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I cani abbaiano di
notte? Padroni in carcere...
Lo ha deciso la Cassazione confermando la sentenza
con cui la Corte d'appello di Caltanissetta aveva condannato a 2 mesi di
reclusione i padroni dei cani che abbaiavano di notte disturbando il
vicinato.
ROMA
- Rischia l'arresto chi non impedisce al proprio cane di
abbaiare durante la notte, arrecando così disturbo al vicinato. La prima
sezione penale della Cassazione ha infatti confermato una sentenza con cui
la Corte d'appello di Caltanissetta aveva ritenuto responsabili del reato di
disturbo del riposo delle persone quattro imputati condannandoli alla pena
di due mesi di arresto ciascuno, oltre al pagamento delle spese processuali.
Questi, quindi, erano ricorsi in Cassazione sottolineando che lo
'schiamazzo' degli animali era stato sempre causato dall'inizio
dell'abbaiare di un solo cane, che poi sollecitava i latrati di tutti gli
altri.
La sentenza d'appello, secondo gli imputati, non aveva "precisato quale
dei cani abbaiasse per primo", e dunque i padroni non potevano
"rispondere per i comportamenti tenuti da altri". La Suprema
corte, con la sentenza numero 4706, ha dichiarato inammissibile il ricorso
rilevando che "è evidente che il reato è collegato alla condotta
arrecante disturbo a prescindere da chi ne fosse stata la causa iniziale,
posto che il comportamento illecito è' comune a tutti i proprietari degli
animali". Questi, infatti, pur consapevoli del fatto che solo uno dei
loro cani abbaiava per primo di notte - si osserva nella sentenza -
lasciavano che tutti gli altri, sollecitati dal primo, facessero altrettanto
per emulazione". Per gli 'ermellini', i giudici del merito hanno
seguito un ragionamento "immune da vizi logici e giuridici".
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