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IL cane e le persone anziane

a cura di Veronica Bianchi

Eccellente compagno per le persone anziane, che spesso soffrono di solitudine, il cane può tuttavia essere colpito dalle relazioni che intrattiene con un simile padrone.
Questo fenomeno è ancor più acuto se il proprietario è depresso.
Il cane è divenuto oggi un compagno indispensabile per stabilizzare la carenza affettiva delle persone anziane.

-La domanda delle persone anziane-
Due elementi caratterizzano la domanda della persona anziana: la sua richiesta affettiva e la sua volontà di avere un compagno calmo e moderato nei suoi divertimenti.
Una richiesta affettiva
La prima esigenza, per normale e simpatica che sia, è nondimeno generatrice di guai e di smacchi.
In effetti la richiesta affettiva e le dimostrazione dei proprietari sono frequentemente percepiti dal cane come dei segnali di sottomissione. I doni di cibo ad ogni istante, che sono frequentemente tipici delle persone anziane, sono anche percepiti dal cane come segnali di debole volontà da parte dei padroni. Il fatto di tollerare la presenza del cane nella camera aggrava la situazione perché l'animale vi percepisce un segno supplementare di riconoscimento del suo dominio.
Quando il conflitto scoppia, la diminuzione del vigore fisico gioca a sfavore del proprietario. Più gravemente, si pensa che le persone anziane affette da handicap fisici comunicano con il loro cane in un modo di sottomissione involontaria; in effetti il loro modo di locomozione alterato dalle difficoltà fisiche è percepito dal cane come un segno di sottomissione. D'altronde, in caso di conflitto, il proprietario, il più delle volte, preferirà evitarlo piuttosto che affrontarlo fisicamente, il che complicherebbe ancora i rapporti.
Un cane calmo e facile
La seconda esigenza, il desiderio di un cane calmo e facile da manipolare, è sovente espressa dalle persone anziane. Ora, in numerosi casi, il cane modifica il suo comportamento per soddisfare questo desiderio. Si osservano spesso in strada dei cani che camminano allo stesso ritmo del loro padrone della terza età. In realtà si tratta il più delle volte di cani nel pieno dell'energia.
La qualità delle relazioni padrone-cane incita quest'ultimo ad adottare alcune caratteristiche comportamentali del suo padrone: il suo ritmo di marcia di marcia, la sua velocità di relazione agli stimoli..., ciò che gli conferisce un'apparente vecchiaia.

-Depressioni parallele-
Le depressioni, frequenti negli anziani, hanno anche un impatto sul comportamento del cane.
Questo stato depressivo si caratterizza con una grande variabilità d'umore dell'individuo. Quest'ultimo aspetto è determinante per la genesi dei disturbi del cane. Infatti il proprietario, a causa della sua stessa depressione, adotta reazioni diverse di fronte a un medesimo errore commesso dal cane. Questa incoerenza aggiunta alle variazioni d'umore genera nel cane una inquietudine sempre più grande. Assai presto, questi disturbi si trasformano in depressione e da allora padrone e cane si rinchiudono in depressioni parallele.

-Un eccellente supporto affettivo-
Curiosamente, il trattamento della depressione del cane è spesso all'origine di un miglioramento notevole nel proprietario. Da quando ritrova il suo brio, il cane spinge il padrone a uscire, a vedere il mondo, a conversare con i suoi simili.
Eccellente supporto affettivo per l'anziano, il cane deve essere ben seguito dal veterinario. Quest'ultimo saprà anche consigliare il proprietario, magari indirizzarlo a uno specialista.

 

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