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L'ubicazione del
canile
I canili devono essere costruiti a norma, ma devono trovare la giusta collocazione in una zona che sia lontano dalle strade o da abitazioni, in modo da non disturbare le persone con la confusione data dall'abbaiare o con cattivi odori.
Anche la collocazione sul terreno è importante: i canili devono essere costruiti con materiali idonei ed in modo che i venti dominanti non diano fastidio. Si deve stare attenti se e dove costruire i muri più alti, al tipo di rete da utilizzare e se questa debba essere interrata, in modo che i cani non abbiano la possibilità di scavare e di scappare, oppure per non fare entrare altri animali; si devono prevedere zone ombreggiate per l'estate, tettoie per la pioggia, tenere conto delle pendenze per gli scarichi, ecc.
Un ambiente che si presenta ben strutturato e ben esposto con stabulari puliti, ben dimensionati a seconda della razza che viene allevata, ben arieggiati, in modo che non ci siano odori sgradevoli e dove le deiezioni siano allontanate regolarmente, dove non si percepisce un eccessivo odore di disinfettanti, con una buona illuminazione, recinzioni ben fatte e reti ben tirate, ingressi comodi per l'allevatore o per coloro che si occupano dei cani, una struttura pulita, con spazi recintati per il movimento o l'addestramento dei cani e che abbia anche una buona viabilità, sono indispensabili per una buona conduzione (management) e necessari per fare una buona impressione e rendere eventuali acquirenti ben disposti e sicuri che il cucciolo sia stato allevato con amore e competenza. Inoltre, secondo la mia esperienza, lo stabulario per la quarantena deve essere fatto in modo ancora più curato degli altri stabulari perché, quando si porta un cane od un altro animale all'interno del proprio allevamento, bisogna stare attenti a non metterlo subito insieme agli altri soggetti, è bene tenerlo separato per un congruo periodo di tempo; è inoltre necessario sottoporre il cane a visita sanitaria e ad analisi coprologiche per verificare eventuali presenze di parassiti.
Tratto da: Appunti di Tecnologie di
allevamento - Prof. Giudo Ferruzzi - D.A.G.A. - a.a. 2006/2007
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