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L'importanza del bagno

bagno

tratto dal testo a cura di Guido Zanella

Lavare un cane della mole di un Mastino napoletano, un Mastiff o di un San Bernardo è un lavoro per certi aspetti un po' brigoso, tant'è che molti preferiscono rivolgersi a centri specializzati di toelettatura.
Il problema riguarda soprattutto la stagione fredda e cioè quando dovremmo disporre necessariamente di un ambiente al chiuso, riscaldato, comodo e fornito di vasca con relativa acqua calda. D'estate all'aria aperta, invece, può diventare addirittura un esperienza piacevole e divertente. La frequenza dei bagni dipende essenzialmente da due cose: dal tipo di vita dell'animale e dal tipo di lavaggio praticato. Cani che vivono costantemente in un bel giardino con prato o pavimento (tenuto pulito) e che non partecipano a mostre canine, necessitano al massimo di 3 lavaggi all'anno. Cani da esposizione, cani che vivono costantemente in casa o in ambienti esterni poco puliti, possono arrivare anche ad uno o due bagni al mese.
E' fondamentale usare uno shampoo appropriato e di qualità. I prodotti delicati per uso umano o per bambini non sono da bandire ma indubbiamente migliore è uno shampoo specifico per cani. In commercio ne esistono svariatissimi tipi, adatti per ogni genere di pelo ed esigenza. E' consigliabile, di norma, un detergente subacido (pH 4-5) poiché oltre ad avere un blando effetto antibatterico che favorisce il ristabilimento delle difese naturali (non raramente dopo il bagno si verificano dermatiti e piodermiti), dona al pelo vitalità e lucentezza. Le squame di cui il pelo è costituito superficialmente, a contatto con un detergente alcalino (pH >7), si aprono conferendo al mantello un aspetto ispido ed opaco.
Ad ogni modo, per chi volesse provare, suggerisco una ricetta di shampoo per cani da preparare in casa, con ingredienti facilmente reperibili:
Riempire per metà con acqua un contenitore da 5 litri di capienza, aggiungere 700 grammi di un buon detersivo per piatti al limone, circa 100 grammi di glicerina (disponibile in farmacia) e 70 grammi di aceto bianco quindi agitare dolcemente il tutto. Rimarrete sorpresi dei risultati.
Lo shampoo va comunque sempre diluito, aumentando la diluizione se i lavaggi sono frequenti, al fine di non alterare troppo il naturale equilibrio lipidico del pelo. 
Non dimentichiamo di spazzolare il cane prima del bagno per evitare il formarsi sicuri grovigli. Le altre precauzioni da prendere, sono quelle di tappare le orecchie con del cotone idrofilo e spargere una piccola quantità di vaselina sopra l'area degli occhi o proteggerli con del collirio protettivo isotonico, rendendo in questo modo più difficoltoso il contatto con lo shampoo. L'acqua dovrà essere leggermente calda. Non tutti i cani gradiscono il bagno, cercate di tranquillizzarlo ed, eventualmente, fatevi aiutare da qualcuno per tenerlo fermo. Sarà necessario premunirsi di un manicotto sufficientemente lungo, con doccetta, da collegare alla rete idrica e di un pratico recipiente con dosatore per distribuire il detergente. In questo caso, io uso una bottiglia di PET (quelle dell'acqua minerale) dove ho praticato alcuni fori nel tappo con una punta di ferro rovente. Altri per stendere la soluzione di shampoo usano un grossa spugna. Lo scopo è che il metodo risulti per voi più pratico onde evitare dannose concentrazioni di prodotto sulla cute del cane.
Si procederà bagnando dapprima la schiena, lasciando la testa per ultima, dopo di che anche lo shampoo diluito andrà applicato partendo dal dorso e proseguendo verso le estremità e sotto il ventre. La testa si laverà sempre alla fine, adoperando un po' di riguardo per gli occhi e il tartufo. Il risciacquo va eseguito con estrema meticolosità e pazienza in modo tale da togliere anche la minima traccia di detergente. Guai a lasciare residui di shampoo sulla cute!
Una volta terminata quest'ultima fase, è molto probabile che il cane si dia delle forti scrollate, fate pertanto attenzione a ripararvi in un qualche modo e avvolgetelo subito con asciugamani o teli assorbenti per eliminare il grosso dell'acqua. Nelle stagioni calde, una bella camminata sotto il sole provvederà ad asciugare il resto. D'inverno invece, è consigliabile usare un asciugatore per cani (flusso di aria tiepido e potente) o al limite un asciugacapelli ma in questo caso dovremo selezionare una temperatura non troppo alta ed impiegheremo un tempo maggiore. Un metodo pratico ed economico è quello di convertire un vecchio bidone aspiratutto, attaccando il manicotto nel bocchettone dell'uscita dell'aria anziché in quello dell'aspirazione.
Ovviamente una volta che il cane e asciutto, andrà accuratamente spazzolato seguendo come sempre il verso naturale del pelo. Il bagno rappresenta un occasione ideale per verificare e correggere eventuali eccedenze di pelo, in modo particolare dietro alle cosce e fra le dita dei piedi (feltri interdigitali). Per lo scopo useremo una forbice sfoltitrice ed una forbicina a punte arrotondate. E' sottinteso, come del resto raccomandava nel suo articolo l'amico Andrea Duprè, che le operazioni di toelettatura comprendono anche un chek up accurato sulla cute del cane volto ad individuare qualsiasi anomalia, ferita, corpo estraneo ecc. Nelle pieghe cutanee del muso si possono depositare residui di cibo e bave, pertanto esse vanno accuratamente pulite e lubrificate con un olio per bambini. Le parti bianche ma arrossate del pelo, quelle solitamente "ossidate" dalla presenza costante di bava e di umidità come il sottomento, il petto, i piedi e le zampe anteriori, sarebbe bene che fossero regolarmente trattate con una polvere curativa all'ossido di zinco.

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