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La
costellazione del Cane
Un mito dell'India orientale
Molto tempo fa, in India, cinque principi lasciarono il loro regno e andarono in cerca del regno celeste. Portarono con sé da mangiare e da bere, e il principe Yudistira portò anche il suo cane, Svana. Yudistira era il più vecchio dei cinque: i suoi fratelli erano Sahadeva, il più saggio al mondo, che sapeva più di ogni altro uomo; Nakula, il più bello, famoso per la sua grazia e bellezza; Arjuna, il più potente, che non era mai stato vinto in battaglia; e Bhima, il gioioso, conosciuto per il suo eterno buonumore e il suo amore per il piaceri della vita. Dopo un viaggio di molti giorni, i fratelli giunsero a una fiera, con musica e danze e gente che festeggiava. Bhima il gioioso disse ai suoi fratelli "Io resto qui a divertirmi per oggi, cercherò il regno celeste domani". Yudistira, i suoi fratelli e il cane Svana continuarono senza di lui. Molti giorni dopo, i viaggiatori arrivarono in una pianura, dove un grande esercito schierato stava affrontando il nemico. Quando Arjuna il potente lo vide, disse ai suoi fratelli "Io oggi resterò qui a combattere per il mio Paese, il regno celeste lo cercherò domani."
Yudistira, i suoi fratelli e il cane Svana continuarono senza di lui. Passarono molti giorni e molte notti. I viaggiatori giunsero a un magnifico palazzo, circondato da un giardino pieno di fiori e di fontane. Nel giardino, una bellissima principessa stava passeggiando con i suoi cortigiani. Quando vide Nakula il bello, si innamorarono l'uno dell'altra immediatamente. Nakula disse ai suoi fratelli "Oggi resterò qui con la principessa, cercherò domani il regno celeste." Nakula entrò nel giardino mentre Yudistira, suo fratello Sahadeva e il cane Svana proseguirono senza di lui.
Molti giorni e notti più tardi, i fratelli arrivarono a un grande tempio, in cui vivevano dei santi uomini. Sahadeva, il saggio, volle unirsi a loro in studio e in preghiera, così disse al fratello Yudistira, " Oggi mi fermo qui, cercherò domani il regno celeste." Sahadeva entrò nel tempio, e Yudistira e Svana continuarono senza di lui. Giunsero infine al Monte Meru, la porta verso il Cielo. Indra, il Signore del Passato e del Presente, comparve davanti a lui e lo invitò a entrare. Yudistira si inchinò e disse "Entrerò molto volentieri, se posso portare con me il mio cane, Svana". "Non puoi" disse Indra. "Non c'è posto in cielo per i cani. Lascialo ed entra nella felicità eterna."
"Non posso farlo," disse Yudistira. "Non voglio nessuna felicità per la quale io ebba rinunciare a un compagno così caro."
"Hai viaggiato senza i tuoi quattro fratelli," disse Indra. "Perché ora non vuoi salire in cielo senza il tuo cane ?"
"Mio signore," rispose Yudistira, "i miei fratelli mi hanno lasciato per seguire i desideri del proprio cuore. Svana ha dato a me il suo cuore. Piuttosto che rinunciare a lui, devo rinunciare al regno celeste."
"Hai detto la cosa giusta," disse Indra. "Entra, e porta il tuo cane con te." Così Yudistira e Svana salirono fino al cielo. Per celebrare la loro devozione reciproca, Indra pose in cielo la costellazione del Grande Cane (Cane Maggiore), la cui stella Sirio è la più brillante di tutte.
La Mitologia
Come si è accennato poc'anzi, la costellazione è legata a
Sirio, il cui nome potrebbe derivare dal greco col significato di "brillante" o "infuocata". La sua importanza risale già ad almeno tremila anni avanti Cristo, quando era assunta come regolatrice del calendario egizio.
Il suo sorgere "eliaco", cioé la sua prima nuova apparizione al mattino prima del Sole, coincideva col solstizio d'estate e dava l'avviso della prossima benefica inondazione del Nilo. il suo nome egizio Sothis aveva pure il medesimo significato di "splendente" ma forse per il suo annuncio del fenomeno essa divenne il "cane" che stava all'erta. D'altra parte, aveva anche inizio la stagione dei grandi caldi e la
"stella canicula" divenne il sinonimo di grande calura.
Le coordinate sono al 1950.00 quelle precise al decimo di minuto d'arco; le altre, ove indicato sono al 2000.00.
Gli Oggetti Astronomici più interessanti
Sirio
Sirio (06h 42,9m; -16° 39'): la stella merita una descrizione a parte, seppure necessariamente succinta. Per la sua brillantezza è di magnitudine negativa e stime moderne ne danno un valore tra -1,42 e -1,47 perché è alquanto difficile confrontarla con le altre.
Si trova alla distanza di 8,7 anni luce (è la quinta stella più vicina a noi e la seconda, dopo Alfa Centauri, visibile ad occhio nudo). Fa parte della corrente
dell'Orsa Maggiore, che comprende diversi membri sparsi in tutto il cielo; data la sua vicinanza, ha un notevole moto proprio, di 1",3 all'anno in direzione sud-sud-ovest. Questo moto sulla volta celeste si rivelò però di carattere ondulatorio già agli inizi del secolo scorso; le osservazioni di
Bessel tra il 1834 e il 1844 lo indussero ad ipotizzare l'esistenza di una compagna oscura con la quale Sirio orbitava in circa 50 anni.
Nel 1851 Peters ne calcolò l'orbita, ma solo nella notte del 31 gennaio 1862 Alvan Clark, rivolgendo verso Sirio un suo nuovo strumento di 47 cm. di diametro, scoprì la stellina di nona magnitudine vicina ad essa. Da allora, nonostante le molte difficoltà osservative presentate dall'enorme differenza di magnitudine, il sistema venne accuratamente seguito e sino ad oggi ha compiuto più di due rivoluzioni.
Le due componenti, data l'eccentricità orbitale, passano periodicamente da una distanza minima, di meno di 3", ad una massima intorno a 11",3. Oggi sappiamo anche che la compagna è una nana bianca, cioé una stella in uno stadio evolutivo estremamente avanzato, nel quale è ridotta a dimensioni dell'ordine della nostra Terra, pur contenendo una massa quasi pari a quella del nostro Sole: la sua densità è perciò enormemente alta, centinaia di migliaia di volte quella dell'acqua.
Ai tempi dell'impero romano Cicerone e Seneca discussero del presunto colore della stella: quest'ultimo in particolare scrisse di "rossa canicola". Però in precedenza tra i Greci e poi in seguito tra gli Arabi, Sirio apparve sempre (come oggi) bianca. Il professor Cester ritiene che tutte le interpretazioni date sul suo colore rosso nell'antichità siano senza fondamento: Sirio era anche all'epoca di Cicerone una stella bianca, seppure sfavillante di bagliori vari (NdR: per la scintillazione atmosferica).
Stelle Doppie (inferiori alla 7a magnitudine)
h 3869 (06h 30,8m; -31° 59'): la stella principale è azzurra e di magnitudine 5,7 e la compagna, a 24",8, è bianca e di ottava.
Ypsilon 1 (06h 34,2m; -18° 37'): le due componenti, bianco-giallastre, hanno magnitudini 5,8 e 7,7 e sono distanti 17", 5.
Delta 36 (06h 48,5m; -31° 39'): la luminosa primaria, di magnitudine 5,6, ha una compagna di settima a 43".
17 (06h 52,9m; -20° 20'): la primaria, di magnitudine 5,8, ha due compagne a 442 e 51".
Pi (06h 53,5m; -20° 04'): anche in questo caso la brillante primaria biancastra di magnitudine 4,6 ha una compagna di nona a 11", 6.
Mu (06h 53,8m; -13° 59'): è una coppia difficile da separare data la vicinanaza delle due componenti e la loro notevole differenza di magnitudine; i valori sono 5,2 e 8,5 e la separazione è di 8", 5.
Epsilon (06h 56,7m; -28° 54'): la stella ha il nome di Adhara e magnitudine 1,49 ed è perciò una delle stelle più brillanti del cielo. E' una supergigante azzurra ed ha una compagna di ottava a 7",5.
h 3945 (07h 14,5m; -23° 13'): è un bel sistema, con la primaria rossastra e di magnitudine 5,1 e la compagna biancastra, a 26",9, di magnitudine 6,4.
Brs 2 (07h 15,0m; -30° 48'): le due stelle bianche di magnitudini 6,2 e 8 sono separate di 37", 9.
Tau (07h 16,6m; -24° 52'): è la stella posta quasi al centro dell'ammasso NGC 2362; la primaria è una gigante azzurra, di magnitudine 4,4 ed è una doppia spettroscopica a lunga a lungo periodo. Presenta due compagne di decima a 8" e 15".
Stelle Variabili (inferiori alla 7a magnitudine)
Beta (06h 20,5m; -17° 56'): ha il nome di Mirzam o Murzim, col significato di " quella che precede" o "l'annunciatrice", con riferimento al fatto che essa precede di poco Sirio nella levata. La sua magnitudine è di 1,98 ed è una gigante biacazzurra. La si cita qui perché è il prototipo (in realtà assieme alla Beta Cephei che fu la prima ad essere scoperta nel 1902) di un tipo di stelle giganti azzurre instabili, però variabili a corto periodo ed ampiezza. La nostra stella, in particolare, ha un periodo di 6 ore ed una variazione di appena 0,03 magnitudini. Al gruppo appartengono altre due stelle del Cane Maggiore, la Xi1 e la n° 15, con periodi ancor più brevi.
UW (07h 16,6m; -24° 28'): è la stella n° 29, di magnitudine 4,95, una binaria supergigante col periodo di 4,39 giorni. La variazione in eclisse è di solo 0,3 magnitudini.
R (07h 17,2m; -16° 18'): è un'altra binaria ad eclisse che varia tra la 5,9 e 6,6 al minimo; il periodo è di 1,14 giorni.
Ammassi
M 41 / NGC 2287 (06h 44,9m; -20° 42'): è un ammasso aperto con un diametro di 20' e magnitudine 5. E' quindi visibile ad occhio nudo, se osservato da un sito dotato di cielo buio e pertanto privo di inquinamento luminoso, circa 20' a NW della stella n° 12 (di sesta magnitudine), quattro gradi sotto Sirio. Con strumenti modesti si possono già contare decine di stelle piuttosto luminose, disperse su un campo grande come la Luna: una stella arancione, la più luminosa tra i membri, si trova vicina al centro.
NGC 2360 (07h 15,5m; -15° 33'): è un ammasso aperto di magnitudine totale 9 e diametro 12'. Si trova 20' ad est d'una stella di magnitudine 5,4 ma si distingue poco su un ricco fondo stellare.
NGC 2362 (07h 16,6m; -24° 52'): è un altro ammasso aperto del diametro di 6', comprendente nel suo centro brillante Tau, una stella bianca di magnitudine 4,4. Si possono notare diverse decine di stelle; dagli studi eseguiti NGC 2362 appare essere uno dei più giovani ammassi galattici. L'età stimata è sul milione d'anni.
Galassie
NGC 2207 (06h 14,3m; -21° 21'): il suo aspetto è quello di una galassia doppia, delle dimensioni di 3'x2'. I due nuclei appaiono separati di 1',5 ed in direzione est-ovest.
( immagine della costellazione del " Canis Major " )
( mappa della costellazione del Cane Maggiore )
Per saperne di più su questa costellazione, su Sirio e sulla sua importanza per gli
antichi Egizi:
http://www.pd.astro.it/othersites/costellazioni/costellazioni/cane_maggiorepag.htm
OSSERVIAMO IL CIELO: LA COSTELLAZIONE DEL CANE MINORE
- Il Cane Minore è una piccola costellazione che
si trova nel gruppo delle più brillanti costellazioni
invernali: Orione (alla sua destra), i Gemelli (in alto), il Cane Maggiore (in basso) e il Leone
(alla sua sinistra). Anche se è più piccola della sua “compagna”, il Cane Maggiore, possiede una stella
molto brillante, Procione, che è l'8° per luminosità nei nostri cieli.
- Anche Procione, come Sirio, è in realtà una stella doppia: ha per compagna una nana bianca 15mila volte
meno luminosa di lei. L’altra stella brillante del Cane Minore è Beta Cmi, 160 volte più splendente del
Sole.
- Il nome Procione deriverebbe dal greco “prokýon”, che
significa "il precursore del cane": il sorgere della costellazione infatti precede nell’anno quello di Sirio
nel Cane Maggiore, che per gli antici Egizi indicava il periodo di piena del Nilo.
- Per questo motivo Cane Maggiore e Cane Minore sono legati dalla mitologia, secondo la quale sarebbero
i due cani del cacciatore Orione. Secondo un'altra leggenda, invece, questa costellazione rappresenterebbe
Maera, cane di Icaro, lasciatosi morire Icaro per il dolore della morte del padrone.
Per saperne di più sulla costellazione:
http://www.pd.astro.it/othersites/costellazioni/costellazioni/cane_minorepag.htm
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