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Euro 2012: stop all'olocausto dei randagi ucraini

a cura di Roberta Ragni

cani ucraina

Randagi in Ucraina. Una strage senza senso che investe impietosa centinaia, migliaia di creature, che vengono avvelenate, drogate, gettate ancora vive in fosse comuni.
Uccise sommariamente con bastoni e perfino fucilate. Questo il triste e doloroso destino dei cani ucraini senza padrone in vista degli Europei di calcio 2012 da cui bisogna ripulire le strade per renderle più "gradevoli" alla vista dei tifosi che le popoleranno a giugno, agli occhi degli spettatori dell'Unione. Una mattanza che continua impietosa nonostante le denunce, alla luce del sole, nelle strade e nelle piazze delle città.

Per questo Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e vice presidente dell'Intergruppo Benessere degli Animali al parlamento europeo, ha mandato una lettera, firmata in tutto da 22 Eurodeputati, al Presidente Victor Yanokovych e al Premier Mykola Azarov ucraino per chiedere un intervento deciso e immediato atto a fermare le terribili uccisioni sommarie di cani e gatti nel Paese.  "In qualità di Eurodeputati, riteniamo la gestione di cani e gatti randagi in Ucraina inaccettabile e pertanto vi chiediamo di intervenire urgentemente e di mettere fine a questo massacro di migliaia di animali innocenti", si legge nella lettera. "Vi chiediamo, inoltre, di affrontare il fenomeno del randagismo in maniera completamente diversa e umana, ad esempio costruendo rifugi e tramite sterilizzazione". La lettera, co-firmata anche dai due vice presidenti italiani del Parlamento europeo, Gianni Pittella e Roberta Angelilli, si conclude con un laconico "confidiamo di ricevere al più presto la notizia che il barbaro massacro di cani e gatti in Ucraina sia finito per sempre".

Intanto l'Ente nazionale protezione animali, che da tempo segue con attenzione la situazione dei randagi ucraini e che si è attivato "per porre fine al massacro perpetrato in vista dei campionati europei di calcio", esprime grande apprezzamento per le iniziative intraprese dal Parlamento e dal Governo italiani. "Ringrazio il ministro degli Esteri italiano, Giulio Maria Terzi, e l'onorevole Franco Frattini, i quali sono intervenuti con estrema sensibilità e grande autorevolezza per chiedere alle autorità ucraine di fermare una volta per tutte questa assurda mattanza", dice il presidente nazionale Carla Rocchi. "Naturalmente - prosegue Rocchi - la Protezione animali rinnova l'offerta di collaborazione avanzata già in passato al Governo di Kiev.
Siamo pronti a condividere l'esperienza che abbiamo maturato nella gestione del randagismo e le 'best practice' che abbiamo messo a punto in Italia per avviare a soluzione il problema. Come dimostra quanto accaduto in altri contesti, l'abbattimento è uno strumento non soltanto crudele, ma drammaticamente inadatto a contrastare efficacemente il randagismo", conclude una nota dell'associazione animalista.
Ma bisogna fare presto per salvare i pochi randagi rimasti. Come racconta Andrea Cisternino, fotoreporter italiano e delegato dell'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che vive a Kiev attraverso la sua pagina facebook Io non posso parlare ... sei tu la mia voce, la situazione è tragica, soprattutto a causa della massiccia campagna mediatica che ha alimentato la paura della pericolosità dei cani e delle malattie di cui venivano accusati essere portatori anche tra i comuni cittadini. Ma i "pericolosissimi" randagi ucraini, immortalati nel suo ultimo video mentre vengono nutriti dalle volontarie, sono, in realtà, dolcissimi cani che mangiano in compagnia dei gatti, che ti salutano con tante feste e scodinzolano felici, grati del pasto ricevuto. Che per colpa della brutalità dell'uomo rischia ogni giorno di essere l'ultimo.

Fonte: www.greenme.it

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