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KCS
- Cheratocongiuntivite secca
È una cheratite secondaria ad un processo di
essiccamento di porzioni più o meno estese della cornea e congiuntiva.
Tale essiccamento può essere la conseguenza di un'anomalia nella
composizione del film lacrimale più precisamente di una insufficiente
produzione della componente liquida del film lacrimale.
Le cause possono essere:
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congenita e di origine ereditaria;
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lesioni traumatiche delle ghiandole lacrimali
possono causare infiammazione o atrofia delle ghiandole stesse o
alterazione della loro innervazione;
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traumi chirurgici all'innervazione, alle ghiandole
lacrimali e ai loro dotti possono determinare la kcs così come la
rimozione della ghiandola della terza palpebra;
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carenze nutrizionali come l'ipovitaminosi A;
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terapia a base di derivati dei sulfamidici può
provocare la kcs in meno di 14 gg; l'atropina può provocare la kcs
temporanea soprattutto nel gatto in anestesia con ketamina in quanto
rimane con gli occhi aperti e quindi la produzione lacrimale si
arresta, l'animale ha gli occhi aperti e quindi il poco film lacrimale
evapora soprattutto per il calore delle luci chirurgiche, perciò in
questi casi conviene applicare una pomata oftalmica neutra per
mantenere umida la cornea;
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la flogosi soprattutto se consegue all'infezione
delle ghiandole lacrimali è un'importante causa di kcs, anche
l'infezione del sacco congiuntivale può causare un blocco del sistema
di drenaggio del sistema lacrimale. Anche l'infiammazione
dell'orecchio può alterare la normale attività dell'innervazione
parasimpatica delle ghiandole lacrimali;
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la kcs può essere causata anche da malattie
autoimmuni;
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neoplasie che interessano direttamente o
indirettamente le ghiandole lacrimali possono essere causa di kcs;
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la kcs può essere idiopatica, quando la causa non
può essere identificata.
La kcs è più frequente nel cane rispetto al
gatto, di solito è bilaterale e si manifesta più frequentemente nelle
femmine. Sembra ci sia una predisposizione di razza che interessa i cani
di piccola taglia come il Bassotto Tedesco a pelo lungo, il West Highland
White Terrier ma soprattutto sono molti i casi riscontrati negli Yorkshire
Terrier.
I sintomi sono caratterizzati dalla perdita della normale brillantezza
della cornea e della congiuntiva che diventano opache, sono presenti segni
di congiuntivite mucopurulenta, arrossamento, edema, leggero blefarospasmo
e scolo mucopurulento, in assenza di lacrimazione e presenza di pelo
bagnato nell'area perioculare.
Se la kcs persiste troveremo segni di una cheratite superficiale cronica
caratterizzata da edema, congestione vasale, alterazioni epiteliali e si
può osservare una secchezza della cavità nasale ipsilaterale e della
cavità orale, talvolta questo può essere l'unico segno di cui il
proprietario si accorge. La diagnosi si basa su valori bassi del test di
Schirmer e sui segni clinici.
La terapia nella maggior parte dei casi è di tipo medico, solo nei casi
più gravi si ricorre alla terapia chirurgica. La terapia medica consiste
nel dissolvimento dello scolo mucopurulento con acetilcisteina al 10%
mediante lavaggio oculare, applicazione di antibiotici e locali sotto
forma di collirio due-tre volte al giorno per 15 gg, somministrare lacrime
artificiali ogni tre-quattro ore per un mese e inoltre somministrare una
pomata oftalmica a base di ciclosporina (optimmune) per un mese.
Dopo un mese i dosaggi vanno ridotti ma spesso la terapia va fatta per
tutta la vita del soggetto. Se la terapia medica non dovesse dare dei
risultati positivi si può ricorrere alla trasposizione chirurgica del
dotto di Stenone se la produzione di saliva non è alterata. L'intervento
prevede la liberazione a livello buccale della porzione terminale del
dotto parotideo e la sua trasposizione nel sacco congiuntivale tramite un
tunnel ricavato interamente sotto la cute delle guance oppure da
un'incisione cutanea nella medesima regione. L'inconveniente di questo
intervento è la deposizione di sali di calcio a livello corneale e
l'infiammazione della cute delle guance a causa dello scolo mucoso. La
prognosi è talvolta migliore nel gatto che non nel cane.
Fonte web: http://www.tursiope.com
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