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I° Tratto dell'apparato digerente

Il primo tratto dell'apparato digerente è formato:

  • dalla bocca,
  • dalle ghiandole salivari,
  • dalla faringe,
  • dall'esofago.
La bocca

Tramite la bocca avviene l’assunzione, la masticazione, l’insalivazione degli alimenti; è sede inoltre dell’organo del gusto. La cavità boccale si apre all’esterno mediante l’orifizio boccale, e comunica posteriormente con la faringe per mezzo dell’istmo delle fauci. Le pareti della bocca sono costituite: anteriormente e in parte anche di lato dalle labbra, lateralmente dalle guance, dorsalmente dal palato; ventralmente dalla lingua e dal pavimento boccale e posteriormente dal velo palatino, che chiude in modo incompleto l’istmo delle fauci.

Le labbra formano la parete anteriore e in parte quella laterale della bocca, sono due pieghe muscolo-membranose disposte a delimitare l’orifizio boccale. Nelle labbra si possono considerare quattro strati sovrapposti, dall’esterno verso l’interno:
  1. Cute, è spessa e aderisce alla muscolatura sottostante;
  2. Strato Muscolare, formato principalmente dal muscolo orbicolare delle labbra e dalla parte terminale di diversi muscoli cutanei;
  3. Sottomucosa, contente numerose ghiandole;
  4. Mucosa.
Il labbro superiore del cane presenta un solco longitudinale mediano, detto solco sottonasale o filtro. In corrispondenza delle zone labiali sono presenti i peli tattili.

In ciascuna guancia si possono considerare cinque strati, dall’esterno verso l’interno:
  1. Cute;
  2. Sottocute;
  3. Strato Muscolare;
  4. Sottomucosa, esistono ghiandole salivari di tipo acinoso ramificato:
    1. Ghiandole molari superiori, chiamata nel cane Ghiandola zigomatica o orbitale;
    2. Ghiandole molari inferiori.
    Il loro secreto consiste di saliva mista e la loro superficie interna è priva di papille.
I denti sono dotati di notevole consistenza, biancastri, disposti in due arcate, una superiore e una inferiore. Le due arcate si mettono in rapporto tra loro formando la cosiddetta articolazione o occlusione dentaria.
Esistono due dentizioni:
  1. la prima, la dentizione da latte, costituita da denti caduchi o di latte;
  2. la seconda, la seconda dentizione o dentizione permanente, rappresentata dai denti permanenti che va a sostituire la prima.
Per la forma e per la posizione sono distinguibili:
  • gli incisivi (I)
  • i canini (C)
  • i premolari (Pm)
  • i molari (M)
Il numero dei denti è fisso ed è espresso con la formula dentaria, con la quale si riporta il numero dei denti, divisi per tipo e presenti in una metà dell’arcata dentale superiore (nel numeratore della frazione) e in una metà di quella inferiore (nel denominatore della frazione).
Nel cane la formula dentaria nella prima dentizione è:

I 3/3 C 1/1 Pm 3/3


con un totale di 28 denti; nella seconda dentizione:

I 3/3 C 1/1 Pm 4/4 M 2/3


Con un totale di 42 denti.

Approfondimento sulla dentizione del cane


A sviluppo ultimato in ciascun dente si possono distinguere:
  • la corona, parte visibile del dente;
  • la radice, parte infissa nell’alveolo;
  • il colletto, zona di passaggio situata tra radice e corona e caratterizzata da un leggero restringimento;
  • la cavità pulpare, situata nella radice e contente la polpa dentaria.
A sviluppo ultimato nel dente sono presenti la dentina o avorio, rivestita dallo smalto, a livello della corona, e dal cemento, in corrispondenza della radice; nell’interno della cavità pulpare è situata la polpa dentaria.

-> La Dentina è considerata un tessuto osseo modificato simile per struttura al tessuto osseo lamellare. Differisce dall'osso per la sede delle cellule che la producono, gli odontoblasti. Queste cellule si dispongono in 2-3 strati alla periferia della polpa dentaria e formano la dentina sul loro strato esterno.

-> Lo Smalto forma uno strato molto resistente che riveste la dentina della corona. È un tessuto di derivazione epiteliale, privo di vasi e di nervi; consta per il 97% di materiale inorganico (cristalli di apatite), e solo il 3 % è materiale organico.

-> Il Cemento riveste la dentina della radice e presenta una struttura pressoché identica a quella del tessuto osseo. Il cemento diventa sottile in corrispondenza della parte superficiale della radice, a questo livello sono presenti scarsi elementi cellulari (cemento acellulare). Le cellule del cemento, cementoblasti, sono presenti nella parte profonda del cemento (cemento cellulare).

-> La Polpa dentaria è costituita da tessuto connettivo mucoso che conserva caratteri embrionali; sulla superficie rivolta verso la dentina, la polpa presenta gli odontoblasti.

Ciascun dente è fissato all’alveolo che lo contiene da una guaina connettivale, detta periodontio, che consta di robusti fasci di fibre collagene ancorati da un lato al cemento e dall’altro al periostio dell’osso alveolare. I tessuti duri del dente sono privi di vasi, invece tutta la polpa dentaria è vascolarizzata e innervata.

La lingua è un organo muscolare, impari e mediano, che concorre a formare il pavimento della cavità boccale. Si distinguono in essa due parti:
  1. una parte faringea o radice, la cui mucosa si continua con quella faringea, essa si estende fino alla base dell’epiglottide;
  2. una parte boccale, nella quale si osservano:
    1. una porzione fissa o corpo,
    2. una porzione libera o apice.
La mucosa linguale, che riveste l’organo, è cosparsa sulla faccia dorsale dalle papille linguali. Ne fanno parte:
  • papille filiformi
  • papille fungiformi
  • papille vallate
  • , nella profondità del vallo terminano i dotti escretori di alcune ghiandole salivari sierose e in corrispondenza dell’epitelio della parete interna del vallo si trovano numerose formazioni ovoidali, i calici gustativi, preposti alla formazione del gusto.
-> L’Anello linfatico di Waldeyer è l’insieme delle formazioni linfoidi a livello dell’istmo delle fauci, nel cane sono presenti:
  • le Tonsille Palatine, molto ben sviluppate, situate in corrispondenza dell’istmo delle fauci, sui due lati della base della lingua;
  • la Tonsilla Faringea, si trova nella parete laterale della faringe;
Le ghiandole salivari

Le ghiandole salivari si possono distinguere in:
  • Ghiandole salivari maggiori, situate al di fuori delle pareti boccali, alle quali appartengono:
    • Parotide
    • Sottomascellare
    • Sottolinguale
  • Ghiandole salivari minori, comprendono quelle sparse nella parete boccale. Esse versano il loro secreto mediante vari dotti escretori sulla superficie della mucosa boccale. Sono distinte, per la loro sede, in:
    • Ghiandole labiali, secernono saliva mista;
    • Ghiandole molari (superiori *, medie, inferiori), secernono saliva mista;
    • Ghiandole del velo palatino, hanno secrezione mucosa;
    • Ghiandole linguali, secernono saliva mista.
( * i Cani sono privi della ghiandola molare superiore, ma presenta invece la Gh. Zigomatica).

Le ghiandole salivari sono ghiandole di tipo acinoso composto e per la qualità del secreto sono classificate in tre gruppi:
  1. ghiandole sierose, producono saliva sierosa, ricca di acqua e contenente un enzima amilolitico, la ptialina;
  2. ghiandole mucose, secernono saliva mucosa, vischiosa, filante, ricca di mucina;
  3. ghiandole miste, con produzione di saliva dei due tipi, sierosa e mucosa.
La faringe

È un organo impari, muscolo-membranoso cavo, che è situato:
  • posteriormente alla bocca;
  • dorsalmente è in rapporto con la parete aborale delle fosse nasali e con la base cranica;
  • posteriormente si continua con l’esofago;
  • ventralmente comunica con la laringe;
  • di lato appare compresa tra le due branche della mandibola.
La sua cavità cavo faringeo o endofaringe è la via di passaggio di:
  • aria, durante l’inspirazione dalle fosse nasali; essa attraversa la faringe per passare nella laringe;
  • bolo alimentare che, in seguito ai movimenti di deglutizione passa dalla cavità boccale nella faringe e poi nell’esofago.
Sulla parete interna della faringe si riconoscono le seguenti aperture:
  1. l’istmo delle fauci, oralmente, che mette in comunicazione la bocca e l’endofaringe,
  2. le due coane, dorsalmente e oralmente, che fanno comunicare le fosse nasali con la faringe;
  3. l’ostio faringo-esofageo, caudalmente, posto tra faringe ed esofago;
  4. l’adito laringeo, ventralmente, situato tra faringe e laringe;
  5. i due osti faringei della tuba uditiva, situati sulla parete dorsale delle pareti laterali, fanno comunicare l’endofaringe con la tuba uditiva.
La parete della faringe è costituita da tre strati concentrici che dall’esterno verso l’interno sono:
  1. una Tonaca muscoare, esterna, che costringe, tiene in tensione o dilata la faringe;
  2. una Tonaca media, aponeurotica, forma lo scheletro fibroso della faringe, costituendo un cordone fibroso impari chiamato rafe;
  3. una Tonaca mucosa, interna, comprende un epitelio di rivestimento e una tonaca propria connettivale, in quest’ultima si trovano follicoli linfatici e ghiandole acinose di tipo mucoso o misto.
L'esofago

Esso è un canale cilindrico muscolo-membranoso, impari, che collega la faringe allo stomaco.
Topograficamente è distinto in:
  • una parte cervicale, situata nel collo, dapprima tra la colonna vertebrale e trachea, poi si sposta sul lato sinistro della trachea;
  • una parte toracica, decorre nel mediastino dorsale tra i due polmoni, dorsalmente alla trachea, e nella parte caudale del torace ventralmente all’arteria aorta;
  • una parte addominale, tratto assai breve, dove termina costituendo il cardias.
Nell’esofago si distinguono 4 tonache concentriche:
  1. Tonaca avventiziale, è la più esterna, ricco di fibre elastiche, essa serve a collegare l’esofago con gli organi vicini;
  2. Tonaca muscolare, interamente formata da fibre muscolari striate;
  3. Sottomucosa, costituita da connettivo lasso, si trovano una certa quantità di fibre elastiche, essa è abbondante e solleva in pieghe la mucosa;
  4. Mucosa, è lo strato più interno, delimita con numerose pieghe un lume di forma irregolare; presenta un epitelio pavimentoso stratificato simile a quello che riveste la mucosa boccale; contiene formazioni linfoidi e numerose fibre elastiche, non si osservano formazioni ghiandolari.

a cura di Sara Dioguardi
Bibliografia: Appunti Anatomia; Anatomia e Fisiologia degli animali domestici, utet

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