani e gli animali, in seguito alla sensibilità crescente delle norme verso i bisogni degli animali in quanto esseri senzienti e non quali cose messe a disposizione del genere umano".

La regione Toscana si dimostra ancora una volta molto attenta al tema del benessere animale e in anticipo nell'intuire gli indirizzi della legislazione, che si affermerà su scala nazionale.
Come in precedenza aveva fatto una scelta netta e precoce contro le amputazioni per motivi estetici, ora intraprende una nuova strada vietando la vendita di cani in età inferiore ai tre mesi (art. 12, comma 2).
Ciò ha destato preoccupazione presso gli operatori del settore, perché questa richiesta viene percepita come un onere, o meglio una vessazione.

E' chiaro che allevare i cuccioli per un mese in più implica numerose incombenze supplementari. Sono richiesti spazi idonei, più tempo, più spese per l'alimentazione e le prime cure veterinarie. Il cucciolo dovrà essere ceduto con la seconda vaccinazione effettuata, con entrambi i testicoli discesi nel caso dei maschi, con un'adeguata socializzazione già avviata, ecc.

Non sfugge - comunque - che l'intendimento di questa nuova norma, sia quello di arginare l'increscioso fenomeno di cuccioli ceduti a 35 - 40 giorni, spacciandoli (magari con documenti falsificati) per soggetti di due mesi. Questa situazione è la regola per i cuccioli importati dall'Europa dell'Est, allevati in modo intensivo, separati dalla madre a 30, 35 giorni in assenza di vaccinazioni e in condizioni sanitarie deprecabili.

Questo squallido commercio, oltre a violare i diritti degli animali, crea numerosi problemi a ignari acquirenti, che amaramente dopo pochi giorni o settimane si trovano a gestire i svariati handicap sanitari e caratteriali dei loro cani.

Ben venga quindi questa nuova legge, che tutela i cuccioli, i futuri proprietari e chi alleva con pazienza e professionalità con l'intenzione di affidare soggetti equilibrati e in buona salute, mantenere un rapporto di collaborazione coi nuovi proprietari e investire sul futuro della razza, che selezionano.

Ci auguriamo che essa sia accompagnata da una adeguata campagna di informazione, sensibilizzazione e formazione dell'opinione pubblica, perché impari a distinguere - nell'interesse proprio e dell'animale - tra trafficanti di cuccioli, che pensano solo a chiudere l'affare e liberarsi al più presto della merce, scaricando cure e incombenze sugli acquirenti e selezionatori seri e felici di accompagnare la crescita dei cuccioli, che hanno allevato fino al momento ottimale per essere ceduti.

Stefano Bartolini
Presidente Italian Boxer Club

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