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Mangimi per cani
contaminati da Melamina
( Roma, 3 marzo 2009 )
Comunicato ufficiale della Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario del Ministero del Welfare sul pet food contaminato da
melamina.
Il Ministero, a seguito della conferma ufficiale ricevuta il 27 febbraio, della presenza di melamina nel mangime
Duck & Barley con lotto 099 e nel Mangime C1 con
lotto 094, prodotti dalla ditta Diusapet Srl sita in Marzano (PV), informa i cittadini e in particolare gli allevatori di cani, eventualmente in possesso di tali mangimi nei lotti indicati, di sospenderne o evitarne, a titolo precauzionale, la somministrazione ai propri animali.
Si precisa inoltre che si sta provvedendo al ritiro dei quantitativi di tali mangimi eventualmente ancora presenti sul circuito commerciale.
Cani, crocchette killer alla
melamina
a cura di Margherita d'Amico
Due animali sono morti nel
Veneto. Indagini su un'azienda di Pavia. Il ministero le ritira
ROMA - Due cani morti e un'azienda di cibo per animali sotto accusa per aver
utilizzato, nella fabbricazione degli alimenti, farina contenente melamina,
la stessa sostanza tossica del latte cinese. Lo scandalo del cibo al veleno
è arrivato in Italia. Fra novembre e dicembre dello scorso anno,
un'allevatrice di cani di San Fior, Treviso, richiede all'Istituto
zooprofilattico delle Venezie un esame autoptico su un maltese e un lhasa
apso (piccolo cane di compagnia) morti per nefrite e blocchi renali
sospetti.
Il veterinario fornisce alcuni referti, fra cui un campione di mangime. «L'esame
ha rivelato che il prodotto conteneva melamina, utilizzata per produrre
plastiche e vietata nell'alimentazione, in cui determina un falso aumento
del valore proteico. Perciò il consumo del mangime era in diretta relazione
con il decesso degli animali», spiega Stefano Marangon, direttore sanitario
dello Zooprofilattico. A preoccuparsi sono gli animalisti. Esce un
comunicato della Lega anticaccia del Veneto che mette in guardia i
proprietari di cani e gatti riguardo alla probabilità che circolino in
commercio crocchette contaminate. Poi gli Animalisti italiani chiedono al
ministero della Salute di rendere noto il nome della ditta: «Se la gente ha
il prodotto in casa, ha il diritto di sapere », dice il direttore
scientifico Ilaria Ferri. La senatrice dei Radicali-Pd Donatella Poretti
presenta un'interrogazione: «La questione è grave - dice -. La vita degli
animali ha molta importanza e ritengo che chiarezza e informazione siano il
punto di partenza necessario a evitare ogni allarmismo». E Carlotta
Bernasconi, vice presidente della Federazione nazionale dell'Ordine dei
Veterinari, aggiunge: «C'è chi ha scorte di cibo contaminato e lo ignora:
va comunicato immediatamente ».
Ieri la svolta. Il ministero della Salute ha reso pubblico il nome
dell'azienda. Si tratta della Diusapet di Marzano, in provincia di Pavia,
che realizza prodotti in proprio ma anche farine per conto terzi. Dichiara
Gaetana Ferri, direttore della Sanità pubblica veterinaria: «I servizi
hanno compiuto campionamenti ufficiali e i mangimi trovati positivi sono
stati sottoposti a vincolo sanitario». Il cibo contaminato sta per essere
ritirato. Lo dice una nota del ministero: «Si sta provvedendo al ritiro dei
quantitativi di tali mangimi eventualmente ancora presenti sul circuito
commerciale ». Secondo la Ferri, si tratta di farine animali di origine
nazionale, tranne una, di provenienza comunitaria, «su cui si centrano i
maggiori sospetti, poiché riteniamo i controlli italiani eccellenti». E
ammette la probabile necessità di un'indagine retrospettiva anche oltre
frontiera, per ricostruire i percorsi della farina tossica, nostrana o
straniera che sia.
Il primo sforzo di tracciabilità viene proprio dalla Diusapet, che si
dichiara «costernata» e espone la ricostruzione fatta assieme alla Asl di
Pavia: «Da controlli, tutti i campioni delle produzioni attuali, così come
quelli di maggio e giugno 2008, sono risultati regolari, mentre sono
positivi alla melamina i due lotti della prima settimana di aprile 2008 dei
mangimi "Cuccioli" e "Mantenimento Duck & Barley",
di cui è stato disposto il ritiro dal mercato». Anche Raffaele Guariniello,
sostituto procuratore di Torino, segue da mesi un'indagine sulla melamina:
«La sto portando avanti con i Nas di Torino e Bologna. Nasce da uno studio
americano, dove sono morti migliaia di cani e gatti per avvelenamento di
questo genere». L'indagine avrebbe già prodotto risultati: a Bologna i Nas
hanno trovato mangime contaminato in un allevamento di suini.
Margherita d'Amico
28 febbraio 2009
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