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non lo sapevo

L'Allevamento di Fossombrone si schiera CONTRO il Traffico dei cuccioli...

aderite anche Voi a questa importante iniziativa L.A.V.

traffico di cuccioli

Lo sapevi che esiste un traffico di cuccioli di cane e gatto dall'Est Europa verso l'Italia?

Viaggiano in condizioni ai limiti della sopravvivenza.
Chi arriva vivo viene dotato di pedigree, certificato sanitario e microchip. Tutti falsi, naturalmente.
Ma i soldi che girano sono veri.
Li spendono migliaia di persone ignare, comprando cuccioli di cane o gatto.

Lo sapevi che sono stati ottenuti già grandi risultati?
Vieni a scoprirli su www.nonlosapevo.com E aiuta a ottenerne ancora di più: fermiamo la tratta. Insieme!

Quali sono i motivi del Traffico di cuccioli?

Un cucciolo straniero "vale" fino a 20 volte meno del suo corrispettivo italiano.
Un esempio: un cane di razza - di origine ungherese - può essere venduto a 200 euro.
Lo stesso cane - diventato 'italiano' - verrà venduto per un prezzo compreso tra i 500 e i 1500 Euro.

Quali sono le fasi?

I cuccioli nascono in allevamenti a conduzione familiare o in vere "fabbriche di cuccioli".
Si tratta di strutture che ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, stabulate in box piccolissimi con cibo solo per sopravvivere.
Una volta raggiunti i 30-40 giorni d'età, i piccoli sono ammassati su camion o furgoni e trasportati nel nostro Paese.
Viaggiano soprattutto di notte, spesso con passaporti falsi o falsificati, rinchiusi in scatoloni o borse. 
In questo squallido commercio di animali spesso manca il più banale controllo sanitario.
L'assistenza veterinaria rappresenta infatti un costo in più. E si va al risparmio...
Il precoce distacco dalla madre causa ai cuccioli traumi affettivi e problemi di salute. 
Alcuni non superano lo sforzo del viaggio. Altri muoiono pochi giorni dopo essere stati venduti in Italia.

traffico di cuccioli

Traffico cuccioli: fornivano cani con falsi pedigree, condannati
27/02/2009

Cani con falsi pedigree, condannato.
E' il titolare di un negozio di animali. Due veterinari rifacevano i certificati.

a cura di EMANUELA NALDI

Cuccioli importati dall'Est con falsi pedigree. Furono le Fiamme gialle, in seguito a una cinquantina di denunce fatte dalle persone che avevano acquistato, pagandoli anche 1.000 euro, cuccioli di labrador, husky, pincher, pointer e breton che presentavano patologie non compatibili con le vaccinazioni alle quali, secondo i certificati veterinari rilasciati all'atto di vendita, dovevano essere stati sottoposti, a far finire a processo Eugenio Merighi, il titolare di un negozio di animali di Casalecchio di Reno, accusato insieme a tre veterinari, alla moglie e a una sua collaboratrice, di importare cuccioli dall'Est spacciandoli come italiani con tanto di falsi pedigree grazie alla collaborazione di allevamenti compiacenti. Ieri i giudici hanno assolto Merighi e gli altri cinque imputati dall'associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa ma per il titolare del negozio di Casalecchio considerato il deux ex machina' del traffico illecito di cuccioli e coinvolto recentemente in un'analoga inchiesta della Procura di Prato, è arrivata la condanna a un anno e cinque mesi per frode in commercio e false certificazioni. Condannati anche due dei tre veterinari, Anna Di Terlizzi a dieci mesi e Oreste Dall'Asta a sette per le false attestazioni. Assolti invece la moglie di Merighi e una collaboratrice dell'uomo oltre a un terzo veterinario originariamente finito sotto inchiesta. L'indagine era stata coordinata dal pm Antonio Rustico ma in udienza ieri, c'era il pubblico ministero Morena Plazzi. Secondo i militari delle Fiamme Gialle era lo stesso Merighi a comprare nel paesi dell'Est i cuccioli per un centinaio di euro e a riportarli in Italia dichiarando alla dogana che erano suoi e che li stava riportando a casa dopo un'esposizione canina.
Una volta arrivato in Emilia Romagna l'uomo li smistava in cinque allevamenti: a Galzignano Terme, a Reggio Emilia, a Bibiano e a Granarolo Emilia. Quest'ultimo, in cui vennero trovati 150 cagnolini, venne anche sequestrato e la proprietaria denunciata per maltrattamenti, associazione a delinquere ed esercizio abusivo della professione di veterinario. «Io sono un amante degli animali, sono cresciuto con loro si era difeso all'epoca Eugenio Merighi .
Non riesco a capire da dove derivi la denuncia a mio carico. Non mi sono mai recato all'estero e posso affermare con la massima certezza che nessuna dogana dei paesi dell'Est può dichiarare un mio passaggio. Non ho mai importato cani semmai ne ho allevati e poi rivenduti».

Il Resto del Carlino
venerdì 27 febbraio 2009
BOLOGNA PRIMO PIANO pag. 8

Traffico cucciol: 14 cagnolini sequestrati, provenivano dalla Polonia
27/02/2009


Un carico di 14 cuccioli di cane, stipati all'interno di una vettura polacca, è stato scoperto dalla Polizia Stradale di Amaro (Udine) lungo l'autostrada A23.
La scoperta - informa una nota della Polstrada - è avvenuta stamani all'altezza dello svincolo autostradale di Carnia.
I cuccioli - di razza fox terrier, chihuahua, pastore maremmano e labrador - erano ammassati nel vano bagagli della vettura, dentro piccole ceste in vimini. Altri esemplari, secondo gli agenti, sarebbero morti durante il viaggio, visto che una delle ceste era vuota.
A bordo dell'auto vi erano due cittadini polacchi, Orest Bogdan Haluszka, 55 anni, e Stanislaw Cytacki (69) che sono stati denunciati per maltrattamento di animali. (ANSA).

Bloccato su A1 furgone con 40 cuccioli
26/02/2009


Un normale controllo su un furgone adibito al trasporto di animali ha fatto scoprire sull'A1 Bologna-Firenze a Pian del Voglio, sul crinale appenninico, un traffico illecito di cuccioli di cani di razza dalla Romania all'Italia. Due cittadini romeni sono stati denunciati per avere introdotto una trentina di cagnolini sotto l'età minima per il trasporto e un'altra decina addirittura clandestini.
Una pattuglia della Polizia Stradale, notato il mezzo romeno, ha deciso di controllare, come si usa fare in questi casi. All'interno c'erano una quarantina di piccoli cani di diverse razze, ma tutte di pregio, che erano destinate ad Alexander Amicucci, importatore leccese di cani regolarmente iscritto Uvac. Sono stati chiamati i veterinari, che hanno accertato l'età inferiore al limite fissato dalla legge per poter essere trasportati e introdotti in Italia sulla gran parte dei cuccioli: in sostanza, avevano il 'passaporto', ma non erano 'maggiorenni'. Per gli altri, addirittura mancava la documentazione.
La posizione dei due trasportatori è al vaglio della Procura di Bologna: saranno denunciati dalla Polstrada per maltrattamenti di animali e per reati connessi all'illecita importazione. (ANSA).

Prato: GdF scopre traffico di cuccioli
17/02/2009


"Questo nuova brillante operazione della Guardia di Finanza di Prato conferma purtroppo la gravità delle illegalità commesse nel settore dell'importazione e della vendita di cuccioli di cane, a tutto danno dei piccoli animali che rischiano la vita", dichiara Ilaria Innocenti del settore Cani e Gatti della LAV, a commento della notizia del sequestro di 20 cuccioli di cane, tutti in precarie condizioni di salute, operato dalla Guardia di Finanza di Prato nel corso di un'indagine che riguarderebbe centinaia di cuccioli, allevatori, commercianti e un veterinario.

Lo scorso mese di dicembre la LAV ha ottenuto dal Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini e dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, importanti impegni per contrastare questo squallido commercio illegale: in particolare, nel Disegno di Legge di ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione degli animali da compagnia (firmata dal nostro Paese nel 1987, ma mai recepita) sarà inserito il reato di traffico di animali da compagnia al fine di perseguire chi, in maniera organizzata, clandestina e priva di documentazione, introduce e commercia cuccioli dall'Est nel nostro Paese.

A livello europeo il Ministro Frattini ha prontamente chiesto alla Commissaria Europea alla Salute Androulla Vassiliou un intervento di armonizzazione delle norme che riguardano questa materia, la revisione degli standard dei microchip che renda possibile la completa e sicura tracciabilità degli stessi, l'adozione di misure che intervengano sulle pratiche di allevamento degli animali da compagnia, la definizione di rigorosi protocolli armonizzati a livello comunitario per tutte le patologie che rappresentano cause di morte per gli animali.

"Proprio per favorire l'attuazione di questi importanti impegni, per informare e invitare i cittadini a non acquistare cani o gatti, preferendo sempre l'adozione da un canile, sabato 21 e domenica 22 marzo e anche nel fine settimana successivo del 28 e 29 marzo, la LAV sarà presente con centinaia di tavoli informativi nelle piazze delle principali città d'Italia", continua Ilaria Innocenti.

Presso i tavoli della LAV i cittadini potranno firmare la petizione con cui l'associazione chiede una serie di provvedimenti: una moratoria sugli ingressi di cani e gatti dai Paesi dell'Est Europa, il divieto d'ingresso di cuccioli sprovvisti di vaccinazioni contro le patologie più comuni, leggi nazionali per fermare il fenomeno e misure di controllo più efficaci. La petizione domanda anche l'introduzione del passaporto europeo come unico documento di riconoscimento, l'istituzione dell'anagrafe felina e nuove ipotesi di reato legate alla mancanza o alla falsificazione dei passaporti, all'introduzione e alla vendita di animali malati che prevedano aspre sanzioni penali e l'interdizione dell'attività di commercio.

La tratta dei cuccioli coinvolge ogni anno migliaia di cani e gatti, provenienti dai Paesi dell'Est, in particolare da Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, importati in modo truffaldino falsificando i documenti, precocemente strappati alle cure delle loro madri costrette a continue gravidanze, sottoposti a infernali viaggi e imbottiti di farmaci per farli sembrare sani all'acquirente. La mortalità dei cuccioli nella fase che va dal trasporto ai primi mesi dopo l'arrivo in Italia raggiunge il 50%. La carenza di controlli sanitari e la violazione della normativa in materia di vaccinazione (es. vaccinazione antirabbica) comportano elevati rischi sanitari per l'Italia. Il valore di mercato di un cucciolo importato dall'Est (soprattutto Carlini, Jack Russell, West Highland, ecc.) e spacciato per italiano falsificando i documenti può aumentare fino a 20 volte, con un giro d'affari annuo stimato in 300 milioni di euro.

Forestale sequestra 110 cuccioli importati illegalmente
06/02/2009

Centodieci cuccioli, importati illegalmente dall'Est Europeo, sono stati sequestrati in una cascina di San Giuliano Milanese (Milano) dal Comando regionale della Lombardia del Corpo forestale dello Stato e dai Nuclei investigativi provinciali di polizia ambientale e forestale di Brescia e Milano. 

I cuccioli, di circa 40-50 giorni e presumibilmente privi delle vaccinazioni indispensabili per l'ingresso in Italia, sono stati scoperti mentre erano in corso le operazioni per renderli idonei alla vendita con una documentazione falsificata.

Alcuni sono stati vittime di gravi forme di maltrattamento e altri cuccioli erano tenuti in strutture non idonee, tanto che due cuccioli, proprio a causa delle pessime condizioni di salute in cui erano ormai ridotti, sono nel frattempo deceduti. Nel corso dell'operazione, gli agenti del Corpo forestale dello Stato hanno rinvenuto anche un cane agonizzante all'interno di una cella frigorifera.

Secondo il corpo forestale dello Stato, "il fenomeno del traffico clandestino di animali, originato in gran parte nell'Est Europa, sta acquisendo dimensioni preoccupanti". 

I reati contestati ai due titolari dell'allevamento sono falsificazione di documentazione, frode in commercio e maltrattamento di animali. (Apcom).

Sito web consigliato dallo staff: www.lav.it

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