Google

Web difossombrone.it

Approfondimento: Prioni e Viroidi

Esistono diversi organismi simili ai virus per quanto riguarda il comportamento ma estremamente diversi nel modo di agire. Questi organismi, infatti, infettano e colonizzano ampie parti di tessuto rendendosi simili ai virus pur essendo strutturalmente diversi.

Viroidi
I viroidi sono filamenti più o meno lunghi di RNA che infettano le piante superiori. Possiedono un codice genetico molto piccolo che non presenta rivestimento di natura proteica. Al pari dei virus possono essere letali per l'organismo che li ospita poiché ne consumano velocemente le risorse. I viroidi si trasmettono mediante contatto diretto tra pianta e pianta, con l'utilizzo di attrezzi agricoli e molto raramente mediante fattori terzi come il polline o altri mezzi fisici.

Prioni
I prioni sono ammassi proteici presenti negli animali superiori poiché normalmente sintetizzati durante la fase di sintesi proteica. Non sembrano possedere codice genetico.
I prioni risiedono nella superficie delle cellule nervose e servono per agevolare la trasmissione dell'impulso nervoso.
Alcuni prioni, tuttavia, riescono a modificare la loro struttura quaternaria, ovvero la disposizione delle proteine costituenti nello spazio, possedendo così le stesse proteine ma una funzione totalmente differente. I prioni "modificati", infatti, risultano dannosi per l'organismo che li ospita poiché ne alterano le funzionalità fisiologiche e, trovandosi nelle cellule nervose o nel cervello, degenerano la capacità e la lucidità dell'animale ospite. L'analisi accurata dei prioni è la conoscenza sui loro meccanismi è in gran parte dovuta al virologo statunitense Stanley Prusiner che iniziò a interessarsi di questi organismi simili ai virus sin dalla seconda metà del ventesimo secolo.

La riproduzione
La riproduzione del prione è particolare. Esso, infatti, non possiede codice genetico e non può sintetizzare le proteine simili a se. Per potersi riprodurre aggancia i prioni "sani" e trasforma la loro struttura quaternaria rendendoli prioni "modificati". La prolificità del prione "modificato" è molto elevata e per questo motivo l'animale ospite muore in breve tempo. L'osservazione di tratti cerebrali di animali colpiti da prioni denota una modificazione del tessuto che diventa molto simile ad una spugna. Da qui il termine encefalopatia spongiforme con le varianti bovine, equine, o perfino umane.

I tipi di prioni
Il prione più conosciuto è quello della BSE o encefalopatia spongiforme bovina, comunemente conosciuto con il nome di mucca pazza, osservabile in molti bovini, specialmente alimentati da farine animali risultanti dalla macellazione di animali già colpiti dalla BSE. La BSE, tipicamente, uccide i bovini dopo mesi di sofferenze e apparente pazzia, mancanza di coordinamento e forti spasmi.
Una variante della BSE colpisce anche l'uomo e prende il nome di Malattia di Creutzfeldt-Jakob o CJD, che degenera il tessuto nervoso, la sindrome Kuru, dove i prioni colpiscono il cervelletto e i sintomi sono molto simili alla CJD e al morbo di Parkinson, e il morbo di Gerstmann-Sträussler-Scheinker che causa vertigini, perdita dell'orientamento e difficoltà nello scrivere e nel coordinare.

La trasmissione dei prioni
I prioni, in quanto proteine, possono essere trasmessi anche dopo la morte di un animale infetto e vengono resi inattivi dal calore. Per questo motivo è consigliabile sempre cuocere in modo uniforme ed ottimale la carne prima di consumarla.

Torna alla microbiologia

Questo articolo è protetto dalle Leggi Internazionali di Proprietà.
E' PROIBITA la sua riproduzione totale o parziale, all'interno di qualsiasi mezzo di comunicazione
(cartaceo, elettronico, ecc.) senza l'autorizzazione scritta dell'autore.

Torna su

 

Torna alla Home collabora con difossombrone.it
Copyright © Difossombrone.it tutti i diritti sono riservati

Sito internet realizzato da VedaNet