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Notizie dal Mondo:
Il caso dello sfortunato cane "Excalibur"
Abbattuto Excalibur, il cane dell'infermiera spagnola
contagiata da Ebola.
Inascoltate le proteste e le quasi 300mila firme on-line degli animalisti...
SPAGNA - Una vera e propria mobilitazione popolare
si è attivata per salvare Excalibur, il cane dell'infermiere spagnola
contagiata dal virus Ebola. Ma a nulla sono servite le manifestazioni in
piazza e le proteste. L'animale è stato abbattuto in serata nel laboratorio
di Sicurezza Biologica della Facoltà di Veterinaria dell'Università
Complutense di Madrid. Dopo aver sacrificato l'animale, che era rimasto a
stretto contatto con l'infermiera contagiata, il cadavere del cane è stato
trasferito ad un inceneritore a Paracuello del Jarama, in provincia di
Madrid.
I Vigili del fuoco della Comunità di Madrid si erano recati nel primo
pomeriggio ad Alcorcon, nell'abitazione della infermiera contagiata da Ebola,
Teresa Romero, e del marito Javier Limon, per portare via il loro cane
Excalibur.
Una trentina di agenti in assetto antisommossa, dalle ore 12 hanno
circondato l'edificio per tenere lontano una cinquantina di attivisti
animalisti, che si opponevano al sacrificio del cane.
L'allarme per salvare l'animale era stato lanciato nei social network dal
marito dell'infermiera, a sua volta in isolamento in ospedale, provocando in
poche ore l'adesione di 210.000 firme all'hashtag "SalvemosExcalibur"
con la richiesta di risparmiare il cane. Tafferugli fra agenti e
manifestanti, che al grido di "Ana Mato dimision!", in riferimento
al ministro di Sanità, e di "Excalibur non è solo!", sono stati
sgomberati dalle immediate adiacenze dell'edificio.
Secondo fonti dell'assessorato regionale alla Sanità, il cane è stato
nella casa «in stretto e permanente contatto» con la paziente contagiata
dal virus, il che «comporta un possibile rischio di trasmissione della
malattia all'uomo», segnando così il suo destino.
Intanto gli abitanti del rione di Arcorcon denunciano che la casa
dell'infermiera e l'edificio non sono stati ancora sottoposti a
disinfestazione.
L'uccisione del cane è stata autorizzata da un giudice, malgrado il ricorso
dell'avvocato dei suoi padroni, l'infermiera e il marito Javier Limon.
Secondo le autorità della provincia di Madrid, esisteva un rischio «di
trasmissione della malattia all'uomo» dato che il cane «viveva a stretto e
continuo contatto» con l'ammalata.
Inoltre, precisa un comunicato, sono stati riscontrati casi di cani «con
anticorpi del virus dell'ebola», perché questi animali possono avere il
virus nel sangue ma non mostrare i sintomi della malattia. Ma gli animalisti
contestano l'esistenza di questo rischio e affermano che si potesse
scegliere di tenere il cane in quarantena.
Fonte: lastampa.it
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