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Nozioni base dell'aggressività
a cura di MARCELLO MESSINA
Ognuno di noi almeno una volta avrà sentito o letto del fenomeno dei cani pericolosi o meglio aggressivi.
Tali notizie hanno recato notevoli disaggi nella nostra società,
etichettando per cani "Killer" ,molte razze canine .
Cosa è l'aggressività?
Gli psicologi definiscono come aggressivo ogni comportamento teso a fare del male, fisicamente o psicologicamente ad un'altra persona o un altro essere vivente.
Dal punto di vista biologico l' aggressività viene scatenata da componenti genetiche (predisposizione familiare), ambientali e ormonali.
Fra i numerosi studi fatti sull' aggressività nell' uomo si è notato in una buona parte degli esaminati delle anomalie nel cromosoma x, portando danni allo sintesi di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori regolatori dell' umore.
Il comportamento aggressivo è una caratteristica importante per la salvaguardia della specie.
Nell' etogramma animale (incluso l' uomo) è presente l' aggressività come capacità dell' individuo
di reagire ad uno stimolo negativo (minaccioso), rivolto a se stesso (aggressività difesa), o al suo territorio (aggressività territoriale o
materna). Per tanto l' aggressività è una dote naturale che non potrà mai mancare in un individuo.
Classifichiamo l' aggressività in relazione al contesto in cui si verifica:
AGGRESSIVITA' PREDATORIA (Caccia): impulso che porta l' individuo alla ricerca e all' uccisione di un individuo di specie differente per cibarsene.
AGGRESSIVITA' GERARCHICA (Sociale): impulso che compare in presenza di conflitti gerarchici fra individui della stessa specie appartenenti al medesimo
branco. Per riequilibrare o chiarire gli ordini gerarchici all' interno del branco.
AGGRESSIVITA' COMUNICATIVA: inseriscono questo tipo d' aggressività perché non credo nell' aggressività gerarchica all' interno di un branco misto (uomo-animale), ma sono causati da problemi di comunicazione e d' incomprensione nel rapporto uomo-animale.
AGGRESSIVITA' TERRITORIALE: è un impulso che porta all' animale a difendere il proprio spazio territoriale e ciò che ne fa parte.
AGGRESSIVITA' MATERNA: impulso verificabile solo nelle femmine per difendere la propria prole da possibili nemici.
AGGRESSIVITA' DA PAURA (Difensiva): impulso poco diffuso, visto che l' animale preferisce fuggire che aggredire.Compare solo quando la fuga non è possibile.
L' aggressività fra con specifici è ritualizzata, prima d'arrivare all' aggressione,
mostrando una serie di segnali posturali ,che hanno lo scopo di far evitare lo scontro fisico e tutte le sue conseguenze.
Nel cane avviene il ringhio come avvertimento, chiamata fase appetitivia,
succeduto dal morso (fase consumatoria) e terminato dal ritorno dell' equilibrio del cane (fase d' appagamento), quando tale sequenza non è completa il problema è di tipo psico-patologico.
Ma esistono razze più aggressive delle altre?
Esistono razze più inclini all'aggressività, grazie alla selezione dell' uomo per esaltare tale impulsi per la caccia, la
lotta, la difesa e la guerra.
Ma ciò non deve farci cadere nell' errore di classificare determinate razze potenzialmente pericolose.
Nella lista Sirchia troviamo il pit bull, fra le razze pericolose, ma oltre ai combattimenti,
questa razza viene largamente utilizzata negli Stati Uniti come cane da pet therapy con un elevato successo.
Dal mio punto di vista e dalla mia esperienza trovo questa razza una dei migliori cani da famiglia.
Ho lavorato numerosi pit bull, ma mai nessuno per aggressività verso l' uomo, ho solo riscontrato aggressività verso altri cani dello stesso sesso e fobie sociali (timidezza).
Il successo dei i pit bull nella pet therapy sta nella socializzazione. Far socializzare il cane fin dalla più tenera età ,specialmente durante il periodo critico chiamato fase della socializzazione (fra la terza e la decima settimana di vita del cane), bisogna proporgli delle esperienze positive con altri
cani, animali e persone, in modo che il cane possa conoscerle per non diventare una volta adulto diffidente verso questi stimoli. Nei cani poco socializzati in età adulta si presentano degli atteggiamenti aggressivi dovuti alla diffidenza nei confronti di altri
cani, animali e nell'uomo, in quanto "non ti conosco e quindi ti temo".
Sono più aggressivi i maschi o le femmine?
I maschi manifestano comportamenti aggressivi ogni giorno, per confermare il loro ruolo gerarchico all' interno del
branco, per la difesa del proprio territorio e di tutto ciò che gli appartiene; le femmine si dimostrano più aggressiva durante l 'allattamento fino allo svezzamento dei propri cuccioli (aggr.materna).
Fra le cause che scatenano l' aggressività possiamo non escludere una componente organica , causate da patologie che colpiscono gli apparati organici ,fra le più diffuse troviamo: la neoplasia, i traumi cerebrali, le infiammazioni
muscolari, le otiti e le artrosi.
I deficit visivi ed auditivi sono anche essi causa alcune volte di comportamenti aggressivi, l' animale non vedendo o sentendo bene può confondere il nostro atteggiamento pacifico in minaccioso.
Ho riscontrato alcuni problemi d' aggressività nei Bobtail e negli Schnauzer ,per via delle loro "frange", che limitando il campo visivo creavano delle incomprensioni nella comunicazione uomo-animale,
i problemi sono stati risolti accorciando la frange.
Per quanto riguarda i problemi auditivi ho avuto moto di riscontrare tale problema nei bull terrier,
negli alani albini e nei dalmata, la soluzione si è trovata utilizzando delle tecniche di contro condizionamento e di modellamento specifiche per il caso.
Nei prossimi articoli parleremo dei vari tipi d' aggressività in modo più specifico e scientifico, senza mai parlare del loro trattamento olistico,
comportamentale e farmacologico, perché ogni trattamento è personalizzato da soggetto a soggetto e deve essere fatto solo da personale competente, che abbia trattato altri casi simili e che si tenga sempre aggiornato.
Il mio consiglio è quello di chiedere sempre consiglio al vostro medico
veterinario, per farvi consigliare una soluzione al problema o contattando un comportamentista cinofilo.
a cura di MARCELLO MESSINA
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vitae di Marcello Messina
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