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Cos'è la Pet-Therapy
( foto: http://www.azumc.com/
)
L'intuizione del valore terapeutico degli animali, che risale
all'antichità e nel corso dei secoli ha assunto sempre più importanza,
trova oggi una strutturazione metodologica e impieghi mirati a specifiche patologie.
Per indicare questo tipo di approccio da parte della medicina e della ricerca di base si parla in modo diffuso di pet-therapy, un neologismo
di origine anglosassone coniato dallo psichiatra infantile Boris Levinson negli anni '50-'60.
Il termine pet-therapy indica una serie complessa di utilizzi del rapporto uomo-animale in campo medico e psicologico. Occorre
distinguere tra:
1. Animal-Assisted Activities (AAA)
viene tradotta in "attività svolte con l'ausilio di animali" secondo il Centro di collaborazione OMS/FAO per la sanità pubblica veterinaria
e l'Istituto Superiore di Sanità, oppure in "attività assistite dagli animali" dall'Istituto Zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del
Molise.
Le attività hanno l'obiettivo primario di migliorare la qualità della vita di alcune categorie di persone (anziani, ciechi, malati
terminali,ecc.).
Sono interventi di tipo educativo e/o ricreativo che, finalizzati al miglioramento della qualità della vita, possono essere erogati in vari
ambienti da professionisti opportunamente formati, para-professionisti e/o volontari, insieme con animali che rispondono a precisi requisiti.
Le AAA sono costituite da incontri e visite di animali da compagnia e a persone in strutture di vario genere.
Caratteristiche
Non sono necessari obiettivi specifici programmati per ciascuna visita, anche se è opportuno prevedere sempre obiettivi di
miglioramento.
É opportuno raccogliere e conservare dati sulle visite effettuate.
Le visite sono gestite con spontaneità e la loro durata non è prestabilita
2. Animal-Assisted Therapy (AAT)
viene tradotta in "Terapie effettuate con l'ausilio di animali" o Uso Terapeutico degli animali da compagnia
(UTAC) secondo il Centro di collaborazione OMS/FAO per la sanità pubblica veterinaria e l'Istituto
Superore di Sanità, oppure in "terapie assistite dagli animali" dall'Istituto Zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise.
Si tratta di una attività terapeutica vera e propria (cioè con precise caratteristiche) finalizzata a migliorare le condizioni di salute di
un paziente mediante specifici obiettivi.
È una terapia di supporto che integra, rafforza e coadiuva le terapie normalmente effettuate per il tipo di patologia considerato.
Può essere impiegata, con pazienti affetti da varie patologie, con questi obiettivi:
cognitivi ( miglioramento di alcune capacità mentali, memoria, pensiero induttivo)
comportamentali (controllo dell'iperattività, rilassamento corporeo, acquisizioni di regole)
psicosociali (miglioramento delle capacità relazionali, di interazione)
psicologici in tempo stretto (trattamento della fobia animale, miglioramento dell'autostima)
Sono interventi con obiettivi specifici predefiniti, in cui gli animali rispondenti a determinati requisiti sono parte integrante dei
trattamenti volti a favorire il miglioramento delle funzioni fisiche, sociali, emotive e/o cognitive nonché della salute del paziente. Si
tratta di co-terapie dolci, che affiancando i consueti trattamenti, si rivelano efficaci, anche laddove questi non riescono, grazie
soprattutto alla presenza dell'animale.
Caratteristiche
Individuazione di obiettivi specifici per ciascun destinatario dell'intervento.
Valutazione dei progressi.
La AAT è gestita da professionisti di sanità umana ed è parte integrante della loro attività.
La AAT è finalizzata al raggiungimento di obiettivi di salute.
La AAT deve essere necessariamente documentata e valutata
(fonti: Centro di collaborazione OMS/FAO per la sanità Pubblica
Veterinaria; Laboratorio di fisiopatologia di organo e di sistema dell'Istituto Superiore di Sanità; Istituto Zooprofilattico
sperimentale dell'Abruzzo e Molise; Ministero della salute - Direzione generale della sanità pubblica veterinaria , degli alimenti e della
nutrizione - Ufficio X)
(f.f. Redazione Ministerosalute.it gennaio/2003)
Dal web: http://www.ministerosalute.it/
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