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Fitoterapia per il
fegato
a cura di Andrea Beni
Il fegato è la ghiandola più grande del corpo ed
anche l'organo interno più grande, responsabile di circa 1500 funzioni
diverse, dalla sintesi di sostanze allo smaltimento dei tossici, dalla
digestione dei principi nutritivi allo stoccaggio di vitamine e minerali.
Molte malattie sia virali che batteriche, oppure danni epatici causati da
farmaci e sostanze chimiche danno origine ad una situazione di malattia del
fegato detta appunto "epatite". Una epatite grave e prolungata, se
non viene trattata, porta ad una sostituzione delle cellule epatiche sane
con un tessuto cicatriziale privo di funzionalità. Esistono alcuni
importanti fattori che possono influire sulla predisposizione di un cane a
sviluppare un'epatite. 1) L'età. In alcuni disordini ereditari l'esordio è
in giovane o giovanissima età, mentre patologie neoplastiche (tumori)
sviluppano al di sopra dei 10 anni. 2) Razza. Pare che alcune razze siano più
predisposte a sviluppare patologie epatiche ereditarie o acquisite, tra
queste il Cocker Spaniel, lo Yorkshire Terrier, il Bedlington. 3) Ambiente.
Composti tossici, pesticidi, diserbanti, e farmaci se ingeriti
accidentalmente causano gravi danni al fegato. In ogni caso la patologia
epatica ha un esordio di sintomi poco appariscenti e quindi subdoli da
tenere presente i seguenti: appetito scarso, atteggiamento abbattuto,
episodi di vomito o di diarrea, perdita di peso, aumento della sete. Nei
casi più gravi ci possono essere dei sintomi più precisi come:
"ittero" (un colore giallastro delle mucose: gengive, cute e del bianco degli occhi), un comportamento anomalo con
sintomi nervosi, un rigonfiamento dell'addome. Nel caso dell'epatite virale
vera e propria (sostenuta dal virus chiamato "adenovirus") si può
osservare anche un altro sintomo particolare e cioè un colorito bluastro
dell'occhio. La diagnosi della malattia epatica si avvale sempre degli esami
del sangue necessari a quantificare il danno prodotto nel fegato.
Per nostra sfortuna il virus dell'epatite infettiva del cane è piuttosto
resistente e sopravvive nell'ambiente esterno per giorni o mesi, viene
eliminato dal cane infetto per tempi molto lunghi sia con le feci che con le
urine. Viene distrutto dal calore, dal vapore e dai disinfettanti composti
di ammonio quaternario. La terapia dell'epatite infettiva canina è
sintomatica, (cioè cura il sintomo) nella maggior parte dei casi l'animale
guarisce senza tracce permanenti.
Il fegato ha infatti una straordinaria capacità di autorigenerazione e
cicatrizzazione, se la malattia non è trascurata e non perdura le cellule
del fegato sono in grado di ricostruire pezzetti di organo. Un'alimentazione
corretta gioca un ruolo fondamentale nel sostenere l'animale durante la
convalescenza, tra l'atro esistono linee dietetiche già in commercio per
questo scopo. L'animale ha bisogno di un alimento con calorie non proteiche
(zuccheri) e ridotti livelli di sodio, utilissime le vitamine del gruppo B,
per un lungo periodo di tempo (3 mesi). Risultano inoltre efficaci i
seguenti rimedi fitoterapici:
Carciofo (Cynara scolymus) L.)
Droga utilizzata: foglie caulinari.
Principi attivi: acido caffeilchinico (acido
clorogenico), monocaffeilchinici e dicaffeilchinici, lattoni sesquiterpenici.
Titolo FU IX: deve contenere non meno del 4,5% e non più del 6% di acidi
caffeilchinici, espressi come acido clorogenico.
Azione farmacologica e proprietà terapeutiche:
attività epatoprotettrice, colagoga e coleretica, ipoglicemizzante e
diuretica. Si usa nella lieve insufficienza epatica, nei disordini epatici
in associazione al cardo mariano nelle patologie epatiche.
Meccanismo d'azione: svolge attività
epatoprotettiva grazie ad un probabile meccanismo di stabilizzazione
della membrana dell’epatocita in modo da impedire agli agenti epatotossici
di penetrare nella cellula epatica. Ha dimostrato una significativa attività
nei confronti della tossicità epatica da CCl4. L’azione
ipoglicemizzante si ottiene per effetto dell’acido clorogenico che
inibisce il trasporto del glucosio attraverso la mucosa intestinale
riducendo la quantità di glucidi assorbiti.
Posologia consigliata nel cane e nel gatto:
opercolo da 300mg (titolato in ac.caffeilchinici) fino a 4 opercoli al
giorno.
Controindicazioni, Effetti collaterali: non
sono noti dalla letteratura effetti collaterali o altre particolari
precauzioni d’uso alle dosi raccomandate.
Raccomandazioni: non somministrare nella
grave ostruzione delle vie biliari.
Cardo mariano (Silybum marianum, L.; Silybum
maculatum, Scop.)
Sinonimi popolari: cardo della Madonna,
cardo lattato, carciofo selvatico.
Droga utilizzata: frutti maturi senza pappo ( Silybi mariani fructus FUI IX)
Principi attivi: miscela di flavolignani (silimarina
[minimo 8%] ed isomeri: silibina, silidianina, silicristina), flavonoidi,
composti amminici (tiratina, istamina).
Azione farmacologica e proprietà terapeutiche: azione
di epatoprotezione nell’epatopatia acuta e cronica, azione tonica, come
antidoto nell’avvelenamento da Amanita falloides, da CCl4, da
alcool etilico, da paracetamolo.
Meccanismo d'azione: svolge attività
epatoprotettiva grazie a due meccanismi di azione:
1) stabilizzazione della membrana dell’epatocita e di quella lisosomiale
in modo da impedire agli agenti epatotossici di penetrare nella cellula. 2)
effetto biometabolico con stimolo della Polimerasi A dei nucleoli con
accelerata sintesi proteica e rigenerazione delle strutture danneggiate.
Azione antidotica della silimarina che antagonizza per blocco recettoriale
le tossine nell’avvelenamento da Amanita falloides.
Azione tonica per l’azione simpaticomimetica della tiramina associata alla
presenza di silimarina.
Posologia consigliata nel cane e nel gatto:
opercoli da 100 mg ogni10 kg di peso titolati in silimarina [minimo 8%]
somministrati 2 volte al giorno per almeno 4 settimane. Nella terapia
dell’avvelenamento raddoppiare le dosi, tenendo conto della risposta al
trattamento e delle condizioni cliniche.
Controindicazioni ed Effetti collaterali:
non sono noti dalla letteratura effetti collaterali (se non occasionalmente
un lieve effetto lassativo) o altre particolari precauzioni d’uso alle
dosi raccomandate.
Raccomandazioni: non somministrare nella
grave ostruzione delle vie biliari.
www.nutrigensrl.it
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