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Terapia fitoterapica della zoppia
Le lesioni agli arti sono una delle
evenienze più frequenti nella patologia del cane. In questi casi rivestono
una notevole importanza la precisione della diagnosi e la rapidità
dell'intervento per non ritrovarsi, in seguito, con grossi problemi di
funzionalità (leggi: cane che non cammina più). In pratica non vanno
sottovalutate le zoppie ricorrenti o molto frequenti, anche se di lieve
entità. Per quanto riguarda la diagnosi mi piace citare un vecchio detto
preso in prestito dal mondo dell'ippica: "Se pensi che il tuo cavallo
abbia una zoppia di spalla guarda il piede. Se non trovi niente, guarda di
nuovo, con maggior attenzione". In sostanza questo significa che la
maggior parte delle patologie che si manifestano con una zoppia, hanno un
origine dal piede o da zone basse (tarso e carpo) più che da zone alte come
la spalla o l'anca. Questo vale anche per il cane. Alcuni cani giovani
zoppicano sempre, le cause sono numerose ma, nei cani di razza medio grande,
se la zoppia è anteriore, può essere un disturbo della cartilagine della
spalla (la cosiddetta osteocondrite dissecante). Se, invece, non esiste una
localizzazione precisa può dipendere da un eccesso di calcio o di carne,
che apporta troppo fosforo, come può succedere nelle diete iperproteiche.
Viceversa, se è localizzata agli arti posteriori, è spesso causa di zoppia
la famigerata displasia dell'anca. In tutti questi casi può recare
vantaggio l’uso (tra i rimedi naturali) costante della Perna Canaliculus
associata all’olio di pesce ricco di acidi grassi. Specialmente in estate
capita di osservare un gonfiore violaceo tra le dita, in seguito compare una
suppurazione continua. La lesione è quasi sempre dovuta al forasacco (orzo
selvatico), una piccola spiga ruvida che si infila tra le dita e con un
movimento rotatorio avanza tipo cavaturacciolo. Può non essere facile
estrarlo se la lesione è di vecchia data. Io consiglio di sparare nel foro
d'entrata acqua ossigenata con una grossa siringa da 20cc (naturalmente dopo
aver tolto l’ago), in genere l'acqua che riesce fuori dal foro si porta
dietro la spighetta. Se non è in causa il forasacco la responsabilità
può essere del noioso stafilococco, un batterio assai resistente ai
comuni antibiotici, in questo caso tra i rimedi naturali, la fa da padrone
l’olio essenziale di Melaleuca alternifolia.
Il cane da caccia o da lavoro può essere colpito da una infiammazione alla
pianta della zampa. Questa infiammazione che si chiama volgarmente
"aggravata" o anche “sobbattitura” colpisce i cani che
lavorano su di un terreno duro con i cuscinetti plantari (il sotto del
piede) non allenati. Il giorno dopo il cane non cammina neanche. Prima di
lavorare si possono indurire i cuscinetti con pomate all'ossido di rame,
l'ossido di zinco o l'acido picrico. Meglio ancora allenare il cane
facendolo uscire un po’ per volta e non tutto in un solo giorno.
Altro capitolo degno di nota è quello delle lesioni al tendine o alla sua
guaina (la pellicola che lo avvolge). I tendini sono corde robustissime che
connettono il muscolo all'osso. E' possibile che si infiammino con piccoli
gonfiori dolorosi e ben localizzati. La lesione alla guaina (tenosinovite)
guarisce con il riposo e con una leggera terapia antinfiammatoria (ananas e
boswellia). In conclusione seguiamo il vecchio proverbio latino "festina
lente" che vuol dire "affrettati con lentezza",
in pratica se c'è una zoppia affrettarsi a fare una diagnosi e
lentamente aspettare la guarigione senza fretta.
Boswellia (Boswellia serrata, Roxb.)
Sinonimi popolari: pianta
dell’incenso.
Droga utilizzata: gommoresina ottenuta per incisione della corteccia.
Principi attivi: acidi boswellici,
triterpeni, polisaccaridi.
Azione farmacologica e proprietà terapeutiche: azione
antinfiammatoria ed azione antidolorifica che si svolge per inibizione della
sintesi dei leucotrieni e della migrazione leucocitaria e dell’elastasi.
Riduce il dolore ed il gonfiore articolare ed aiuta a ristabilire la
funzionalità articolare.
Meccanismo d'azione: L’acido β-boswellico
e l’acido acetilcheto-β-boswellico (AKBA) sono acidi triterpenici e
sono i costituenti attivi della gommo-oleoresina elaborata dalla Boswellia
serrata. L’attività antinfiammatoria degli acidi boswellici è stata
studiata su differenti modelli animali ed è stato verificato che agiscono
in vitro come inibitori specifici della 5-lipossigenasi ed interferiscono
con la sintesi dei leucotrieni (LTB4, LTC4, LTD4). Non agendo sulla sintesi
delle PG non presenta gli effetti collaterali gastrolesivi tipici dei
salicilati.
Posologia consigliata nel cane: l'azione
della boswellia è stata valutata in studi clinici con estratti titolati e
standardizzati in ac. boswellici al 75%-95% al dosaggio di 400 mg 2-3 volte/die,
(in pratica 400mg\10kg di peso una volta al giorno) il trattamento è da
proseguire per alcuni giorni dopo la remissione della sintomatologia.
Controindicazioni, Effetti collaterali,
Raccomandazioni: Non somministrare ad animali in gravidanza e nelle
gastropatie quali gastriti ed ulcera gastro-duodenale.
Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens
De Candolle)
Sinonimi popolari: arpagofito
Droga utilizzata: radici secondarie essiccate
Principi attivi: glucosidi iridoidi (Arpagoside
non meno del 1,2%, Procumbite, Arpagide), acido cinnamico libero.
Azione farmacologica e proprietà terapeutiche: azione
antinfiammatoria ed antireumatica, fibromiositi, tendiniti, artriti e
periartriti.
Meccanismo d'azione: gli estratti totali di
arpagofito esercitano attività analgesica, antiflogistica, ed antiartritica
in modelli sperimentali di infiammazione e di artrite (artrite da
formaldeide nel ratto albino, edema da carragenina nel ratto). L’attività
della droga è riferita principalmente
all’arpagoside ma la somministrazione del singolo principio attivo non
riproduce l’attività del fitocomplesso in toto. Inibisce la sintesi degli
eicosanoidi in vitro in sangue umano, viceversa non modifica le
concentrazioni plasmatiche di prostaglandine pertanto si ipotizza un
meccanismo d’azione diverso da quello dei comuni FANS. La sua attività
non è complicata dagli effetti collaterali gastrointestinali tipici dei
FANS.
Posologia consigliata nel cane: l'azione
dell'artiglio del diavolo è stata valutata con estratti secchi titolati e
standardizzati, nel cane si possono utilizzare opercoli da 260 mg titolati
all’1,53% in arpagoside (metodo di determinazione HPLC) corrispondente a 4
mg di principio attivo in quantità di 4-6 opercoli\die.
Controindicazioni ed effetti collaterali:
non sono noti dalla letteratura effetti collaterali o altre particolari
precauzioni d’uso alle dosi raccomandate.
Raccomandazioni: Non somministrare in
animali in gravidanza (alcuni autori riferiscono una possibile azione sulla
muscolatura uterina).
www.nutrigensrl.it
Curriculum
Vitae di Andrea Beni
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