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La scelta dello stallone

scelta dello stallone

( "Cicerone di Fossombrone" - proprietà: Dott. Andrea Ventura - foto di Alessia Ventura per difossombrone.it )

Lo scopo principale di un Allevatore deve essere sempre quello di riuscire a mantenere il suo “concetto di tipo” che in tutte le razze ed in questa razza in particolare è molto soggettivo. Il momento in cui si vede se l’Allevatore ha ben chiaro il suo tipo di Mastino è la fase più decisiva dell’Allevamento, cioè la scelta dello stallone per accoppiare le proprie femmine. Un bravo Allevatore deve cercare di scegliere il maschio, non tenendo conto dei successi in gare cinofile, come fanno molti, ma considerando sia le caratteristiche estetiche che la sua linea genetica o linea di sangue. Questo ovviamente implica che colui che sceglie il maschio deve conoscere molto bene la storia della razza e tutti i soggetti più significativi del passato delle varie linee. Il soggetto deve possedere tipiche qualità di razza, nella testa, nell’espressione, nel movimento e soprattutto deve essere sano. Il metodo più facile, comunque, è considerare la qualità dei soggetti che uno stallone ha già prodotto, possibilmente da femmine diverse. Nel Mastino molti Allevatori tentano di ricreare un soggetto che abbia le caratteristiche principali di un genitore o di un parente stretto sfruttando il metodo della consanguineità che è molto frequente in questa razza e che ha contribuito molto a far indebolire il Mastino negli ultimi decenni. La scelta degli accoppiamenti da effettuare è la fase più critica dell’Allevamento cinofilo, perché è la fase che deciderà le sorti degli anni successivi in esposizione. Se un Allevatore sbaglia il suo accoppiamento ed esce fuori dal proprio concetto di tipo è molto difficile che riesca a ristabilirlo. L’ideale per un buon Allevamento non è possedere una grande quantità di soggetti per assicurarsi un ricambio annuale, che tra l'altro comporterebbe delle spese enormi, ma avere una quantità di soggetti adeguata e sostenibile, utilizzando per allevare gli stessi soggetti che vengono portati in esposizione.

 L’accoppiamento e la gestazione

Nella fase dell’accoppiamento è importante controllare durante ilo calore della femmina il momento giusto dell’ovulazione per essere sicuri che l’accoppiamento avverrà al momento opportuno. Di solito una cagna viene fatta coprire almeno due volte a distanza di due giorni, perché gli spermatozoi hanno una attività media di 48 ore. Tutti gli accoppiamenti naturali ormai vengono sempre fortemente aiutati dall’uomo. Ci vogliono minimo tre persone per reggere la femmina e il maschio per permettere l’accoppiamento. In molti Allevamenti è ormai preferito l’accoppiamento con fecondazione artificiale che in molti casi viene eseguito direttamente dal proprietario del cane e non dal Veterinario. Intorno al 30° giorno di gravidanza si può già vedere se la cagna è rimasta gravida tramite una semplice ecografia. Durante il secondo mese di gravidanza si evidenzia un aumento addominale del 25-50%. Durante la gestazione che dura circa 63 giorni, la femmina va tenuta ovviamente tranquilla, evitando di spostarla nella sala parto troppo tardi.

Fecondazione artificiale

 

Il parto

Altra fase critica per l’Allevamento. Al 55° giorno di gravidanza la fattrice deve essere portata in una sala parto, che deve essere attrezzata in questo modo: deve essere un locale riscaldato se siamo nel periodo invernale e ventilabile con apposite zanzariere se siamo in periodo estivo; deve avere possibilmente una lampada a raggi infrarossi, come quelle che vengono abitualmente usate per gli allevamenti avicoli; la “Cassa parto” deve essere possibilmente in legno precedentemente disinfettato (attraverso fuoco o disinfettanti chimici) e deve avere al suo interno una barra collegata ai lati interni della cassa posta a 15 cm dal fondo, che ha la funzione di impedire lo schiacciamento involontario dei cuccioli da parte della madre. Dopo 60 massimo 65 giorni dal primo accoppiamento, avviene il parto. L’Allevatore deve assistere la femmina per tutto il periodo del parto, controllando la frequenza delle contrazioni e delle nascite. Una femmina può generare da 1 ad un massimo di venti cuccioli (rarissimo). Un parto normale di media è composto da 6-7 cuccioli. La qualità di una fattrice si vede sia da come agisce durante il parto e dopo, sia dalla qualità dei soggetti che produce. Una eccellente fattrice deve produrre soggetti che esteticamente sono più simili al padre, sia pure correggendone gli eventuali difetti. La femmina durante il parto viene spesso aiutata con iniezioni di ormoni come l’Ossitocina che aumentano la frequenza della contrazioni e rendono più facilitata l’uscita dei piccoli.Appena i cuccioli vengono alla luce l’uomo che assiste deve provvedere a tagliare e legare il cordone ombelicale se la madre non lo fa; alla pulizia del cucciolo deve pensarci la madre. Terminato il parto che a volte ha una durata di molte ore, l’Allevatore deve subito assicurarsi che i piccoli si attacchino ai capezzoli e che inizino subito a succhiare il Colostro. Il Colostro è il liquido che è presente nella mammella per i primissimi giorni dell’allattamento ed è veramente indispensabile per i cuccioli poiché contiene anticorpi e provvede all’eliminazione del Meconio, sostanza presente nell’intestino dei neonati. A parto finito di solito si somministra alla femmina alcuni tipi di medicinali per arrestare una eventuale emorragia uterina con una rapida ed energica contrazione dell'utero. Se la madre non avesse latte sufficiente per i cuccioli, l’Allevatore deve intervenire con metodi artificiali, ma generalmente i successi sono molto rari. Si interviene con latte in polvere che viene somministrato con intervalli di 3 ore, giorno e notte. In ogni modo la selezione naturale è crudele ma anche necessaria per consentire la crescita solo dei soggetti più forti.

Si possono verificare molti tipi di malformazioni le quali non sono infrequenti in questa razza. Le principali riguardano le vertebre caudali, che danno il fenomeno della “Coda torta” o la bocca e il palato del cucciolo che possono avere forme di Palatoschisi e altri difetti. L’Allevatore in questi casi deve decidere se mantenere i cuccioli con queste deficienze o eliminarli per il bene della razza.

Altra cosa importante: la persona che si occupa dei cuccioli deve stare sempre attento alla pulizia del luogo dove stanno; sono riscontrati saltuariamente casi di infezione ombelicale, perciò bisogna stare attenti all’igiene dei cuccioli.

 

Nozioni utili per l'Allevatore

 

a cura di Federico Vinattieri

 

 

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