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Istologia: Epiteli di
rivestimento
L'epitelio di rivestimento ha la funzione di rivestire le
cavità esterne ed interne del corpo. Va a formare lo strato di protezione esterno chiamato cute, costituisce le
tonache mucose e sierose, localizzate nelle cavità interne del corpo, e ricopre inoltre i vasi sanguigni e i dotti
escretori delle ghiandole. In particolare:
- la cute (o pelle) riveste l'esterno del corpo, formando una barriera che ha lo scopo di proteggere l'organismo da traumi
fisici, da sostanze chimiche nocive o, ancora, dall'ingresso di virus, batteri ed altri microrganismi pericolosi per la
salute.
- la tonaca (o membrana) mucosa ricopre le cavità interne del corpo comunicanti con l'esterno, come l'apparato
digerente, l'apparato respiratorio, l'apparato urinario e genitale.
- la tonaca (o membrana) sierosa riveste le cavità interne del corpo non comunicanti con l'esterno, come il pericardio,
la pleura ed il peritoneo.
Nelle sue varie localizzazioni, questo tipo di epitelio poggia sempre su un tessuto connettivo sottostante,
denominato derma nel caso della cute e tonaca propria nel caso di sierose e mucose.
- Caratteri e classificazione degli epiteli di rivestimento
-
I tessuti epiteliali di rivestimento formano lamine cellulari mono o pluristratificate continue che rivestono,
come dice il loro nome, la superficie esterna del corpo e le superfici interne degli organi cavi. Hanno una funzione
protettiva e, soprattutto quelli più sottili, possono costituire barriere filtranti. Come tutti gli epiteli,
mantengono una elevata capacità rigenerativa per la presenza di cellule "giovani" che sostituiscono quelle
invecchiate man mano che queste muoiono. Essendo sprovvisti di vasi sanguigni, appoggiano sempre sopra uno strato di
tessuto connettivo, da cui sono separati per mezzo di una membrana basale che costituisce un filtro attivo per i
materiali utili che dal connettivo diffondono verso l'epitelio, o per i cataboliti che dall'epitelio
diffondono verso il connettivo. I diversi tipi di epiteli di rivestimento, si distinguono in base a due criteri:
a) il numero di strati di cellule che costituiscono la lamina epiteliale;
b) la forma delle cellule più superficiali.
Gli epiteli di rivestimento si possono quindi suddividere in:
In base alla forma delle cellule (di quelle superficiali se
sono pluristratificati) si possono classificare in:
-
EPITELI PAVIMENTOSI (semplici e composti);
-
EPITELI ISOPRISMATICI (o cubici, generalmente semplici);
-
EPITELI BATIPRISMATICI (o cilindrici, semplici e composti);
-
EPITELI POLIMORFI (o di transizione, solo composti).
Tra gli epiteli batiprismatici semplici, una variante è rappresentata dal:
- EPITELIO PSEUDOSTRATIFICATO (o " a più file di nuclei").
Frequentemente, soprattutto negli epiteli batiprismatici, le cellule epiteliali presentano differenziazioni di superficie
quali le ciglia o i microvilli. Si parla allora di:
- EPITELIO CILIATO e di
- EPITELIO CON ORLETTO A SPAZZOLA.
Negli epiteli pavimentosi le cellule superficiali sono appiattite, come le piastrelle di un pavimento (assomigliano
a uova fritte), con la porzione nucleare sporgente e lamine citoplasmatiche assottigliate. Ne sono esempio gli
endotèli dei vasi sanguigni (epiteli semplici) e l'epitelio dell'esofago o della vagina (epiteli
composti). Spesso gli epiteli semplici separano superfici tra le quali avvengono scambi di materiali. Negli epiteli
isoprismatici le cellule hanno un'altezza pressoché uguale alla larghezza, per cui in sezione le cellule
sembrano quadrate. Si trovano nel tubulo contorto distale del nefrone e sono quasi sempre epiteli monostratificati.
Gli epiteli batiprismatici sono formati da cellule allungate, appunto prismatiche, col nucleo di solito situato
presso il polo profondo. Sono epiteli molto diffusi e con diverse differenziazioni, anche funzionali. Ad esempio le
cellule possono presentare microvilli sulla faccia apicale e allora l'epitelio svolge funzioni assorbenti nella mucosa
intestinale; oppure tutte le cellule secernono muco e l'epitelio svolge funzioni protettive, come nella mucosa
gastrica. Nelle vie genitali femminili (utero e salpingi) e nelle vie aeree le cellule sono ciliate. Spesso intercalate
fra le cellule prismatiche vi sono cellule caliciformi mucìpare. Gli epiteli batiprismatici sono in grande
maggioranza semplici. Possono essere stratificati (due o tre strati) nei dotti escretori di alcune ghiandole o nelle vie
genitali maschili. Una variante dell'epitelio batiprismatico è l'epitelio pseudostratificato, le cui
cellule, di diversa altezza, hanno anche i nuclei posti a diversa altezza, tanto da dare l'impressione, nelle
osservazioni al microscopio, che si tratti di un epitelio pluristratificato.
L'epitelio polimorfo (o di transizione) ha la capacità di adattarsi alle variazioni di superficie dell'organo che
tappezza. Riveste la superficie interna della vescica e di parte delle vie urinarie. E' un epitelio pluristratificato
il cui strato intermedio è formato da cellule clavate, ricoperte in superficie da cellule
cupoliformi. Quando l'organo è vuoto e la superficie interna ridotta, l'intero epitelio aumenta di spessore e le cellule
superficiali sono globose o prismatiche. Quando la vescica è piena, l'epitelio si assottiglia e le cellule
superficiali si appiattiscono.
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