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L'architettura
generale di un canile
Un'architettura generale di un canile può ispirarsi alle tecniche di allevamento intensivo utilizzate negli animali da reddito (pollame, bovini, ovini, caprini, suini, ecc..), tenendo conto delle fasi di vita di ogni soggetto all'interno dell'allevamento. Sarà necessario, quindi, predisporre dei locali adatti ai diversi stadi fisiologici (nascita, crescita, mantenimento, gestazione, lattazione, cani anziani) o patologici (animali sospetti d'infezione, malati o contagiosi) e progettarli in modo logico.
- I locali suscettibili di contaminazione da parte di persone o cani provenienti dall'esterno saranno relegati in una zona isolata con ingressi distinti e muniti di vasche per pediluvio. I cosiddetti "settori sporchi" accolgono ad esempio i soggetti in osservazione, gli ospiti della pensione, i cani da addestrare o da toelettare.
- I locali riservati all'allevamento (settori puliti) saranno separati dai precedenti e disposti come segue:
- la cucina (o luogo di preparazione delle razioni) dovrebbe occupare una posizione centrale permettendo la rapida distribuzione dei pasti e limitando i latrati.
- I locali adibiti ad alloggio sono disposti in funzione dei rischi d'infezione cui sono esposti i loro ospiti.
Durante il parto e i calori, i soggetti di sesso femminile, hanno il collo dell'utero aperto, quindi sono particolarmente esposte alle infezioni uterine ascendenti.
I cuccioli alla nascita non potendo contare sul loro sistema immunitario, in quanto ancora immaturo, sono più esposti alle infezioni da germi introdotti di recente nell'allevamento. Ne deriva che le operazioni di pulizia dovranno iniziare dagli edifici "a rischio" (maternità) per terminare con le zone sospette di contaminazione (infermeria), passando per i locali che ospitano gli adulti al mantenimento.
Tale metodica può essere definita il "principio del senso unico" che rivedremo nel capitolo sulla disinfezione. La disposizione dei locali deve tenerne conto, a meno di riservare mezzi e materiali di pulizia per ogni zona.
I cani più sensibili (femmine in riproduzione, cuccioli) sono ospitati in periferia mentre i vettori potenziali (cani in quarantena, esterni) trovano naturalmente il loro posto sotto i venti dominanti dell'allevamento.
Inoltre, per limitare i rischi di contaminazione, è prudente prevedere due aree di svago distinte, una per i cani che provengono dall'esterno ("esterni"), l'altra per i cani dell'allevamento ("interni").
Ogni settore, locale o stanza rappresenta un pezzo di puzzle che troverà il suo posto dopo avere risposto alle seguenti domande:
- Bisogna attraversare tutto l'allevamento per mostrare a un cliente i cuccioli in vendita?
- I venti dominanti rischiano di spingere i germi dei visitatori verso la zona d'allevamento?
- Come saranno eliminati i rifiuti?
- Quali percorsi ripetitivi (pulizia, distribuzione dei pasti ecc.) l'allevatore dovrà effettuare quotidianamente?
- Come si propagheranno i rumori e gli odori?
- È prevista una possibilità di sorveglianza panoramica?
- Quale percorso effettuerà il fornitore di alimenti, il veterinario?
Una disposizione semi-circolare (o addirittura circolare) dell'allevamento, incentrata su un corridoio, soddisfa generalmente la maggior parte di queste esigenze.
Questi principi di base, che appariranno ad alcuni molto utopistici. Questi principi sono però applicabili ovunque, anche per degli allevatori che dispongono di superficie o numero di locali limitati. In tal caso, sarà sufficiente sostituire la parola "edificio" con la parola "stanza".
fonte - tratto dal web: http://publications.royalcanin.com
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