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Motivazioni per la scelta della razza o del cucciolo da allevare

Per un allevatore scegliere la razza da allevare, oltre alle motivazioni di carattere personale come sistema di vita, raggiungimento di obiettivi, utilizzazione di spazi o terapia, necessità di comunicare, ecc., è importante perché ci deve essere un feeling particolare proprio con quella razza, per la sua mole, indole, carattere, comportamento e bellezza, intesa in senso zoognostico.

Diversa è invece la scelta di un cucciolo per una famiglia o una persona. Il cucciolo, durante la crescita e per le sue caratteristiche, potrebbe far scattare nell'inconscio del proprietario qualcosa che potrebbe successivamente indurre lo stesso proprietario a fare l'allevatore, dapprima amatoriale e, in seguito, come vero imprenditore, con il desiderio anche di fare selezione.

Il cane deve essere principalmente scelto in base alla funzione, al carattere del proprietario, allo spazio a disposizione, al tempo e alle possibilità economiche che potrebbero diventare insostenibili nel caso di un cane di grossa taglia.

Il cucciolo, fin dal primo giorno in cui arriva in famiglia, dovrà essere abituato a socializzare con le persone, con i luoghi o il territorio, senza dargli cattive abitudini; si dovrà curare l'alimentazione nelle varie fasi della vita, in modo che sia data all'animale la possibilità di godere di buona salute, cercando di prevenire i possibili stati patologici. Si deve perciò non solo curare l'alimentazione, fornire un ricovero o una cuccia adeguata, fare sverminazioni e vaccinazioni, ma anche stimolare l'animale nell'attività fisica e fargli avere quegli stimoli visivi, uditivi e tattili necessari al suo sviluppo. E' necessario comunque cercare di capire il cane che stiamo allevando e prevenire, attraverso l'osservazione diretta, i possibili momenti che potrebbero portare danni all'animale. Il cane dovrà imparare ad essere toccato nelle varie parti del corpo, anche da estranei, in modo da poter essere visitato, medicato e toelettato. Questo ultimo aspetto, negli ultimi anni, è diventato molto importante sia per gli allevatori che per i soggetti. Il cane è ormai diventato un ospite fisso nelle abitazioni, è a contatto con l'uomo in ogni momento della giornata e lo accompagna anche durante le uscite e i viaggi.

L'uomo ha necessità di sapere che il cane è sano (visite veterinarie, analisi delle feci, ecc.), pulito (senza ospiti indesiderati come pulci, zecche, ecc.), ma non si deve esagerare e prestare attenzioni che rasentino forme maniacali. Non si deve passare da un eccesso all'altro: una volta si diceva che al cane non si doveva fare il bagno, attualmente ci sono in commercio prodotti che consentono di utilizzare sostanze non nocive, anche se è bene non lavare i soggetti, cosi come fare delle toilette particolari, quando è molto freddo oppure se devono uscire quando piove. Non eccedere significa rispettare le difese che ogni animale possiede e non esporlo a possibili patologie. Il cane adibito alla caccia o ad altre incombenze, in genere, non viene lavato spesso, a meno che non si facciano bagni antiparassitari quando sappiamo di portare gli animali in zone ricche di zecche. La cosa migliore è spazzolarli, per levare i peli, specialmente nel periodo della muta, in modo che gli animali non si grattino, si mordano o si strappino il pelo che forma delle aggregazioni, in particolare quando, nel mantello, sono rimasti impigliati semi o spine che possono provocare piccole ferite.

Una volta adulto, se l'animale è sopravvissuto alle nostre cure ed attenzioni, se rispetta le caratteristiche della razza di appartenenza e se possiede quelle richieste dai "Requisiti per l'ammissione alla riproduzione", può essere utilizzato come riproduttore oppure, se è stato ben addestrato, potrà entrare in quella attività di agonismo cinofilo che, troppo spesso, è vissuta drammaticamente dall'allevatore.

Il cane non deve essere coinvolto dall'ansia del successo, che percepisce chiaramente come si può riscontrare nel suo portamento e comportamento prima, durante e dopo le gare. E' importante dare alle mostre e alle gare il loro giusto valore: le competizioni sono necessarie per far vedere la razza che si sta allevando e presentare i migliori soggetti allevati per metterli a disposizione di tutti.
L'allevatore che ha interesse per i propri cani cerca di stimolare e interessare i cuccioli, senza però dimenticare i cani adulti, come dovrebbe essere fatto da ogni proprietario. Anche queste attività rientrano nella tecnologia di allevamento del cane, perché si deve salvaguardare tutta la filiera di allevamento: dalla riproduzione alla nascita, dalla crescita al momento in cui il cane è al massimo del suo splendore, alla vecchiaia. Cercare di stimolare il cane nelle varie età è un vero e proprio lavoro e consente all'allevatore di avere una migliore conoscenza dell'animale, di essere sensibile alle sue esigenze, nel rispetto del benessere animale.

Proprio lo stare insieme all'animale può stimolare l'allevatore a cercare di finalizzare l'esuberanza e la predisposizione del cane o della razza, valorizzando questi aspetti attraverso la partecipazione ad attività lavorative o a discipline sportive, agonistiche oppure per attività di contatto con ragazzi o con persone in difficoltà.

Queste attività fanno parte dell'educazione del cane che, come per il benessere animale, deve essere esercitata sull'animale.


* Appunti tratti dalle lezioni del Corso di "Tecnologie di Allevamento" - Allevamento del Cane
del Professor Guido Ferruzzi
Dipartimento di Agronomia e Gestione dell'Agroecosistema (D.A.G.A.)
Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa


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