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Il rapporto uomo-animale
Oggi il veterinario ha nuovi compiti e nuove responsabilità sociali rivolte non solo al benessere animale ma alla valorizzazione del rapporto uomo-animale.
Il veterinario è chiamato costantemente in causa come referente didattico e consulente di una nuova cultura
antropozoologica:
garante dei diritti degli animali in virtù delle proprie competenze etologiche e zooantropologiche.
Principi di zooantropologia:
Serie di comportamenti che il proprietario di animali tiene nei confronti di altri cittadini
Diminuire le occasioni di conflittualità per una miglior convivenza uomo animale
Concetti negativi per un corretto rapporto uomo-animale
Animale pericolo per l'integrità fisica:
soluzioni:
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Incentivare la buona gestione degli animali di proprietà
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Evitare addestramenti o giochi che comportino una esaltazione della aggressività
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Educare al buon rapporto con l'animale
Animale pericoloso dal punto di vista igienico-sanitario
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Migliorare la gestione delle colonie sinantrope (gatti)
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Sensibilizzare proprietari per la raccolta degli escrementi
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Sensibilizzare i proprietari per un controllo sanitario veterinario
Regole antropozoologiche:
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Evitare che l'animale abbai o miagoli eccessivamente specialmente durante la nostra assenza
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Evitare che l'animale sporchi (es: spazi condominiali) e rimuovere le deiezioni
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Abituare i cani al guinzaglio e "museruola"
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Evitare che il proprio animale abbia comportamenti aggressivi da dominanza, paura del prossimo, frustazioni nel rapporto con consimili
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Rimuovere ogni forma di paura
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Evitare ogni gioco eccitatorio, addestramento all'attacco, forma di dominanza o competizione
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Permettere di instaurare un corretto rapporto con conspecifici
Approccio uomo-animale non antropozoologico:
la visione dell'animale come "principio beneficiale" nelle tre versioni di "animale magico", "animale taumaturgo", "animale medicina"
Nella versione magica si ritiene che ogni specie abbia delle particolari caratteristiche terapeutiche per emanazione di influssi benefici o per acquisizione di energie negative.
Animale medicina dove le diverse specie sviluppano processi beneficiali attraverso le loro caratterizzazioni naturali, il coniglio per curare l'autismo, il gatto per lo stato ansioso, il cane per i disturbi dell'attaccamento e via dicendo.
Concetti non antropozoologici:
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la visione dell'animale "strumento terapeutico", ossia produttore di performance o di canoni di utilizzo a loro volta beneficiali
a)come produttore di prestazioni utili; b) come facilitatore di processi beneficiali; c) come oggetto transizionale o strumento di mediazione tra il paziente e il terapeuta.
Il comune denominatore è il concetto di utilizzo dell'animale, vale a dire fruizione e non relazione. Le parole-chiave che smascherano questo approccio sono "uso dell'animale", "animale come mezzo per", "animale quale strumento terapeutico", "animale da", "addestramento dell'animale", "performance espresse": visione strumentale e zootecnica.
Le attività di zooantropologia, al contrario, utilizzano la relazione con l'animale non l'animale come strumento e per realizzare una relazione nel senso pieno del termine è necessario che la soggettività del pet sia salvaguardata, si eviti la sua trasformazione in oggetto.
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la visione dell'animale "sostituto", vale a dire portatore di un valore relazione in quanto "surrogante" una mancanza in termini di relazione o "vicariante" una difficoltà di relazione con il prossimo umano
Ciò conduce a un'antropomorfizzazione dell'animale dove si vengono a perdere proprio quegli apporti specifici che il pet in relazione è in grado di dare in virtù della sua diversità.
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la visione dell'animale "produttore di una relazione" beneficiale in senso assoluto
"La relazione con l'animale fa bene" o "qualunque attività con gli animali ha effetto beneficiale" si pongono in antitesi al canone zooantropologico: la beneficialità dipende dal tipo di relazione
Per esempio un bambino iperattivo è molto probabile che faccia giochi eccitatori con il cane e questa attività relazionale andrà a peggiorare la sua condizione non a migliorarla, allo stesso modo è facile che chi è disposto al delirio faccia giochi di finzione o chi ha problemi di decentramento insista su attività di obbedienza.
L'ampliamento del numero di cani e gatti nell'ambito della società è correlabile alla evoluzione culturale e al contributo di discipline come l'etologia o la biologia evoluzionistica.
L'uomo sembra aver preso coscienza che il esperienza quotidiane possono esser lette in modo diverso con l'ausilio di un interprete animale.
Uomo tramite l'animale può intraprendere nuove esperienze conoscitive.
Animale non più come oggetto o strumento ma compagno.
Capire e accettare la diversità dell'animale ed evitare antropomorfismo cioè evitare di attribuire diritti all'animali di cui ne farebbe volentieri a meno e negarne altri a lui indispensabili.
Ruolo del veterinario è nel tradurre e far comprendere le esigenze "animali".
Questo aspetto è sempre più importante nel contesto della nostra società.
Ruolo del Veterinario nell'area tecnico-progettuale della zooantropologia urbana
Dare orientamenti agli organi deliberanti in tema di ordinanze o prescrizioni
Correggere atteggiamenti pubblici negativi (opuscoli informativi), esempio:
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Nutrire colombi
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Lasciare materiale organico in decomposizione
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Non raccogliere escrementi del proprio cane
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Non controllare adeguatamente il proprio animale
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Lasciare materiale pericoloso o tossico incustodito
Il veterinario:
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Consulenza per la gestione delle strutture di ricovero per animali senza padrone
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Strutture aperte di concentrazioni di animali sinantropi
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Campagne di adozione
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Intervenire nel dibattito sociale e civile sul welfare animale
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Consulenza e progettazione di consulenza per sinantropi, progettazione strutture e aree di ricovero.
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