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Considerazioni sulla
fecondazione artificiale
a cura della Dott.ssa Alessia Grassigli
medico veterinario libero professionista
In questi ultimi anni, la fecondazione artificiale sta prendendo sempre più piede nell'allevamento canino, tanto
da creare qualche dubbio sull'effettiva necessità del suo utilizzo in più circostanze.
La questione principale è riportare la scelta tra accoppiamento naturale o fecondazione artificiale
nell'ambito di una buona gestione dell'allevamento, fatta con controlli e possibilmente con la programmazione degli
accoppiamenti stessi e non vedere questa tecnica come esclusivamente riservata a quei cani che manifestano
problemi al momento della monta: è sbagliato pensare che si pratichi solo per tappare la falla di un mancato
accoppiamento.
Le situazioni in cui adottare la fecondazione artificiale sono numerose, la maggior parte ben conosciute da allevatori
e appassionati, altre meno: per qualsiasi motivo la si preferisca, in primis, tengo a ribadire che non è la
soluzione a tutti i problemi dell'allevamento, ma una metodica da utilizzare in specifiche situazioni, inoltre,
allo stato attuale non sostituisce la monta naturale e non ne ha la stessa percentuale di successo.
Dalla fecondazione artificiale non si può pretendere nulla di più se non la sostituzione dell'accoppiamento naturale
con un atto tecnico: ciò significa, ad esempio, che se il seme del maschio non è fertile o non è fertile la
femmina, queste lacune non possono essere colmate dalla fecondazione artificiale.
In natura i cani si accoppiano per tutta la durata dell'estro, aumentando così la possibilità di una
gravidanza: con la fecondazione artificiale di norma si fa un intervento soltanto, certamente mirato nel periodo
fertile, ma che non può sostituire l'abbondanza di prestazioni che si hanno naturalmente, o la consuetudine di
lasciare lo stallone a disposizione più volte.
In definitiva, la fecondazione artificiale non dà maggiori garanzie di avere una cucciolata rispetto alla monta
normale, ma dà la possibilità di instaurare una gravidanza in animali in cui non sarebbe praticabile o
sarebbe molto difficile per vie naturali.
Comunemente, si pensa di ricorrere alla fecondazione artificiale quando il maschio non monta o la femmina non
accetta l'accoppiamento, allora, via di corsa dal veterinario e, in poco tempo,. tutto è finito.
In questi casi la fecondazione artificiale va, senza dubbio, presa in considerazione anche se le cose non sono poi così
semplici; bisogna controllare che ci siano i presupposti perché possa essere praticata e avere successo. Prima di
tutto si verifica se la fattrice sia in calore e se sia durante l'estro (fase fertile del calore). Nel caso, ad
esempio, che la cagna manifestasse un proestro prolungato (fase iniziale non fertile del calore, mediamente della
durata di 10 giorni) e rifiutasse l'accoppiamento verso il 12.mo - 13.mo giorno, ossia nel periodo ritenuto di norma
ideale, sarebbe in totalmente insensato ricorrere alla fecondazione artificiale. Bisognerà invece aspettare e
controllare l'andamento del calore per individuare il momento più adatto all'accoppiamento, che in questa
situazione potrà essere anche naturale. La difficoltà sta solo nel riconoscere il momento giusto. Ci sono fattrici
che sono state coperte al 21° giorno e hanno avuto una normale gravidanza: effettuare la fecondazione artificiale
prima, perché la cagna non accettava l'accoppiamento, non sarebbe servito a nulla.
Al contrario, se la fattrice ha un proestro molto breve, si rischia di cercare l'accoppiamento quando può essere
troppo tardi, quando cioè l'estro è già passato.
E' importante altresì valutare lo stato di salute in particolare dell'apparato riproduttore degli animali in
questione, per capire se si sta sbagliando la gestione dei cani stessi come abbiamo appena visto, oppure se ci sono dei
problemi medici alla base: seme non fertile, non vitale o soltanto scarso in quantità, cisti o neoplasie
ovariche, infezioni all'utero, intervalli non regolari fra i calori, squilibri ormonali (la lista potrebbe essere molto lunga!).
Ad alcuni di questi problemi si può rimediare con le opportune terapie, ma non c'è fecondazione artificiale che
sopperisca alla carenza o alla mancanza di equilibrio tra gli estrogeni, il progesterone e tutti gli ormoni sessuali
che permettono che ci sia il calore, che proceda normalmente, che possa essere fecondo ecc, ecc.
In futuro si userà la fecondazione artificiale soprattutto con il seme congelato di stalloni particolarmente
importanti, belli, solidi e con un pedigree invidiabile, ma che possono trovarsi a distanze imponenti e addirittura
oltre oceano. Attualmente sembra fantascienza, ma un domani questa strada sarà praticabile: le difficoltà sono
molte, compresa la mancanza di una legislazione adeguata anche per il controllo del mercato. Gli interessi economici
sono importanti, ma sono sempre più numerosi gli allevatori di molte razze e i professionisti del settore che
si stanno muovendo per rendere sempre più percorribile questa via.
Ad oggi però, la cosa più importante da fare è imparare a conoscere nel miglior modo possibile stalloni e
fattrici; solo una buona conoscenza del loro stato di salute dal punto di vista riproduttivo può aiutare a capire il
perché di certi errori e di certi fallimenti, i giusti rimedi da porre ed
infine se e quando ricorrere alla fecondazione artificiale. Prima di eseguirla è bene
sottoporre a controllo veterinario entrambi i soggetti: sicuramente è più comune il controllo della femmina, da
sottoporre a "visita ginecologica" per verificare la possibile presenza di un imene rigido (nella femmina al 1°
accoppiamento) o di aderenze conseguenti a parti difficili; in questi casi, risolto il problema, si può tornare anche
alla monta naturale.
Lo stallone andrebbe ugualmente visitato per controllare almeno testicoli e prostata: esami più approfonditi su
quantità e qualità del seme attualmente non vengono effettuati di routine, ma questo sarebbe un ulteriore passo
avanti per avere cani sempre più controllati e di "qualità" accertata. Le fattrici vanno seguite a partire dai primi giorni del
proestro valutando il tasso del progesterone nel sangue e facendo tamponi citologici vaginali per controllare
l'andamento del calore fino a quando non si individui il momento adatto per l'accoppiamento.
Questa procedura non ha un costo proibitivo e permette di aumentare in modo significativo la possibilità di ottenere
una gravidanza. In questo campo la certezza matematica non esiste, ma scegliere bene cosa fare e quando farlo aiuta a
ottenere i risultati sperati.
Riassumendo, la fecondazione artificiale diventa significativa quando viene eseguita con cognizione di causa,
conoscendo bene gli animali che vengono coinvolti e la situazione che ha portato determinati riproduttori a
sceglierla in un preciso frangente.
E' preferibile quindi che venga programmata per tempo quando è possibile. Sicuramente aiuta e prolunga la vita
riproduttiva di cani importanti o che interessano per determinate caratteristiche. In futuro sarà possibile
congelare e stoccare il seme di stalloni superlativi e utilizzarlo a piacimento anche anni dopo la morte dello
stallone stesso, quando semplicemente ci sarà più comodo o quando avremo a disposizione la fattrice dei nostri sogni
adatta per quel seme.
Il prezzo da pagare per questi vantaggi non indifferenti che forse ora sono ancora difficili da valutare, è un
allontanamento sempre più marcato dei cani dalla natura e dal loro ambiente. Le razze canine di per sé sono una
forzatura dell'uomo sull'animale; e in più siamo noi uomini a scegliere quali animali fare riprodurre, quali sono
da scartare in tal senso, quali sono i pregi che vogliamo ricercare, accentuare o eliminare con la selezione.
E' vero che così facendo si cerca di far diminuire l'incidenza di malattie genetiche che interessano più o
meno tutte le razze, dalle temute displasie dell'anca e del gomito, all'emofilia ecc., ma è anche vero che tutte le
selezioni operate portano a un impoverimento genetico, ad avere cani forse sempre più belli, ma sempre più simili,
tutti con qualche parente lontano in comune.
In conclusione, prima di preoccuparvi per la fecondazione artificiale, imparate a conoscere bene il vostro stallone o
la vostra fattrice, anche dal punto di vista psicologico, del carattere: può sembrare una cosa da poco, ma è
fondamentale per la gestione dell'allevamento, e se sarà necessario ricorrere alla fecondazione artificiale, sarà
più facile per l'allevatore che conosce il proprio animale e per il veterinario che si troverà di fronte un
proprietario preparato.
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