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Escherichia coli
Bacillo Gram-negativo, asporigeno, ospite abituale
dell'intestino della famiglia Enterobacteriaceae.
Le cellule sono di forma allungata (a bacillo), della lunghezza media di 1-2
µm, e dotate di flagelli peritrichi, cioè disposti su tutta la
superficie del microrganismo possiedono un metabolismo aerobio facoltativo,
e sono in grado di svolgere reazioni di fermentazione utilizzando il
lattosio, uno zucchero disaccaride. Questa proprietà viene utilizzata in
microbiologia, per distinguere in un terreno di coltura le colonie di
Escherichia da quelle di altri generi batterici, come Salmonella e Shigella,
appartenenti alla stessa famiglia (Enterobacteriacee): infatti, l'aggiunta
di lattosio legato a un indicatore colorato, permette di evidenziare i
batteri capaci di fermentare lo zucchero (che assumono il colore
dell'indicatore) da quelli che non effettuano tale reazione.
I batteri del
genere E. vivono principalmente all'interno del tubo digerente di vari
animali, contribuendo alla formazione della flora batterica che popola le
cavità corporee. Sono noti due ceppi di E. coli: uno produttore di
enterotossine (ETEC) e uno enteroinvasivo (EIEC). Nell'uomo questa specie si
localizza nell'intestino, dove ha un rapporto di commensalismo con il suo
ospite, utilizzando per il proprio metabolismo alcuni prodotti della
digestione umana cellule batteriche degradate o in eccesso possono
essere espulse con le feci. Se colonizza altre regioni corporee, come la
mucosa del colon o i vasi sanguigni che perfondono l'intestino, diviene
causa di infezioni anche gravi. E. coli è uno dei batteri più usati nelle
ricerche di ingegneria genetica, anche se attualmente vi è la tendenza a
sostituire questo microrganismo con altre specie batteriche, e con cellule
di lievito, muffe e cellule animali. Viene anche utilizzato come parametro
per la valutazione della qualità delle acque (ricerca dei coliformi)
infatti, il reperimento di quantità elevate di E. coli indica l'avvenuta
contaminazione delle acque con scarichi fognari e, se supera i valori
fissati da apposite norme giuridiche, può determinare il divieto di
balneazione in quelle acque.Nell'uomo le infezioni da Escherichia si
manifestano principalmente con diarrea, talvolta associata a emissione di
sangue e a disturbi della funzionalità renale. Possono verificarsi quando
il microrganismo colonizza siti corporei dell'ospite diversi da quelli in
cui normalmente è presente, oppure quando l'uomo viene a contatto con ceppi
batterici tipici della flora batterica di altri animali (ad esempio, il
ceppo di E. coli denominato O157:H7 vive nell'intestino di bovini e ovini
penetrando nell'apparato digerente umano, attraverso il consumo di carni
poco cotte, esercita effetti patogeni).
La patogenicità di E. coli è
determinata da tossine che, a seconda dei ceppi, possono avere natura
chimica differente.
Alcuni ceppi risultano patogeni a causa di particolari molecole proteiche
presenti su strutture filiformi (i pili) che sporgono dalla superficie
cellulare, mediante le quali aderiscono alle mucose intestinali dell'ospite
essi colpiscono soprattutto i bambini, nei quali causano diarrea soprattutto
nel periodo estivo. Altri ceppi sono in grado di invadere le pareti del
colon, causandone la degenerazione, e sono responsabili di alcune forme di
dissenteria.
Ancora, alcuni ceppi di E. coli secernono una tossina che
agisce in modo simile a quella prodotta dal vibrione del colera Vibrio
cholerae.L' E. coli è anche responsabile di: infezioni delle vie urinarie,
infezioni peritoneali e biliari, meningite, batteriemia, ascessi. Tende a
localizzarsi preferenzialmente: a livello del punto di inoculazione, nei
pazienti in trattamento insulinico, in arti ischemici, in sede di ferite
chirurgiche, a livello dei flemmoni perirettali, nei pazienti leucemici.
La
terapia è antibiotica, l'infezione non complicata si tratta solitamente con
derivati della penicillina le infezioni gravi o complicate possono
richiedere la somministrazione di cefalosporine o aminoglicosidi.
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo:
non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici.
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