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Toelettatura del cane
tratto dal testo a cura di Guido Zanella
Come per noi sono fondamentali la cura dei capelli e l'igiene del corpo così anche per il cane la toelettatura non è considerata da meno. Quell'insieme di operazioni che si raggruppano sotto il nome di toelettatura, possiamo sicuramente equipararle per importanza ai controlli veterinari e all'alimentazione.
Toelettare un cane non significa solo spazzolargli accuratamente il pelo ma eseguire anche tutte quelle operazioni d'igiene periodica che sono il taglio delle unghie, la pulizia di orecchie e contorno occhi, la cura dei denti e il bagno. L'animale va abituato fin da cucciolo alla toelettatura, solamente in questo modo la prenderà come
pratica normale vivendo positivamente quei momenti di contatto fisico con il padrone.
Il taglio delle unghie, anche se va eseguito con cadenza inferiore rispetto alle altre, rappresenta forse l'operazione più delicata per il fatto che alla base delle stesse si trovano vasi sanguigni e terminazioni nervose.
Come ci si regola dunque? Per quanto riguarda le unghie chiare, la trasparenza permette di vedere dove comincia la parte irrorata dal sangue e pertanto e sufficiente tagliare con il tronchesino a ghigliottina 3-4 mm. sopra il "rosa", la faccenda si complica un po' con le unghie pigmentate (nere). E' questione di prenderci la mano: le prime volte lo farete eseguire dal vostro veterinario e in seguito, prendendo le opportune misure, potrete farlo da soli. Importantissimo è ricordarsi delle unghie degli eventuali speroni, in quanto essendo sempre sollevate da terra, crescono di continuo senza mai consumarsi e potrebbero pericolosamente impigliarsi a vicenda.
La pulizia delle orecchie è d'obbligo. L'orecchio del cane è anatomicamente predisposto per le otiti e successivamente, durante l'età avanzata, anche per la sordità. Ben protetto da un abbondante padiglione ha purtroppo il difetto di non essere molto "arieggiato" favorendo in questo modo la proliferazione batterica. Di riscontro esso produce notevoli quantità di cerume il quale va necessariamente rimosso. In commercio esistono molti prodotti che ci possono aiutare in questa operazione. Un metodo economico e alla portata di tutti è quello di usare un batuffolo di cotone imbevuto con una goccia di olio di vaselina. Se invece è presente un costante arrossamento del condotto udivo con abbondante scolo di cerume, prima possiamo usare un liquido antisettico, può andar bene anche dell'acqua ossigenata (10% vol.), e in seguito se non si verificano miglioramenti il veterinario vi prescriverà l'appropriata terapia antibiotica o antimicotica o acaricida. Inoltre, se nel condotto uditivo si forma un eccesso di peluria, sarà utile rimuoverla, strappando in modo deciso piccoli ciuffi di pelo per volta. La pulizia delle orecchie andrebbe eseguita non meno di una volta alla settimana. Il cane con le orecchie sporche o doloranti segnalerà il suo fastidio con energiche scrollate di capo il che comporta spesso un copioso lancio di bave a 360°, magari sulle pareti e i soffitti di casa.
Il cane di questa razza avendo per sua costituzione la congiuntiva abbastanza esposta, produce discrete quantità di secrezioni lacrimali le quali insieme alla sporcizia si accumulano frequentemente sotto l'angolo interno dell'occhio con rischio di fermentazioni ed infezioni. Diventa perciò indispensabile una quasi quotidiana pulizia del contorno degli occhi, pratica semplice e veloce da
eseguirsi con un panno morbido (anche panno carta) imbevuto con un liquido non aggressivo (acqua tiepida, camomilla, acqua borica).
La cultura dell'igiene dentale è cosa abbastanza recente nei cani. Un tempo si provvedeva solamente all'ablazione del tartaro da eseguirsi, spesso in anestesia totale, per mano del veterinario, oggi sono stati studiati particolari dentifrici formulati
appositamente per i cani. Oltre a quelli tradizionali da usarsi con lo spazzolino debbo segnalare un recentissimo tipo di pasta a base di particolari enzimi che disgregano chimicamente la placca batterica e che risultano pertanto molto pratici dato che non sono molti i cani che si lasciano spazzolare i denti.
Ma torniamo al tema principale. "Spazzolare, spazzolare, spazzolare!" vi raccomanderanno sempre i toelettatori professionisti. La corretta e costante spazzolatura del mantello sono la base di una buona toelettatura. Con essa otterremo
innanzitutto un miglioramento dell'aspetto del mantello e in più, altri benefici per la salute dell'animale come la stimolazione della circolazione sanguigna cutanea, la distribuzione omogenea del grasso naturale protettivo del pelo e la rimozione di gran parte dello sporco e dei peli morti.
La dotazione indispensabile per mantenere il pelo del cane nelle migliori condizioni è formata dai seguenti attrezzi:
-Spazzola a setole dure;
-Spazzola cardatrice o cardatore;
-Pettine di ferro a denti larghi;
-Forbici per sfoltire e forbicine a punte arrotondate;
-Tronchesino per le unghie.
Il mantello del cane è costituito da diversi tipi di pelo. In ciascun follicolo pilifero esiste un pelo principale,
più grosso e lucido, che è quello che va a formare il mantello visibile esternamente ed alcuni peli secondari, più corti e
lanigginosi, chiamati anche sottopelo. Spazzolare e pettinare in maniera corretta può risultare non semplicissimo, in modo particolare, per i folti mantelli della varietà a pelo lungo.
Al fine di ottenere i risultati migliori, io consiglio il seguente protocollo di procedimento:
1) Pettine di ferro a denti larghi
Normalmente si parte usando questo attrezzo, in modo tale da sciogliere i grovigli e togliere la parte più consistente di pelo morto. Dovrà essere adoperato in modo abbastanza energico seguendo il verso dei torrenti piliferi. Può andar bene anche il pratico tipo a "rastrello" con impugnatura più maneggevole.
2) Cardatore
Il metodo da seguire è quello di spazzolare il mantello più in profondità possibile, facendo attenzione a non "grattare" troppo sulla cute ed evitando così noiose irritazioni. Per questo motivo, è preferibile usare i nuovi cardatori con le punte arrotondate o rivestite con capocchie di plastica dura (tipo fiammifero). Bisognerà procedere lavorando su piccole aree per volta, tenendo saldamente fermo il mantello con una mano e spazzolandolo con l'altra. Si
comincerà dalla testa e orecchie passando successivamente al tronco e terminando con arti e coda.
3) Spazzola a setole dure
Come finitura (anche se spesso si salta questa fase) bisognerebbe usare una buona spazzola a setole dure che saranno lunghe e rade per i manti a pelo lungo e più corte e compatte per i manti a pelo corto. Insostituibile per questi ultimi, rappresenta comunque l'attrezzo più indicato per pettinare i peli corti del muso.
Tutte le operazioni suddette dovranno essere eseguite almeno con cadenza settimanale, intensificando la frequenza durante i periodi di muta.
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