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ATTENZIONE alle esche avvelenate!

esca avvelenata

Collocare esche o bocconi avvelenati è UN REATO!

Considerate che il Regio Decreto 1265/1934 considera punibile l'utilizzo, l'abbandono, la preparazione e/o la mera detenzione di esche o bocconi avvelenati. Nel caso di morte di animali per avvelenamento, poi, vale anche l'art. 544/Ter del C. Penale.
Nel 2009 è anche stata emessa un'ordinanza del Ministero della Salute (Norme su divieto utilizzo e detenzione di esche o bocconi avvelenati del 17 gennaio 2009), che dispone l'obbligo di autopsia da parte degli istituti zooprofilattici se un medico veterinario riscontra anche solo il sospetto che un animale sia  stato vittima di un avvelenamento.

Esiste anche l'obbligo per il proprietario dell'animale in questione di sporgere denuncia alle autorità.
Sono previste sanzioni sia di tipo pecuniario (multe) e sia penali, oltre a sanzioni accessorie (per es. nei casi di recidiva, sospensione e revoca di licenze o autorizzazioni regionali e/o provinciali riguardo ad attività faunistiche, agro-silvo-pastorali o di raccolta di prodotti spontanei del bosco). Se poi il responsabile delle violazioni fosse una Guardia particolare o volontaria, la sanzione è anche raddoppiata e ovviamente prevede la revoca definitiva del decreto di guardia.

Come si riconoscono le esche avvelenate?

Le esche spesso si presentano in forma di carcasse di piccoli volatili imbottiti di veleno, uova avvelenate, salsicciotti imbottiti di veleno, pezzi di prosciutto avvelenati, polpette di carne cruda miscelate a veleni.
I cani di solito sono spesso avvelenati con tre sostanze:
stricnina (che provoca morte immediata), veleno per topi, veleno per le lumache (che provoca convulsioni).
Più sotto trovi un elenco generico dei veleni domestici più diffisi, con relativi sintomi e possibili rimedi (efficaci se utilizzati per tempo).

Cosa fare?

Se ti ritrovi in situazioni del genere, porta subito un campione dei veleni e/o la carcassa dell'animale (anche se fosse già morto e a prescindere che si tratti di un animale domestico o meno!) da un veterinario e poi segnala l'episodio di avvelenamento alla Polizia Provinciale, o almeno a un qualunque altro organo di Polizia (Vigili Urbani, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale), o anche alle Guardie Volontarie Zoofile delle associazioni animaliste.
Non manipolarli MAI mai a mani nude, ma invece munisciti di protezioni (guanti, mascherine) e raccogli il tutto ponendolo in contenitori chiusi (mantenendo a bassa temperatura per non far deteriorare), da far poi recapitare alla Polizia Provinciale (mantieni i campioni a bassa temperatura per non farli deteriorare). I contenitori saranno poi consegnati al Servizio Veterinario della ASL competente per territorio e lì, dopo una prima valutazione del materiale ritrovato, i campioni saranno inviati al laboratorio analisi per le indagini tossicologiche.
Il veterinario, per suo conto, se riterrà confermato il sospetto di avvelenamento, dovrà per legge (ed entro 24 ore) inviare la carcassa dell'animale e/o liquidi e sostanze recuperate all'Istituto Zooprofilattico, per consentire l'autopsia dell'animale e le analisi dei campioni. Oltre a segnalare egli stesso alla Polizia Provinciale e al Comune di competenza il caso di avvelenamento sicuro, o solo sospetto.
Se i veleni/bocconi avvelenati si trovano nella tua zona o 
condominio, segnala pubblicamente il tutto.
Se inoltre ritieni di sapere chi ha collocato intenzionalmente tali veleni (commettendo reato), denuncialo e ricorda che nessun organo di Polizia può rifiutarsi di recepire la denuncia (vedi).

Cosa devono fare le Istituzioni?

Comune e ASL di competenza dovranno subito portare avanti azioni di bonifica delle aree colpite e, in caso di episodi reiterati, segnalare chiaramente il pericolo con tabelle perimetrali, o indicare i punti "caldi" dell'area colpita.
TUTTI i medici veterinari, pubblici o meno, che abbiano sottomano prove per ipotizzare casi di esche o bocconi avvelenati sul territorio, come detto sono obbligati a segnalare (tramite apposita scheda ed entro 24 ore) alla Polizia Provinciale e al Comune di competenza, i casi di avvelenamento sicuro o sospetto: i veterinari hanno sempre l'obbligo di denunciare i casi di avvelenamento alla Polizia Provinciale!
In questo modo le istituzioni competenti potranno/dovranno a loro volta avviare subito un accurato monitoraggio del fenomeno:

Le province hanno l'obbligo (entro il 31 gennaio di ogni anno) di rendere pubblica la distribuzione degli episodi di avvelenamento dell'anno precedente.
Sulla base delle sostanze utilizzate nei casi di avvelenamento, la Regione ha poi anche il compito di redigere una lista di sostanze che dovranno a quel punto essere sottoposte a una vendita controllato, tramite registrazione delle vendite stesse.
 
Riferimenti utili

www.ministerosalute.it

VELENI DOMESTICI (I PIÚ DIFFUSI)

Pericolosi quanto, se non più, dei morsi di vipere e api.

Insetticidi (in giardino, nei prati, in campagna).
Sintomi: scialorrea (forte salivazione), bruciore agli occhi, diarrea, vomito, contrazione muscoli facciali, lacrimazioni e convulsioni.
Rimedi: lavanda gastrica, assunzione di carbone attivo, atropina in vena o sottocute. In caso di avvelenamento leggero fate ingerire all'animale una grossa manciata di sale grosso per stimolare il vomito.

Stricnina (veleno molto comune e micidiale, si trova nel veleno per topi).
Sintomi: la morte può giungere anche dopo un solo minuto dalla comparsa dei sintomi, spasmi, rigidità estensoria, contratture e asfissia.
Rimedi: indurre il vomito immediatamente, lavanda gastrica, fluidoterapia e calmanti per gli spasmi. Se l'animale supera le 24 ore è salvo.

Alcool etilico
Sintomi: barcollamento, ipotermia, midriasi (dilatazione della pupilla), vomito e coma.
Rimedi: fluidoterapia, carbone attivo, emetici, metadoxina per eliminare l'etanolo.

Metaldeide (veleno per lumache).
Sintomi: tachicardia, scialorrea, dolori muscolari, convulsioni, insufficienza respiratoria.
Rimedi: calmare le convulsioni con Diazepam o Pentobarbital; una volta calmato il cane valutare la stimolazione del vomito o la lavanda gastrica (facendo attenzione a possibili polmoniti "da ingerimento"), fludoterapia, diuresi, nei casi più gravi ricovero con intubazione e ventilazione dell'animale.

Veleno per topi alle sostanze antagoniste della vitamina A.
Sintomi: ostacolo alla normale coagulazione del sangue con emorragie interne, ematosi, anemia. L'animale trema, è debole, non si regge in piedi.
Rimedi: indurre il vomito, somministrazione della vitamina K o K1 per bocca o per via parenterale per almeno una settimana, dieta ricca di grassi e, nei casi più gravi, trasfusioni di sangue.

Glocoletilenico (contenuta nell'antigelo per auto e nelle pellicole fotografiche a colori).
Sintomi: depressione, vomito, aumento della sete, atassia, insufficienza renale, collasso.
Rimedi: fluidoterapia, metoclopramide, bicarbonato.

Piombo (proiettili da caccia, piombini da pesca) vernici, palline da golf.
Sintomi: disfunzioni gastroenteriche, diarrea, vomito, anoressia, dolori addominali, cambiamento del carattere, nervosismo, aggressività, isterismo, allucinazioni, coma.
Rimedi: rimozione chirurgica del corpo estraneo ingerito, terapia disintossicante.

- Sito consigliato dallo staff: www.federfida.org

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