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Quando ha il pedigree
a cura del Sig. Nicola Cacciola
Vi siete mai chiesti quale sia la differenza tra un cane di
razza e un meticcio? Lasciamo perdere per un attimo le polemiche che da sempre coinvolgono allevatori, animalisti,
biologi e comportamentalisti e cerchiamo di chiarire questa differenza in modo oggettivo e da un punto di vista
puramente tecnico. Il cane di razza si dice sia "puro"; ma cosa significa?
Il termine "puro" è comunemente utilizzato per indicare animali non-ibridi (anche se in genetica assume un
significato leggermente diverso), quindi cani i cui genitori siano della medesima razza.
Quando parliamo di meticci, ci riferiamo perciò anche agli incroci di razze riconosciute; il figlio di un Cane da
Pastore tedesco e di un Rottweiler per intenderci, è un meticcio (e lo sarà fino a quando una nuova razza di
questo tipo, non sarà riconosciuta ufficialmente dalla FCI). Questo meticcio cos'à da invidiare ai due genitori
puri? Ha molto da invidiare: secoli di selezione! La selezione di una razza non si fa da un giorno all'altro.
Essa si fa forza di veri e propri programmi rivolti al miglioramento genetico dei cani e quindi della loro salute,
delle loro attitudini psico-fisiche, del loro carattere e perché no anche della loro bellezza. Una razza
riconosciuta equivale ad un patrimonio inestimabile, ed è il risultato di strategie mirate e di controlli estenuanti
sulle caratteristiche tramandate da una generazione all'altra. Questa non è cosa poco! Purtroppo
l'estetica - spesso fine a se stessa - sembra essere l'obiettivo principale dell'allevatore moderno, ma se
facciamo qualche passo indietro e andiamo a vedere l'importanza che avevano i cani in passato, ci renderemo
conto immediatamente di quanto fosse indispensabile una vera selezione. I cani da caccia dovevano cacciare, quelli da
difesa dovevano difendere, quelli da conduzione dei greggi dovevano condurre i greggi e queste capacità così ben
definite nelle razze, erano frutto di accoppiamenti ben ponderati e organizzati al fine di migliorare le
prestazioni; capacità arrivate a noi grazie al riconoscimento ufficiale delle razze. Un meticcio
rappresenta invece una serie infinita di punti interrogativi. Non sappiamo nulla della sua salute genetica,
non possiamo prevederne il carattere e probabilmente l'incrocio da cui deriva, produrrà anomalie funzionali.
Anche essendo figlio di due razze selezionate, un meticcio è comunque un insieme di caratteristiche mescolate alla
meno peggio, e nulla potrà garantirci alcunché.
Detto questo, chi ci dice che un cane è di razza? Se mettiamo da parte le caratteristiche estetiche, avendo di
fronte due cani, come possiamo stabilire quale dei due è puro? E' semplice: il meticcio non ha pedigree. Questo
documento certifica la provenienza genealogica del soggetto che lo possiede ed è insostituibile. Oltre all'albero
genealogico, il pedigree contiene i dati anagrafici che identificano quindi il singolo individuo; in altre parole,
non esisteranno mai due pedigree identici. Questa unicità fa si che il pedigree diventi una sorta di carta
d'identità del cane e lo rende importantissimo quindi anche per il riconoscimento personale in casi di emergenza o
di pubblica amministrazione. Il pedigree però è molto di più. Esso ci racconta le origini del nostro cane, ci da
informazioni circa la sua salute genetica e ci garantisce l'autenticità del suo patrimonio ereditario. Imparando a
leggerlo in modo corretto e approfondito, potrà fornirci persino alcune informazioni sulla futura ed eventuale
discendenza del cane a cui si riferisce. Solo il pedigree può garantire l'appartenenza di un soggetto ad una razza
riconosciuta. La selezione di una razza è documentata nei pedigree, e in assenza di questi, molto probabilmente la
razze stessa non avrebbe modo di esistere.
A questo punto dovrebbe essere abbastanza chiara l'importanza che ha un tale documento per l'allevatore.
Grazie al pedigree, lui può operare giudiziosamente al fine di ottenere animali sani sotto tutti i punti di vista.
I dati in esso contenuti permettono di analizzare le linee di sangue da cui proviene il riproduttore, fornendo delle
importanti informazioni riguardo le tare ereditarie che avrebbe potuto ereditare dai suoi avi o che potrebbe passare
ai suoi figli. La selezione animale si basa proprio sulla raccolta dei dati, ed è a questi prima di tutto che ogni
allevatore deve fare riferimento per la scelta e gli accoppiamenti dei suoi riproduttori.
Anche il proprietario dovrebbe imparare a riconoscere l'importanza di questo certificato. Per molte persone il
pedigree è un optional non indispensabile e questo fa si che persino alcuni allevatori non ritengano così
necessario registrare i propri cuccioli al libro genealogico. Una decisione del genere fa di un allevatore un
impostore, sebbene sia l'ignoranza quella che il più delle volte spinge certa gente ad operare secondo le proprie
regole - quasi sempre devianti -. L'allevatore è tenuto a registrare tutti i suoi cani, anche quelli
"difettosi". Sono questi ultimi a dirci quali e quanti problemi si nascondono in una certa linea di sangue e sempre
questi contribuiscono a migliorare la qualità di una razza attraverso un'attenta selezione. Il neofita che si reca in
un allevamento per acquistare un cane di razza quindi, non deve scegliere se acquistare o meno anche il pedigree,
poiché l'allevatore è sempre e comunque obbligato a consegnarlo. Se ciò non avviene, il proprietario potrà
agire legalmente; e avrà tutto il diritto di farlo, dato che prendere un cane di razza significa prima di tutto avere
delle garanzie sulla salute genetica, fisica e psichica e vuol dire anche saper valorizzare e apprezzare il lavoro che
è stato svolto durante gli anni, i decenni o addirittura i secoli, da allevatori impegnati a dare il loro contributo
per migliorare la razza. Tutto questo deve essere certificato in un documento ufficiale: il pedigree.
lo staff desidera ringraziare il Sig. Nicola
Cacciola per la gentile concessione di questo articolo
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