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Cangrande della Scala
( foto: www.studioesseci.net
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Alberto I Canfrancesco della Scala (Verona, 9 marzo 1291 - Treviso, 22 luglio 1329), poi diventato noto col nome di
Cangrande, fu il terzo figlio di Alberto I della Scala, signore di Verona.
Il padre e il fratello Bartolomeo, successore designato, morirono uno di seguito all'altro quando Cangrande aveva dodici anni, cosicché si ritrovò giovanissimo con le redini della signoria veronese in mano, sia pure condivise col fratello maggiore Alboino.
Ragazzo fisicamente prestante (era alto almeno 1,80 m) e di bella presenza, dimostrò da subito d'essere anche molto deciso e risoluto.
Sposò molto giovane la prima donna di cui si innamorò, Giovanna D'Antiochia, splendida donzella di passaggio a Verona, già promessa in sposa ad un ricco feudatario tedesco.
In poco tempo, tra i 16 e i 20 anni di età, divenne cavaliere, iniziò le prime campagne militari e arrivò a comandare l'esercito veronese che, sotto la sua guida, nel giro di pochi anni assoggettò a Verona una serie di territori limitrofi: Vicenza, Treviso, Feltre, Padova, Mantova, Brescia.
Con lui Verona visse un periodo particolarmente florido, di pace e di prosperità. Il popolo lo riconosceva come sovrano dotato, capace, e giusto. Ma tali riconoscimenti non venivano solo dai veronesi, ma anche dalle popolazioni delle provincie conquistate. I cui cronisti ebbero per lui grandi parole di lode e di ringraziamento. Uno di questi scrisse: "Egli non si appagava del proprio guadagno, ma cercava il guadagno del popolo conquistato".
Di fatto, sotto di lui, prosperarono Verona ma anche tutti gli altri territori, e non ci furono rivolte o sommosse, se non in rari episodi, subito rientrati.
Si narra fosse estroverso e quasi sempre allegro. Amava scherzare, e Petrarca, di passaggio a Verona poco più di un ventennio dopo, raccolse aneddoti sulla lingua tagliente di un altro grande letterato, Dante Alighieri. In uno di essi, sicuramente fasullo ma che conserva l'eco di una probabile verità, Cangrande rivolse all'esule un salace motteggio, mentre era suo ospite, davanti a molti altri commensali. Ma reali tensioni tra il grande poeta ed il signore Scaligero sono infondate, al punto che Dante gli dedicò la terza e più importante cantica della Divina Commedia, ossia Il Paradiso, in un testo che va sotto il nome di Epistola XIII.
Cangrande morì ancora giovane, a trentotto anni, quando era ancora nel pieno delle sue forze, mentre si trovava a Treviso, pare per una congestione dovuta all'aver ingerito, in un giorno di calura, acqua gelata.
Aveva ben dieci figlie femmine ma nessun figlio maschio e non poté quindi lasciare una continuità diretta al casato.
Mastino della Scala
Leonardino detto Mastino I è stato un militare medievale, fondatore della casa degli Scaligeri(m.Verona, 17 ottobre 1277).
Podestà di Cerea nel 1259, Podestà di Verona nel 1259, Capitano del Popolo di Verona dal 1260 (Signore assoluto dal 1263).
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