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La gravidanza isterica

gravidanza isterica

( foto di Federico Vinattieri per difossombrone.it )

La "Pseudociesi" o gravidanza isterica o lattazione isterica), non deve essere considerata un evento patologico ma fisiologico. Nei gruppi di canidi selvatici (iene e licaoni, per esempio) si assiste ad un interessante fenomeno: all’epoca dei calori si accoppiano e si riproducono solo le femmine di grado elevato nella linea gerarchica le quali sono anche quelle deputate, nel branco, a procacciare il cibo. Le altre femmine del gruppo si sincronizzano sul calore ed a circa quaranta giorni producono latte che viene assunto dai cuccioli delle femmine dominanti durante l’assenza per le battute di caccia. Si assiste così ad un vero e proprio fenomeno di "adozione dei cuccioli da parte di balie".

Anche nelle cagne domestiche si verifica un fenomeno analogo a meno che non vengano sterilizzate con asportazione delle ovaie (ovarioisterectomizzate) e i "sintomi" delle femmine che presentano una pseudogravidanza sono vari e tendenti a simulare i comportamenti della femmina nel post partum ed in allattamento. La cagna si comporta a tutti gli effetti come se avesse una cucciolata da accudire; la cagna provvederà allora a preparare il nido, tenderà a girare per casa con giocattoli e pupazzetti di peluche che simuleranno i cuccioli, soffrirà di inappetenza o al contrario, di un appetito vorace (polifagia), potrà avere episodi di vomito e diarrea e soprattutto aumento del volume delle mammelle con produzione di latte. Questo fenomeno è legato ad un alta concentrazione nel sangue dell’ormone progesterone ed alcuni Autori riportano che questa condizione possa predisporre la cagna alla comparsa di tumori della mammella.

La terapia della pseudogravidanza si effettua in quei casi in cui si rischi una mastite o quelli nei quali il comportamento della cagna venga considerato ossessivo e quindi intollerabile. La terapia consiste sostanzialmente nell’uso di farmaci antiprolattinici, farmaci che antagonizzano l’ormone prolattina responsabile della produzione lattea. A questa terapia si può associare una terapia comportamentale: vanno infatti rimossi tutti gli oggetti che nell’animale risvegliano l’istinto materno e determinano un’accentuazione dell’impulso a coltivare le cure ai cuccioli finti, la cagna andrà portata fuori più volte al giorno per distrarla; si possono associare sedativi se l’animale si presenta agitato e spray o unguenti dal gusto sgradevole per evitare i fenomeni di autosuzione. Fra gli effetti collaterali dei farmaci antiprolattinici, il più importante è che possono indurre vomito.

 

 

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