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La fecondazione artificiale nel Mastino Napoletano

fecondazione artificiale

Nel Mastino Napoletano si hanno spesso difficoltà di monta legate fondamentalmente al grande dimorfismo sessuale: la femmina, molto più piccola, non regge il peso del  maschio e malgrado l'ausilio di gioghi e supporti l'accoppiamento è spesso impossibile. Si può ricorrere alla fecondazione artificiale, pratica ormai molto diffusa soprattutto negli allevatori di razze come il Mastino Napoletano; è largamente impiegata in molte specie e ha permesso di ottenere miglioramenti zootecnici considerevoli. Consiste nel prelevare del materiale seminale dal maschio e inocularlo nella vagina della femmina. Le prime volte richiede l'ausilio del veterinario, poi ci si può arrangiare da soli. Lo sperma può essere conservato fresco per periodi brevi, o congelato, illimitatamente. Nel cane quest'ultima metodica è stata messa a punto abbastanza recentemente, mentre quella con seme fresco è collaudata già da molti anni e può essere impiegata senza particolari problemi. I motivi che possono spingere all'impiego di questa tecnica sono molteplici e così sintetizzabili:

  • - disporre nel tempo di materiale seminale appartenente a soggetti ritenuti degni di riprodurre;

  • - effettuare valutazioni genetiche dei riproduttori attraverso l'esame di più cucciolate;

  • - disporre di un maggior pool genetico con la possibilità di utilizzare un maggior numero di stalloni con ampi programmi di accoppiamento;

  • - fecondazione con soggetti impossibilitati alla monta naturale;

  • - utilizzazione di materiale seminale di soggetti già morti;

  • - prevenzione di contagio per malattie trasmissibili con la monta (brucellosi, papillomatosi, ecc...);

  • - possibilità di utilizzare il seme di soggetti di altri Paesi tramite spedizione della provetta congelata.

Oggi il congelamento del seme nel Mastino napoletano, come in molte altre razze, è abbastanza utilizzato; questa pratica permette di conservare nel tempo il patrimonio genetico di soggetti dalla vita riproduttiva breve.

a cura di Federico Vinattieri

 

 

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