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I dolori e le
infiammazioni
articolari
Infestazioni da pulci e zecche. Un problema all'ordine
del giorno; cosa si può fare con la fitoterapia.
a cura di Maurizio Scozzoli, medico veterinario responsabile
del
"Centro Sperimentale" dell'APA-CT S.r.l. di Forlì
Le parassitosi esterne del
cane e del gatto sono a tutt'oggi uno dei problemi più frequenti in
medicina veterinaria. Le pulci, i pidocchi, gli acari e le zecche
rappresentano i parassiti più comuni e più problematici per gli animali da
compagnia. Le infestazioni da ectoparassiti hanno acquistato negli ultimi
anni un ruolo rilevante in considerazione delle loro sempre più frequenti
segnalazioni in ambienti urbani. Questa preoccupante diffusione è legata ad
una serie di fattori riconducibili all'aumento della popolazione canina e
felina in ambiente urbano. Il rischio d'infestazione per un cane o un gatto
è significativamente più elevato se entra in ambienti infestati,
indipendentemente dalla presenza in questi luoghi di animali parassitati;
infatti, la fonte d'infestazione è rappresentata da giovani adulti appena
fuoriusciti dalle uova presenti nell'ambiente e molto meno dalle pulci
contratte per contatto diretto con soggetti infestati (Franc e Cadiergues
1997). All'esterno, i giardini, i prati esposti alla luce solare offrono
scarse possibilità di crescita per tutti gli stadi evolutivi della pulce.
Luoghi favorevoli sono quelli in cui il terreno è umido e posto all'ombra:
le cucce, le aiuole, le parti inferiori dei cespugli ed ogni luogo di
soggiorno esterno del cane o del gatto. Gli effetti patogeni delle pulci nei
confronti dei cani e dei gatti sono riconducibili alla:
1. sottrazione di sangue (anche
se la quantità di sangue può sembrare modesta, un'infestazione
particolarmente elevata può provocare un'anemia ferropriva nei giovani
animali);
2. reazione allergica o di ipersensibilità (la saliva della pulce contiene una
sostanza che provoca una reazione di ipersensibilità alla base di una
patologia relativamente frequente denominata "dermatite allergica da
pulci");
3. trasmissione di agenti patogeni. Le pulci sembrano avere un ruolo nella
trasmissione di alcune infezioni batteriche (Rickettsie, Bartonella, ecc.),
mentre sono veri e propri ospiti intermedi di Dypilidium caninum.
Quest'ultimo è un cestode (verme piatto) che vive allo stato di adulto
nell'intestino del cane e anche dell'uomo. Gli animali si infestano
ingerendo le pulci che contengono le forme intermedie infettanti del
parassita. Infatti, i trattamenti antielmintici contro Dypilidium caninum,
spesso, non danno esito positivo se non si eliminano le pulci che
contengono l'agente infettante e sono la vera fonte di infezione.
Le zecche assieme alle pulci sono i parassiti che, più frequentemente,
infestano i nostri animali da compagnia e che possiamo trovare in campagna e
montagna ma anche in ambiente urbano (giardini, prati, cespugli, cucce,
terreno, ecc.). Gli effetti patogeni in parte sono simili a quelli delle
pulci per quanto attiene l'effetto sottrazione sangue e le lesioni
dermatologiche, mentre la zecca ha un ruolo decisamente più importante come
vettore in grado di trasmettere malattie virali, batteriche e protozoarie.
Tra le principali malattie batteriche ricordiamo la Malattia di Lyme, dovuta
a Borrelia burgdorferi, che colpisce non solamente il cane e il gatto ma è
anche causa di una grave zoonosi. Le zecche sono inoltre vettori di agenti
eziologici delle seguenti malattie: Babesiosi, Ehrlichiosi, Epatozoonosi ed
Emobartonellosi. Sulla base dello scenario descritto si può affermare
che, con l'arrivo della primavera e dell'estate, è importante aumentare
l'attenzione nei riguardi di questi parassiti anche per i cani e i gatti
che vivono in città. L'utilizzo di antiparassitari di sintesi (organofosforici,
carbamati, piretroidi, ecc.) in forma di soluzioni da irrorare, spot-on
topici, collari, ecc. possono essere tossici per i cuccioli. Inoltre tali
sostanze sono eliminate continuamente nell'ambiente in cui vive il
cane o il gatto, rilasciando molecole tossiche in casa, sul letto, sul
divano, sui tappeti ed infine sui loro proprietari e sui bambini. Per
fortuna alcuni estratti vegetali sono un utile ausilio come antiparassitari
e repellenti. Una pianta utilizzata da millenni nella tradizione popolare
indiana per le innumerevoli proprietà, al punto da essere definita "
la farmacia ambulante del villaggio", è l'albero del neem (Azadirachta
indica) appartenente alla famiglia delle Meliacee, diffusa nella fascia
tropicale e subtropicale. Dalle bacche di questa pianta si estrae l'olio di
Neem che, conosciuto come insetticida naturale e utilizzato nell'ambito
dell'agricoltura biologica, ha dimostrato la sua efficacia contro oltre 400
parassiti delle piante e degli animali. L'attività sarebbe dovuta ad un
complesso di sostanze tra cui l'azadiractina A, la nimbina e la salannina
che avrebbero un effetto "antifeedant" , cioè bloccherebbero la
capacità di alimentarsi del parassita inibendo la crescita di numerosissimi
insetti nocivi, appartenenti ai più diversi ordini. Alcuni studi,
effettuati in America latina, hanno dimostrato l'attività bio-pesticida
dei derivati del Neem anche sull'acaro della scabbia. Recenti ricerche hanno
confermato l'efficacia nei confronti di vari ectoparassiti degli animali
domestici e hanno, inoltre, dimostrato di proteggere animali tenuti in aree
altamente infestate anche per alcuni mesi. L'olio essenziale di
Citronella (Cymbopogon nardus) abbina un effetto insetticida ad un'effetto
insettorepellente particolarmente efficace nel proteggere gli animali
dall'aggressione delle pulci e delle zecche. L'olio essenziale di Geranio (Pelargonium
graveolens) è un ottimo repellente, mentre gli oli essenziali di Eucalipto
( Eucaliptus globulus), di Timo (Thymus vulgaris) e di Lavanda (lavandola
vera) hanno effetto parassiticida. Esistono in commercio prodotti a base dei
suddetti oli essenziali che esplicano un effetto repellente e impediscono
l'aggressione dei parassiti.
Ovviamente devono essere somministrati sul cane
o sul gatto nelle regioni del corpo più facilmente aggredite e cioè gli
arti, l'incavo ascellare, l'inguine, la parte inferiore del torace e
dell'addome, il collo e le orecchie, prima di uscire di casa per una
passeggiata ai giardini, nel quartiere o in campagna. Le miscele contenenti
l'olio di Neem e oli essenziali parassiticidi ed insettorepellenti sono
indicate per il trattamento antiparassitario negli animali infestati da
pulci e da zecche. L'animale va irrorato con la soluzione ogni 2 - 4
settimane a seconda del rischio di infestazione. Dopo 20 - 30 minuti dalla
somministrazione del prodotto è utile effettuare la rimozione delle pulci
con una pettinatura accurata. Nel caso in cui si evidenzino la presenza di
zecche infisse alla cute vanno irrorate col prodotto e solamente dopo 20
minuti si possono estrarre delicatamente facendo attenzione a non lasciare
il rostro nello spessore della cute. Rispetto ai prodotti di sintesi
queste soluzioni naturali non presentano tossicità e possono
tranquillamente essere utilizzate per cuccioli di pochi giorni e nelle
femmine in allattamento. Andrebbero anche utilizzati per contenere i
parassiti presenti negli ambienti frequentati dal cane o dal gatto e cioè
la cuccia, i cuscini e i tappetini che spesso sono fonte di reinfestazione.
Fonte: NATURAL 1 - per gentile concessione
del Dott. Maurizio Scozzoli ©.
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