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Neuroscienza
sociale
La struttura del nostro cervello lo rende socievole, legame
cervello-cervello ogni volta che entriamo in contatto con un'altra persona (risonanza
empatica).
Questo ponte neurale ci porta ad influenzare inevitabilmente la mente ed il corpo di un'altra persona e viceversa.
Siamo un sistema complesso che vive in un sistema complesso.
Le emozioni sono contagiose. i sentimenti si diffondono da una persona all'altra.
Via bassa o percorso rapido e via alta o percorso lento.
La via bassa si riferisce ai circuiti che agiscono al di là della consapevolezza, in maniera automatica e priva di
sforzo, a velocità elevatissima (funziona soprattutto per quanto riguarda la vita emotiva).
La via alta corre attraverso i sistemi neurali in maniera razionale.
La via bassa ci pone in contatto emotivo con un'altra persona, la via alta riflette su ciò che proviamo. In
genere le due vie si integrano senza soluzioni di continuità, operano in parallelo.
La via alta è più lenta (24 millisecondi) perché la traiettoria è più lunga (talamo e neocorteccia) la via
bassa dura la metà i dati sensoriali inviano i segnali al talamo e all'amigdala.
Il percorso breve è veloce ma poco preciso.
L'empatia (sentire le emozioni altrui) sembra essere un fenomeno sia fisiologico che metale basato sulla
condivisione delle emozioni intime dell'altra persona.
L'intesa tra due persone si catalizza con tre elementi:
-
Reciproca attenzione (ascolto attivo);
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Condivisione di un sentimento;
-
Duetto non verbale ben coordinato
Ogni conversazione agisce su due livelli: la via alta e la
via bassa. La prima tratta la razionalità, con le parole e con i significati, la seconda con le emozioni.
I lobi frontali, l'amigdala e l'ippocampo hanno collegamenti con tutto il corpo in particolare con il
sistema immunitario, con il sistema endocrino e con il sistema nervoso autonomo.
la mente influenza il corpo, l'impatto delle emozioni non solo sulla salute mentale ma anche su quella fisica.
Espressione delle emozioni facciali: le emozioni umane sono universali
La capacità di riconoscere espressioni fugaci (mimica facciale) indica un'insolita attitudine ad un empatia
precisa.
Simili espressioni delle emozioni, chiamate microespressioni, accadono al di fuori della consapevolezza
di chi le manifesta e di chi le osserva.
A causa del loro carattere non intenzionale, tali manifestazioni ultrarapide di emozioni sono libere da
qualsiasi forma di censura e rivelano dunque, seppure per un breve istante, quello che l'individuo prova veramente.
Ci può essere una e una sola percezione corretta?
Perché possiamo percepire cose diverse, possiamo avere percezioni diverse nello stesso contesto?
Se prendiamo in considerazione la cognizione concettuale, si dice che esiste un numero infinito di punti di vista su
tutto ciò che si presenta alla mente.
Ciò accade perché la cognizione mentale seleziona caratteristiche specifiche dell'oggetto in questione, al
contrario di quanto fa la percezione sensoriale.
Ciò che viene lasciato fuori o selezionato determina che cosa è vero da quel punto di vista.
Una persona lascia fuori una determinata cosa e, dal suo punto vista, la cognizione è vera, un'altra lascia fuori
un'altra cosa e, dal suo punto di vista, la cognizione è falsa.
Non siamo depositari di nessun perché e credo .... Come gli ubriachi cerchiamo a volte, troppo spesso, le chiavi
smarrite che aprono tutte le porte nel punto illuminato dal nostro lampione (socio-economico, psicoanalitico, genetico
ecc) non perché le abbiamo perse lì ma solo perché è l'unico punto illuminato
(Savater).
Tratto da appunti del corso di laurea
T.A.C.R.E.C., Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa;
Prof.sa Grazia Guidi, Dipartimento di Clinica Veterinaria - anno accademico 2007/2008.
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