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Pulce

a cura di Andrea Beni

La pulce del cane è un simpatico insettino: è longevo, paziente e fedele, ama l'ospite ed anche il luogo dove l'ospite vive. Condivide con questo le abitudini di vita; nonostante ciò nessuno lo vuole. Tutti lo scacciano, lo schiacciano, addirittura lo odiano! Una è la specie di pulce che colpisce il cane (si chiama Chtenocephalides canis) ed un'altra colpisce il gatto (Chtenocefalides felis) queste non fanno differenza di ospite, passano tranquillamente da uno all'altro. Differente specie è quella che colpisce l'uomo (Pulex irritans) e perciò non ci può essere contagio. Ciò non toglie che le pulci del cane e del gatto lo possano pungere e succhiare il sangue, così, tanto per assaggiarlo ma senza esagerare. Le pulci adulte sentono il calore, le correnti d'aria, le vibrazioni e le fonti di anidride carbonica (il respiro); in questo modo riescono a sentire un ospite che passa nei paraggi e, spiccando un balzo enorme, di oltre 150 volte la loro lunghezza, atterrano sulla vittima. A questo punto inizia la pacchia: maschi e femmine, indistintamente, succhiano senza economia il sangue dell'ospite crescono e si riproducono deponendo una miriade di uova. Questo affamatissimo vampiro in miniatura vive un paio di anni sempre sullo stesso animale o anche sullo stesso uomo! Il ciclo riproduttivo della pulce non è particolarmente complesso. Le numerosissime uova deposte danno vita, nel giro di 7\10 giorni, ad una microscopica larvetta pelosa che si ciba di detriti organici, forfora, peli, piccoli vermi, un tipo di "bocca buona" insomma! Dalla larva si forma un bozzolo, come quello della farfalla, e da questo, dopo due settimane, nasce un adulto che si mette subito in caccia. Se vedete il vostro cane grattarsi e mordicchiarsi, un pò troppo spesso, effettuate il seguente facile esame per evidenziare la pulce: prendete un panno bianco, umido e passatelo sull'animale contropelo. Se quando aprite lo straccio vedete macchioline rosso sangue vuol dire che le pulci ci sono. Le macchie sono gli escrementi delle pulci (sangue mal digerito) che con l'acqua si sciolgono in tracce rosse. Parola d'ordine "prevenzione"! Per nostra fortuna esistono oggi in commercio delle sostanze apposite per la sconfitta della pulce, queste agiscono esclusivamente sull'insetto rendendone inefficace la riproduzione, e non sono tossiche per il cane. Importantissimo l'igiene ambientale. Ecco come difendere l'ambiente dove vive il cane dalla pulce:
1) Le pulci e le loro larve si annidano nelle coperte, nella cuccia, nelle ceste di vimini, negli interstizi del pavimento, delle mattonelle e del battiscopa. Sono parassiti da casa o da"tana". Pulizia e ricambio frequente sono le prime misure da adottare, per rendergli difficile la vita.
2) Molte invasioni di pulci aggressive su uomo o cane sono dovute a pulci appena nate o ad animali adulti che cercano un nuovo ospite. E' bene non prolungare il contatto con animali di incerta provenienza o in ambienti chiusi frequentati da molti altri animali cani e\o gatti, come dicevo cane e gatto si scambiano il parassita reciprocamente.
3) Passare sul pavimento incriminato uno straccio di colore chiaro, imbevuto di petrolio, servirà ad evidenziare la presenza della pulce per agire di conseguenza. 
4) Aspirapolvere, detersivo, insetticida, luce e calore del sole sono i rimedi adeguati per l'igiene ambientale, vanno adottati continuamente a cicli successivi durante l'anno. 
5) Si possono combattere le pulci con alcuni rimedi fitoterapici uno su tutti l'olio di Neem.


Neem oil (Azadirachta indica L.)
Droga utilizzata: olio ottenuto dalla spremitura dei semi.
Principi attivi: delle oltre cento sostanze presenti, quelle più attive dal punto di vista biologico sono i limonoidi triterpenoidi. Il limonoide tetranotriterpenoide, comunemente indicato come azadiractina A, risulta essere il componente più attivo, il contenuto di azadiractina A nei semi è estremamente variabile (0,1-1%) e dipende principalmente dalla zona di provenienza del materiale oltre che dall'andamento stagionale. I principi attivi più importanti, presenti oltre che nei semi anche nelle foglie, sono: azadiractina, nimbina, nimbinene, nimbidiolina, quercetina. 
Azione farmacologica e proprietà terapeutiche: i principi attivi mostrano diversi modi di azione contro gli insetti come: attività antifeedant (diminuisce od inibisce la capacità di alimentarsi dell'insetto) con riduzione della fecondità degli adulti e della fertilità delle uova, modifiche nell'attività normale degli adulti, blocco dello sviluppo delle larve. Alcuni di questi parametri di bioattività sono stati studiati in numerose specie di interesse veterinario come: zanzare, mosche, scarafaggi, flebotomi, pulci, pidocchi e altri.
Meccanismo d'azione: agisce principalmente come regolatore di crescita (azione juvenizzante) alterando lo sviluppo degli insetti negli stadi pre-immaginali, in quanto inibisce la formazione e il rilascio dell'ecdisone, principale ormone coinvolto nel controllo della muta. L'interferenza, a livello ormonale, è solitamente correlata con alterazioni morfogenetiche e può portare alla formazione delle cosiddette "larve permanenti", cioè di larve incapaci di compiere la muta a causa della distruzione della cuticola. 
Posologia consigliata nel cane e nel gatto e negli altri animali: uso locale esterno come repellente, adulticida e larvicida contro gli insetti (mosche, zanzare, flebotomi, pulci, pidocchi). Si può utilizzare anche sugli uccelli molto piccoli (nidiacei) se infestati da acari.
Controindicazioni ed effetti collaterali: la tossicità nei confronti dei vertebrati appare trascurabile (DL50 acuta orale su ratto >5.000 mg/kg).

www.nutrigensrl.it

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