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A chi giova la Pet-therapy
( foto: http://www.longviewregional.com/
)
a cura di Elisabetta Ragnetti
Nei bambini con particolari problemi, negli anziani, in alcune
categorie di malati e di disabili fisici e psichici il contatto con un animale può aiutare a soddisfare certi bisogni (affetto, sicurezza,
relazioni interpersonali) e recuperare alcune abilità che queste persone possono avere perduto.
La soddisfazione di tali bisogni, necessaria per il mantenimento di un buon equilibrio psico-fisico è uno degli scopi della pet-therapy che
offre, attraverso alcune Attività Assistite dagli Animali (AAA), soprattutto quelli detti d'affezione o di compagnia, cui si riferisce
il termine pet nella lingua inglese, una possibilità in più per migliorare la qualità della vita e dei rapporti umani.
La pet-therapy può anche contribuire, affiancando ed integrando le terapie mediche tradizionali, al miglioramento dello stato di salute
di chi si trova in particolari condizioni di disagio, attraverso Terapie Assistite dagli Animali (TAA) , interventi mirati a favorire
il raggiungimento di funzioni fisiche, sociali, emotive e/o cognitive.
È stato infatti rilevato da studi condotti già negli scorsi decenni e oggi comprovati da sempre più numerose esperienze, che il contatto con
un animale, oltre a garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti, è particolarmente adatto a favorire i contatti
inter-personali offrendo spunti di conversazione, di ilarità e di gioco, l'occasione,cioè, di interagire con gli altri per mezzo suo.
Può svolgere la funzione di ammortizzatore in particolari condizioni di stress e di conflittualità e può rappresentare un valido aiuto per
pazienti con problemi di comportamento sociale e di comunicazione, specie se bambini o anziani, ma anche per chi soffre di alcune forme
di disabilità e di ritardo mentale e per pazienti psichiatrici.
Ipertesi e cardiopatici possono trarre vantaggio dalla vicinanza di un animale: è stato, infatti,dimostrato che accarezzare un animale, oltre
ad aumentare la coscienza della propria corporalità, essenziale nello sviluppo della personalità, interviene anche nella riduzione della
pressione arteriosa e contribuisce a regolare la frequenza cardiaca.
Che si tratti di un coniglio, di un cane, di un gatto o di altro animale scelto dai responsabili di programmi di pet thrapy, la sua
presenza solitamente risveglia l'interesse di chi ne viene a contatto, catalizza la sua attenzione, grazie all'instaurazione di relazioni
affettive e canali di comunicazione privilegiati con il paziente, stimola energie positive distogliendolo o rendendogli più accettabile
il disagio di cui è portatore.
I bambini ricoverati in ospedale, ad esempio, soffrono spesso di depressione, con disturbi del comportamento, del sonno, dell'appetito
e dell'enuresi dovuti ai sentimenti di ansia, paura, noia e dolore determinati dalle loro condizioni di salute, dal fatto di essere
costretti al ricovero, lontani dai loro familiari,dalla loro casa, dalle loro abitudini.
Alcune recenti esperienze condotte in Italia su bambini ricoverati in reparti pediatrici nei quali si è svolto un programma di Attività
Assistite dagli Animali, dimostrano che la gioia e la curiosità manifestate dai piccoli pazienti durante gli incontri con l'animale
consentono di alleviare i sentimenti di disagio dovuti alla degenza, tanto da rendere più sereno il loro approccio con le terapie e con il
personale sanitario. Le attività ludiche e ricreative organizzate in compagnia e con lo stimolo degli animali, il dare loro da mangiare, il
prenderli in braccio per accarezzarli e coccolarli hanno lo scopo di riunire i bambini, farli rilassare e socializzare tra loro in modo da
sollecitare contatti da mantenere durante il periodo più o meno lungo di degenza, migliorare, cioè la qualità della loro vita in quella
particolare contingenza.
Altre esperienze di Attività Assistite dagli Animali riguardano anziani ospiti di case di riposo. Si è osservato che a periodi di
convivenza con animali è corrisposto un generale aumento del buon umore, una maggiore reattività e socievolezza, contatti più facili con
i terapisti. Un miglioramento nello stato generale di benessere per chi spesso, a causa della solitudine e della mancanza di affetti, si
chiude in se stesso e rifiuta rapporti interpersonali.
Nel campo delle Terapie Assistite dagli Animali, dove le prove di un effettivo miglioramento dello stato di salute di alcuni pazienti si
stanno accumulando nella letteratura scientifica, la pet- therapy propone co-terapie dolci da affiancare alle terapie mediche
tradizionali e, attraverso un preciso protocollo terapeutico, è diretta a pazienti colpiti da disturbi
dell'apprendimento, dell'attenzione, disturbi psicomotori, nevrosi ansiose e depressive,
sindrome di Down, sindrome di West, autismo, demenze senili di vario genere e grado, patologie psicotiche, ma anche a quanti necessitano di
riabilitazione motoria come chi è affetto da sclerosi multipla o reduce da lunghi periodi di coma.
L'intervento degli animali, scelti tra quelli con requisiti adatti a sostenere un compito così importante, è mirato a stimolare
l'attenzione, a stabilire un contatto visivo e tattile, un'interazione sia dal punto di vista comunicativo che emozionale, a favorire il
rilassamento e a controllare ansia ed eccitazione, ad esercitare la manualità anche per chi ha limitate capacità di movimento, a favorire
la mobilitazione degli arti superiori, ad esempio accarezzando l'animale, o di quelli inferiori attraverso la deambulazione con
conduzione dell'animale la cui presenza rende gli esercizi riabilitativi meno noiosi e più stimolanti.
I gruppi di lavoro che operano in questo settore della pet-therapy finalizzato al raggiungimento di obiettivi di salute per
l'uomo, sono composti, oltre che dall'animale co-terapeuta alla cui sensibilità è
affidato il compito principale, da diverse figure professionali:
medici, psicologi, fisioterapisti ecc.., cui spetta di valutare e determinare come
l'animale debba essere impiegato.
A veterinari, etologi, addestratori e conduttori professionisti spetta, invece, occuparsi del controllo della salute e della
salvaguardia del benessere dell'animale che con tanta generosità e amore lavora per aiutare il suo amico uomo, di cui sa riconoscere le
difficoltà.
(fonti: Centro di collaborazione OMS/FAO per la sanità Pubblica Veterinaria, Laboratorio di fisiopatologia di organo e di sistema
dell'Istituto Superiore di Sanità; Istituto Zooprofilattico sperimentale
dell'Abruzzo e Molise; Ministero della Salute - Direzione generale della sanità pubblica veterinaria , degli alimenti e della
nutrizione - ufficio X)
(elisabetta ragnetti - redazione Ministerosalute.it - gennaio/2003)
dal web: http://www.ministerosalute.it/
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