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Il futuro del Mastino
Napoletano
a cura di Marco Francesco De Marco
L'attuale situazione del Mastino Napoletano impone delle
riflessioni, e se possibile, delle conseguenti iniziative atte ad affermare
una precisa idea di selezione.
Il grande lavoro di recupero del molosso primordiale può dirsi a buon
punto. Durante tutto il dopoguerra, tra i vari e numerosi tipi di Mastino
Napoletano che emergevano nell'allevamento, si scelse di selezionare il tipo
a testa grossa, con ossatura doppia, diametri trasversi molto sviluppati,
torace disceso. Il tipo medio degli anni ottanta e novanta già rispondeva a
questa descrizione, ed in quegli anni riemersero le teste di grande
importanza e tipicità: Argo di Ponzano, Bruno di Paduano, Masaniello d'Acerra,
solo per fare gli esempi più classici. In quegli anni le taglie aumentarono
notevolmente, assestandosi attorno ai 70 cm medi per i maschi adulti,
accompagnati da una mole ed ossatura proporzionate all'altezza. Ai cani di
quegli anni mancava spesso la correttezza attuale e sopra tutto una spinta
ed una angolazione del posteriore ottimali.
Inoltre, il problema della mancanza di premolari era frequente e diffusa.
Negli ultimi anni alcuni di questi problemi sono stati risolti in buona
parte, ma ne sono emersi altri, forse più gravi, che rischiano di
compromettere tutto il buono degli ultimi decenni di allevamento. Il primo
problema che balza immediatamente all'occhio è la perdita di temperamento,
aggressività, voglia di predominare, che sono state le caratteristiche
peculiari del nostro cane da presa per secoli. Le cause di questa
involuzione sono molteplici ed anche abbastanza evidenti, ed è chiaro che a
queste bisognerà porre rimedio, non essendo possibile chiamare Mastino
Napoletano un cane che non ha carattere forte, indomito e dominante.
Altro problema incontestabile è rappresentato dalla repentina modifica del
tipo, con particolare riferimento alla testa, dovuto alla emersione di pelle
in eccesso che ha alterato la percezione del giusto tipo con rughe giuste e
scolpite in un disegno chiaro. E' ormai considerata norma sia la doppia
giogaia che la doppia ruga sub oculare, così come le labbra superiori
lunghissime e le mucose visibili allungate verso terra con sacche labiali
enormi. E' considerato normale anche una diffusa presenza di pelle
accumulata in ogni parte del corpo, del tronco in particolare,
caratteristica che invece di essere penalizzata viene ricercata secondo dei
criteri di estetica irrazionale che nulla hanno a che vedere con la storia,
la funzione, ed il tipo che il Mastino Napoletano e 'o Cane 'e Presa hanno
rappresentato per millenni.
Infine la precaria salute e la scarsa durata della vita media del nostro
amato cane ci impongono delle riflessioni sull'opportunità di approfondire
studi ed analisi per troppo tempo trascurate e sconosciute ai più, a
partire dagli studi sull'ipertiroidismo, che è una delle cause della deriva
caratteriale e salutare del Mastino Napoletano.
Alla luce di questa analisi riassuntiva, che evidentemente contiene in sé
ulteriori valutazioni che vanno nella stessa direzione di quelle esposte, un
gruppo di allevatori ed appassionati ha ritenuto opportuno riunirsi
(fisicamente e virtualmente) per verificare la possibilità di creare
un'entità associativa che possa fornire indirizzi e direttive per la
soluzione dei problemi sopra elencati.
Tutti hanno condiviso l'idea di sforzarsi per recuperare il carattere e
l'attitudine alla guardia ed alla difesa del territorio e della persone, e
più proposte sono state fatte per indirizzare la selezione in questa
direzione, anche se ora è prematuro parlarne.
Il Mastino Napoletano condiviso ed auspicato da tutti gli aderenti della
prima ora, è un cane forte, muscoloso, tonico, asciutto e dotato di una
tipicità fatta di rughe spesse e non di pelle appesa, con un labbro giusto
ed una giogaia moderata, che è degno di essere chiamato Mastino Napoletano
anche se pesa 70 o 75 Kg, considerando la deriva gigantista attuale qualcosa
di pericoloso se non accompagnata da strutture ossee e muscolari che
permettano al Mastino di essere così pesante, ma al contempo veloce,
scattante, nevrile e tonico, così come accade per altre razze giganti.
Oltre che su questo tipo di indirizzo selettivo, e ad una migliore e più
attenta utilizzazione degli studi sulle patologie croniche e di nuova
manifestazione, tutti i presenti hanno concordato sul fatto che bisogna
attivarsi per ridare visibilità e fama al Mastino Napoletano, e a fare in
modo che con esso nell'immaginario collettivo si identifichi il gigante
forte e terribile, il difensore incorruttibile della casa e delle persone a
lui care.
Preso atto che queste problematiche non sembrano essere all'attenzione di
nessun soggetto presente nel mondo associativo e considerato che appare
urgente fornire degli indirizzi di rettificazione in questa direzione, tutti
i presenti hanno auspicato la veloce creazione di un soggetto associativo
che possa occuparsi di tutto quanto descritto.
Non elenco in questa sede altre questioni, non certo minori, solo per motivi
di spazio, ma grande importanza si è data nella discussione, e si vorrà
dare nella pratica, ad argomenti tipo il ritorno al parto naturale, alla
monta, all'allattamento materno, all'alimentazione senza mangimi,
all'utilizzo di medicine naturali non dannose per l'organismo.
Per concludere, l'idea è quella di creare un soggetto, che si costituirà
nel momento in cui i primi dieci allevatori ed amatori di lungo corso si
uniranno. L'idea è quella di associarsi non in nome di una vaga, confusa e
spesso inesistente tutela della razza, ma di fronte ad idee precise e forti
che naturalmente non saranno condivise da tutti, la qual cosa a me appare più
un punto di forza che un problema. La associazione, sul cui nome vi
preghiamo di fare le vostre proposte, avrà due tipi di associati, gli
allevatori e gli amatori, ed il consiglio dovrà essere sempre a maggioranza
di allevatori.
Questa associazione svolgerà questo compito in ambito autonomo e secondo la
logica della cultura e della creazione di idee ed indirizzi e pertanto nulla
vorrà rappresentare nella dimensione della rappresentanza ufficiale in seno
alla cinofilia istituzionale, ruolo che è da altri rappresentato e che non
costituisce motivo di interesse ed attenzione per la costituenda
associazione.
Siamo convinti che la formula del gruppo unito con idee chiare possa essere
più produttiva di associazioni istituzionali.
Tutti coloro i quali vorranno dare un contributo di idee e proposte potranno
farlo inserendo commenti.
Chi sente le proprie idee rappresentate da questo scritto e condivide i
nostri obiettivi ed i nostri ideali, e vorrà far parte della nostra
associazione, potrà inserire nei commenti un cenno di adesione e
condivisione.
Il frutto di queste riflessioni comuni sarà raccolto in una assemblea che
si terrà nel prossimo autunno, essendo nostra intenzione utilizzare i
prossimi mesi per diventare operativi al cento per cento nel 2014.
Marco Francesco De Marco
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