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Piroplasmosi Introduzione I protozoi del genere Babesia sono parassiti intracellulari (globuli rossi) degli animali domestici in grado di determinare anemia e emoglubinuria. Sono trasmesse da zecche in cui il protozoo passa da una generazione a quella successiva tramite trasmissione transovarica. Sno ospiti tutti gli animali domestici (anche uomo ma ospite non specifico), vettori sono zecche della famiglia Ixodidae in cui abbiamo trasmissione transovarica e transtadiale Ciclo biologico Il parassita ha aspetto tipicamente piriforme e si trova spesso accoppiato all’interno degli eritrociti. Si moltiplica per scissione binaria, la cellula ospite viene sequestrata nella milza e processata dai macrofagi permettendo la liberazione dei piroplasmi. Dopo un pasto effettuato da una zecca femmina, si ritiene che i piroplasmi abbiano una fase di sviluppo sessuale e migrano attivamente verso l’ovaio dell’artropode. Invadono le uova e continuano a riprodursi attivamente nella larva di zecca. Quando questa effettua il primo pasto essi migrano negli acini salivari dove divengono sporozoiti dotati di elevato potere infettante. Questi ultimi vengono inoculati nell’ospite verso la fine di un pasto di sangue. Patogenesi L’infezione dell’ospite vertebrato è seguita da una fase silente di 7-14gg. Una volta che i globuli rossi sono stati sequestrati dalla milza, la patologia evolve differentemente a seconda che si tratti di soggetti suscettibili o resistenti. In quest’ultimo il protozoo viene distrutto o tenuto sotto controllo da una risposta cellulo-mediata mentre nei soggetti suscettibili il microrganismo infetta altri eritrociti dando luogo alla fase sintomatica della patologia caratterizzata dalla formazione di anticorpi contro gli antigeni protozoari espressi sulla superficie dei globuli rossi. La piroplasmosi da anemia da lisi eritrocitaria cioè anemia emolitica ed eritrofagocitosi extravascolare ed immunomediata (anche le emazie non parassitate) perché la rotture dei globuli rossi immette nel sangue degli antigeni che si fissano sulla membrana esterna di altri eritrociti che sono poi riconosciuti con non self.
Sintomatologia Abbiamo febbre, abbattimento, mucose pallide e itteriche, splenomegalia. Se non trattata è infausta; nei rari casi di guarigione la convalescenza è molto lunga. La malattia dipende da numerosi fattori: -virulenza della specie -età dell’ospite -stato immunitario dell’ospite -presenza del vettore -stress
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