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La preistoria -
origine dei cani tibetani
L'origine dei cani tibetani va ricercata nel mitico "Canis molossus", derivato a sua volta direttamente dal gruppo etnico del "Canis familiaris inostranzewi", vissuto da 6.500 a 6.000 anni prima di Cristo.
A questo proposito va rilevato che molte teorie sono state formulate su chi sia il
più probabile antenato del cane domestico e su come puà aver avuto inizio il suo processo di domesticazione e di adattamento all'uomo ed alle sue esigenze. Anche i pià recenti studi situano in circa 15.000 anni fa nell'epoca intermedia fra l'era paleolitica e quella neolitica, la prima comparsa del cane nella società umana. Quel lontano antenato, già parzialmente addomesticato, discende probabilmente dal «Tomarctus», il predatore dalle zampe corte (antenato del lupo e dello sciacallo), vissuto da 15 a 10 milioni di anni fa. Il Tomarctus derivava a sua volta dal
«Cynodesmus» (apparso sul continente americano circa 20 milioni di anni fa) che rappresentava una tappa evolutiva del «Cynodictis europeo», (vissuto circa 30 milioni di anni fa), antenato de canidi e degli orsi. Andando ancor pià a ritroso nel tempo troviamo infine il «Miacis» (vissuto circa 4( milioni di anni fa), capostipite di tutti i mammiferi carnivori. Circa 200.000 anni a.C. comparve in America e nella Mitteleuropa il "Canis lupus", (il lupo), in Cina il "Canis sinensis", poi il coyote in America, ancora la volpe e lo sciacallo in Europa.
Vi à poi un'epoca intermedia (detta «della grande caccia») che va dai 30.000 ai 15.000 anni prima di Cristo in cui le suddette specie, a cominciare dal Canis lupus, si diffusero in tutta l'Europa e in parte dell'Asia. Nello stesso periodo non v'à traccia di canidi nel continente africano. La comparsa del cane domestico o «Canis familiaris», come lo chiama Linneo, à databile dai 15.000 ai 10.000 anni prima di Cristo e, pià precisamente, nel periodo neolitico anteriore sul finire dell'epoca magdaleniana. Al primo "cane" conosciuto, il C f. Putjani, si aggiunse presto (siamo fra 10.000 e 6.000 anni prima di Cristo), il C.f. palustris, denominato anche dal Ruetimeyer "Cane delle Torbiere" (o della torba), antenato degli spitz e di molte altre razze canine.
L'Età del Bronzo, che nel bacino del Mediterraneo va all'incirca dal 3.000 al 2.000 a.C., segna un'ulteriore evoluzione del Canis familiaris verso tipologie sempre pià definite e fra loro differenziate. In questo periodo, come abbiamo visto, fanno la loro comparsa: il già citato «Canis familiaris inostranzewi» (antenato di tutti i molossi, sia quelli di tipo pià pesante che quelli pià leggeri); il «Canis familiaris matris optimae», antenato dei cani da pastore (il C.f. matris optimae accompagnerà i popoli asiatici, fabbri e fonditori, che introdussero in Europa gli oggetti, gli utensili e le armi di metallo); il ««Canis familiaris leineri», antenato di tutti i levrieri e di molte razze da caccia ed infine il «Canis familiaris intermedius», antenato di spaniels, bracchi, griffoni, ecc., la cui comparsa coincide con la fine del periodo preistorico.
Secondo Jeitteles i cani del vecchio continente avrebbero per progenitori, oltre allo sciacallo («Canis aureus»), anche il Lupo indiano («C. pallipes»), il Lupo d'Egitto («C. Iupaster») e il Lupo del Tibet («C. Iupus laniger»). Proprio il grosso lupo degli altipiani himalayani potrebbe essere, secondo un'ulteriore ipotesi formulata dal Keller, il principale antenato selvatico dei molossoidi moderni.
Fonte: "I nostri cani" dicembre 2010 - Stefano
Spagnulo
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