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Il lupo del colonnello. Selezionato da Karel Hartl fu riconosciuto dalla F.C.I. nel 1989
( foto di Sara Rosa Dioguardi per difossombrone.it )
L'inizio di questa razza cominciò sulla frontiera della Repubblica Cecoslovacca nella seconda metà degli anni cinquanta. La situazione dell'armata in quel periodo permise al colonnello Karel Hartl di provare ad incrociare i lupi dei Carpazi con i Pastori Tedeschi. In un primo momento questi accoppiamenti più che creare una nuova razza miravano ad osservare differenze morfologiche e fisiologiche dei cuccioli dai loro genitori. Essi volevano sperimentare le attitudini all'addestramento ma soprattutto alla resistenza. I primi risultati scientifici incominciarono ad essere studiati dall'accademia delle scienze di Praga. Negli anni 64-65 è già forte l'idea di creare una nuova razza malgrado le energiche opposizioni degli allevatori di Pastori Tedeschi.
Il primo standard è stato creato da Karel Hartl. In quel periodo esistevano già quattro generazioni di incroci della prima linea di sangue fondata dalla lupa Brita e dal Pastore tedesco Cezar z Brezoveho haje ed altre due generazioni della seconda linea di sangue della stessa lupa Brita e dal Pastore tedesco Kurt z Vaclavky. Tutti i discendenti non erano a disposizione dei civili, ma solo dei militari i quali ne chiedevano l'iscrizione nei libri genealogici. Purtroppo però l'Unione degli Allevatori dei piccoli animali (CSCHDZ equivalente all'ENCI) non volle registrarli poiché vi erano ancora pochi esemplari.
Nel 1968 nell'allevamento della Polizia di Stato è stato accoppiato il lupo Argo con la femmina di Pastore Tedesco Asta SNB dando così inizio ad una nuova linea di sangue. Nel 1970 questi incroci non venivano registrati nei libri genealogici malgrado gli allevatori civili possedessero già 56 esemplari ed altri 100 e più prestavano servizio sulla frontiera. Nel 1974 l'incrocio femmina della terza generazione Xela z Pohranicni straze fu coperta dal lupo Sarik il quale coprì anche la femmina Urta z Pohranicni straze. Finalmente nel 1981 vengono registrati nei libri d'origine sotto il nome Cane Lupo Ceco; ma nel 1982 il Club della razza decise di cambiare l'aggettivo diventando così Cecoslovacco.
Purtroppo negli anni 82-83 gli allevatori Slovacchi ignorarono il programma degli accoppiamenti elaborato da Karel Hartl usando in eccesso il maschio Rep z Pohranicni straze; arrivarono così in cinque anni ad avere il 90% di cani consanguinei e l'83% di cani strettamente consanguinei. Per gli allevatori Cechi con pochi esemplari era difficile mantenere linee non consanguinee, per questo motivo entrò nel programma dell'allevamento il maschio Kazan z Pohranicni straze scelto fra i cuccioli nati da Lejdy (lupa) X Bojar vom Schotterhof (pastore tedesco). Questo fu l'ultimo incrocio ad entrare nella riproduzione. Infatti dal 1983 gli accoppiamenti avvengono solo tra cani Lupi Cecoslovacchi.
Il lavoro svolto da Karel Harlt permise il riconoscimento della razza nel 1989 da parte della F.C.I. (in prova) che registrò lo standard sotto il numero 332. Quest'anno in Messico la F.C.I. l'ha riconosciuto definitivamente grazie alla sua variabilità genetica.
Il comportamento del Cane Lupo Cecoslovacco è leggermente diverso da quello degli altri cani in quanto i suoi antenati, i lupi, gli hanno lasciato in eredità le caratteristiche la maggior parte dei cani ha perso nell'addomesticamento; il lupo, infatti vive nel branco in una gerarchia abbastanza complessa in cui ogni soggetto ricopre un ruolo ben definito. Maturano all'età di 2-3 anni per cui i giovani esemplari rimangono nel branco per aiutare a crescere le cucciolate successive. I maschi sono galanti verso le femmine una volta formata la coppia dura, di solito, per tutta la vita. Le femmine vanno in calore ogni 12-15 mesi. I cuccioli nascono in inverno risultando così forti e robusti in primavera. Sfogando la loro irruenza nel gioco e nella corsa risultano meno aggressivi dei cani. La comunicazione fra loro è ricca: oltre ad ululare, essi esprimono il loro stato d'animo con la mimica facciale, con il timbro di voce, il movimento del pelo e del corpo. Attraverso tali atteggiamenti e "suoni" esprimono dominanza, sottomissione, perdono, voglia di gioco, avvertimento del pericolo, gioia, dolore, paura ansia ... L'incomprensione di tali atteggiamenti da parte dell'uomo fece sì che questi ultimi scomparissero nel cane durante la convivenza. Il comportamento del lupo non è mai insensato; è sempre finalizzato al perseguimento del proprio scopo. Troviamo tutte queste caratteristiche in misura più o meno consistente nel Cane Lupo Cecoslovacco. Poiché la loro resistenza è formidabile riescono a percorrere anche 100 Km senza presentare eccessivo affaticamento e il recupero è due volte più veloce che nei cani. Logicamente il Cane Lupo Cecoslovacco non ha ereditato solo i pregi del lupo: la loro testardaggine e astuzia fanno sudare sette camice ai loro padroni!
Dal primo momento in cui il cucciolo varca la soglia di casa vostra cerca il suo posto nel branco ovvero in famiglia; dipende solo dal capofamiglia impedire che prenda il suo posto. Dal momento che percepisce chi si trova al vertice della gerarchia, è assolutamente sconsigliabile lasciare la sua educazione ai ragazzi che protegge, ma non asseconda poiché anch'essi dipendono dal capofamiglia. Rispetta, ama, difende il suo padrone (capo branco) da cui non vuole separarsi. Poiché è un cane sensibile, se non siete intenzionati a tenerlo con voi per tutta la vita è meglio che rinunciate alla sua compagnia. E' un cane versatile, intelligente e fortemente ricettivo: per questo motivo non vi sarà difficile trovarlo nelle gare di agilità, trainare le slitte, lavorare nella protezione civile, nel soccorso alpino, nella Polizia nell'Esercito e nelle altre attività cinofile. La sua specialità sono le piste che riesce ad elaborare benissimo grazie al suo eccellente olfatto. Ottiene risultati di tutto rispetto anche nella difesa e nella guardia poiché diversamente dalle altre razze, considera l'intruso come sua preda attaccandolo anche alle spalle.
a cura di Sarka Matrasova - tratto dalla rivista "I Nostri Cani" -
febbr. 2000.
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