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Cataratta
per "cataratta" si intende l'opacamento del cristallino.
Risultano piu' frequentemente colpiti i cani.
Il cristallino e' la lente dell' occhio, ha la forma di una grossa lenticchia, e' posto subito dietro all' iride (la
parte colorata dell' occhio) e, in condizioni normali, e' completamente trasparente.
Il cristallino presenta una parte piu' superficiale, la capsula, ed una parte interna artificialmente distinguibile
in nucleo, la zona centrale, e poli, le aree periferiche.
Esistono diversi tipi di cataratta a seconda della classificazione che si vuole adottare.
Prendendo in considerazione la sede dell' opacamento possiamo distinguere:
-
cataratta capsulare - interessano la parte più superficiale);
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cataratta della lente - distinte in totali (l' intera lente e' colpita) o parziali (l' affezione interessa solo
una parte della lente - ad es. il nucleo o uno dei poli -);
-
cataratta che interessano totalmente il cristallino (cataratta
capsulo-lenticolare).
Piu' significativa e' la classificazione basata sulle cause determinanti. Abbiamo cosi:
- cataratta evolutiva (tende a svilupparsi) distinta in congenita e giovanile;
- cataratta degenerativa (dovute a cause che inducono una modificazione strutturale del cristallino) distinta in: 1)
senile; 2) discrasica (a causa ad es. del diabete); 3) traumatica; 4) tossico-infettiva (es. cimurro); 5)
complicata (come cofattore di altre affezioni oculari); cataratta secondaria (che segue altre affezioni).
Non insolita e' la presenza di cataratta con concomitante degenerazione retinica.
Di solito l' evoluzione e' lenta, nel caso di traumi pero' lo sviluppo puo' essere molto rapido.
Nelle cataratte degenerative, ad evoluzione lenta, possiamo distinguere diverse fasi
evolutive:
1) cataratta iniziale - di solito e' colpita la parte centrale del cristallino, il fondo dell' occhio e' visibile
(quindi la retina e' stimolata) e si ha solo una diminuzione della capacita' visiva;
2) cataratta intumescente - il processo porta a degenerazione anche le parti piu' superficiali del
cristallino che aumenta di dimensioni (la vista risulta decisamente ridotta, il fondo dell' occhio e appena visibile
e non se ne distinguono i particolari);
3) cataratta matura - il cristallino e' completamente bianco (il fondo dell' occhio non e' piu' visibile e quindi si ha
cecita', cio' nonostante e' sorprendente come alcuni soggetti riescano a muoversi in un ambiente che conoscono in
totale tranquillita', senza pero' lanciarsi in folli corse);
4) cataratta ipermatura - il nucleo del cristallino si collassa mentre la restante parte diviene una massa
gelatinosa, il fondo dell' occhio torna visibile ed il soggetto riacquista una certa capacita' visiva (seconda
visione).
Terapia medica: esiste una terapia medica che dovrebbe
rallentare lo sviluppo della cataratta; con qualche dubbio sulla reale efficacia.
Terapia chirurgica: si agisce asportando il cristallino
nella fase di "cataratta matura". Bisogna valutare molto attentamente non solo lo stato generale del soggetto da
operare (età, presenza di altre affezioni, eventuale atrofia retinica, ecc. ) ma soprattutto il carattere che ha.
Gli irrequieti possono andare incontro a complicanze anche molto gravi in particolare
perché tendono in ogni modo a strofinarsi l' occhio operato. L' intervento e' quindi da prendere in considerazione solo
per i soggetti estremamente tranquilli.
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