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Prevenire e curare il
tartaro nei cani
Il tartaro, così come altre malattie dei denti,
è purtroppo in costante aumento negli animali domestici, soprattutto nei
cani e nei gatti. Tale fenomeno è da imputarsi a vari fattori, primo fra
tutti l'alimentazione non corretta: spesso infatti i proprietari di piccolo
animali tendono a considerarli in tutto e per tutto dei loro simili e a
"viziarli" da un punto di vista alimentare con cibi non sempre
adeguati. Chi possiede un cane o un gatto, inoltre, non è portato a pensare
che la sua igiene orale possa costituire un problema ed è quindi portato a
non curarsene.
Le conseguenze del tartaro nei cani possono essere molteplici e possono
andare da una sgradevole e fastidiosa alitosi, a gravi infiammazioni alle
gengive con relativa riduzione, a infezioni batteriche che, per mezzo del
sangue, possono attaccare anche organi diversi dalla bocca, fino ad arrivare
alla caduta dei denti.
Esistono paste dentifricie adatte ai nostri amici, ma non tutti i cagnolini
sono disponibili a sottoporsi al lavaggio dei denti con lo spazzolino. La
via migliore per prevenire l'insorgenza di tale problema o per ridurne
l'entità appare allora quella di curare in modo preciso l'alimentazione.
Il cibo un po' duro può essere sicuramente d'aiuto in tal senso, molto più
del cibo fresco, ma non si deve per questo pensare che sia opportuno
arricchire la dieta di fido con le ossa, molto amate dai cani, ma anche
molto pericolose. Se queste, poiché impongono una masticazione prolungata
ed energica, possono essere utili per eliminare la placca batterica sui
denti, possono essere tuttavia molto dannose per l'apparato digerente:
l'osso tende infatti a sbriciolarsi e a frantumarsi e le piccole schegge
prodotte possono provocare lacerazioni allo stomaco o all'intestino e
predisporre al blocco intestinale.
L'alimento ideale per prevenire il tartaro è pertanto l'uso costante di
croccantini adatti allo scopo; ne esistono di molte marche e di molte
dimensioni, adatte alla taglia del nostro cane: basta chiedere consiglio ad
un buon negozio di animali o, meglio ancora, al veterinario.
I veterinari, di norma, consigliano due pasti alla settimana con croccantini
antitartaro, ma se il cane è un po' recalcitrante perché non gradisce il
gusto del prodotto, potete provare a proporre un paio di crocchette al
termine di ogni pasto, a mo' di premio.
Se, ancora, la crocchetta dovesse risultare troppo grande rispetto alla
taglia del cagnolino, potete provare a spezzarla in due o tre parti; anche
questo stratagemma nel mio caso ha funzionato.
L'uso di crocchette antitartaro ha effetti quasi immediati: migliora subito
l'alito, i denti appaiono più bianchi e la placca diminuisce molto già
nell'arco di un paio di settimane. Ne consiglio quindi vivamente l'uso.
Se il tartaro è invece molto evidente, l'unica soluzione è invece la
detartrasi. Tale operazione, che prevede l'eliminazione meccanica del
tartaro accumulatosi sui denti e la lucidatura dei denti stessi, si svolge
in anestesia generale o comunque sotto l'effetto di un forte sedativo. Se
l'animale è giovane, non ci sono problemi, ma dopo i dieci anni di età le
anestesie sono estremamente rischiose e possono provocare la morte
dell'animale. Per evitare tutto ciò, quindi la prevenzione è la cosa
migliore.
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